Il massacro di Sjeverin, dieci anni dopo

A dieci anni di distanza si richiama alla memoria il crimine contro 16 civili, sequestrati e brutalmente uccisi da un gruppo di paramilitari. Ora arrivano le accuse e un film per non dimenticare.

28/10/2002, Redazione -

Dieci anni fa, esattamente il 22 ottobre 1992, 16 bosniaci (15 uomini e una donna) furono rapiti sull’autobus che viaggiava da Sjeverin verso Priboj. Una parte della strada attraversa la Republika Srpska, dove venne fermato l’autobus carico di passeggeri, in prevalenza lavoratori e studenti, dai soldati del gruppo paramilitare nominato "Osvetnici" (Vendicatori) sotto il comando di Milan Lukic. Dopo il sequestro i bosniaci vennero brutalmente torturati nel motel "Vilina vlas" e di seguito trasportati sulla sponda della Drina dove alcuni furono uccisi con armi automatiche e coltelli. I loro corpi furono gettati nella Drina.
L’unico bosniaco superstite fu Admir Djikic, di 13 anni che viaggiava con lo zio. Egli ha detto che il bus venne fermato da nove membri dell’organizzazione paramilitare i "Vendicatori", che ordinarono ai bosniaci, dopo aver controllato i documenti di tutti i passeggeri, di abbandonare l’autobus. Admir ha detto che si nascose dietro Ilija e Desa Kitic, e quando i paramilitari gli chiesero il suo nome, Ilija Kitic gli salvò la vita dicendo che era suo figlio.
L’emittente B92 ha riferito che la Procura di Belgrado ha sottoposto alla Corte distrettuale le accuse contro le numerose persone coinvolte nel sequestro dei 16 Musulmani di Sjeverin.
L’accusa è stata emessa contro: Milan Lukic, Oliver Krsmanovic, Dragutin Dragicevic e altre sei persone indiziate di crimini di guerra contro la popolazione civile. I sequestratori sono sottoposti a custodia, mentre solo Dragutin Dragicevic, arrestato il 4 luglio scorso, rimane dietro le sbarre. Il mandato di arresto è stato emesso anche per gli altri incriminati.
La direttrice del Fondo per i Diritti Umani, Natasa Kandic ha dichiarato che è già stata emessa un’accusa contro Milan Lukic da parte del TPI dell’Aja.
Veran Matic direttore di B92 e produttore del film Otmica (il sequestro), proiettato il 22 ottobre a Belgrado, segna i dieci anni trascorsi dall’evento, spiegando che ci sono state prove sufficienti per far sì che le accuse venissero emesse tempo fa. Nel film "Otmica" si dice che l’accusato Milan Lukic possiede un appartamento e una residenza a Belgrado mentre vive liberamente a Visegrad, invece Natasa Kandic sostiene che Lukic risiede a Srbinje (Foca). La Kandic ha inoltre affermato che Milan Lukic apparteneva all’Esercito regolare della Republika Sprska.

Il Comitato per i diritti umani del Sangiaccato ha richiamato il governo al fine di ricercare e punire i perpetratori del sequestro dei 16 bosniaci di Sjeverin. Ricordando il sequestro accaduto il 22 ottobre del 1992, la presidentessa del Comitato per i diritti umani del Sangiaccato, Semiha Kacar, ha detto di non credere che i responsabili del crimine verranno consegnati alla giustizia. Il Forum dei cittadini di Novi Pazar ha accusato il governo di "avere uno scarso interesse nel rivelare il destino degli scomparsi".

Vedi anche:

Fondo per i Diritti Umani

B92

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