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La Serbia e la lotta alla corruzione
Conferenza stampa a Nis di Transparency International, organizzazione non governativa internazionale che si occupa di lotta alla corruzione.
In un solo anno la Serbia è passata dal ventunesimo al terzo posto nelle liste di Paesi monitorati da "Transparency International", un’organizzazione non governativa internazionale che si occupa di lotta alla corruzione.
Predrag Jovanovic, presidente di TI Serbia, ha affermato, durante una conferenza stampa presso il municipio di Nis, che i risultati ottenuti in questi mesi sarebbero stati certamente migliori se la Legge sulle Pubbliche Acquisizioni fosse passata e se la figura del Revisore Statale fosse stata introdotta. Due passi, questi ultimi, che il governo pianifica di fare il prossimo anno.In una ricerca, presentata durante la conferenza stampa, si individuano nella polizia e nel sistema giudiziario due dei principali ostacoli nella lotta alla corruzione. Inoltre si auspica l’approvazione di altre due leggi concernenti il finanziamento pubblico ai partiti politici e la trasparenza sulle proprietà dei pubblici ufficiali.
I rappresentanti della polizia presenti alla conferenza stampa hanno concordato sul fatto che la corruzione "è molto difficile da sconfiggere" anche perché la maggior parte dei processi iniziati in seguito ad indagini della polizia sono poi stati bloccati dall’autorità giudiziaria per "mancanza di prove".
Inoltre la paura di denunciare atti di corruzione è largamente presente tra la popolazione. I rappresentanti di OTPOR, che per un certo periodo hanno promosso una campagna anti-corruzione, in particolar modo mirata alle istituzioni universitarie, hanno concordato sul fatto che i risultati nella lotta alla corruzione sono stati fino ad ora modesti.
Dopo l’incontro è stato aperto nella città di Nis un ufficio regionale di Transparency International (Narodne Novine, 14.12) .