Bancarelle di Natale a Prijedor, seconda città della Republika Srpska, BiH. Candele, agrumi, stelle di Natale e cioccolatini. Sembra quasi di essere nel solco della tradizione dei mercatini tedeschi o dell’Alto Adige. Ed inoltre, si sa, il Natale è vicino all’anno nuovo e non può mancare il classico calendario. Non si rinuncia certo alle bellezze da prima pagina ma tra queste ve ne sono a Prijedor due del tutto particolari: Radovan Karadzic e Ratko Mladic.
Nonostante il cerchio attorno ai due, tra i maggiori responsabili delle atrocità commesse dai serbo-bosniaci durante la guerra in Bosnia, si stia pian piano chiudendo, una parte della popolazione della Republika Srpska sembra continuare a considerarli i propri beniamini, tanto da comperare un calendario da appendere in casa.
Intanto ieri sera il portavoce di Kostunica, Neda Stanisavljevic, ha smentito la notizia dell’arresto di Mladic e Karadzic, resa nota da un’agenzia di stampa kossovara.
Altre voci autorevoli del governo serbo hanno negato vi fosse stato un qualsiasi arresto. Anche i rappresentanti del Tribunale dell’Aja hanno confermato che la notizia girata era solo il risultato di "pettegolezzi" (Reuters, B92).
Il segretario generale della Nato, George Robertson, si è aggiunto al coro di smentite negando la cattura in Bosnia dei due ricercati dal Tribunale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia. In visita a Tirana, prima tappa di un tour che lo portera’ nei nove paesi che hanno chiesto l’ annessione alla Nato, Robertson ha comunque affermato di ”augurarsi che questa cattura avvenga quanto prima perche’ i Balcani saranno davvero liberi e in pace solo quando Mladic e Karazic saranno catturati davvero” (Ansa Balcani).
Ed è oramai da circa un mese che si ha l’impressione l’atmosfera stia cambiando e che da una parte le connivenze attorno a Karadzic e Mladic e dall’altra le incertezze della Comunità Internazionale stiano progressivamente venendo meno. Questo potrebbe significare un arresto imminente.
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