Ieri a Belgrado si è aperta la prima conferenza internazionale di quattro giorni sulla ricostruzione ecologica della Jugoslavia, denominata ENRY 2001. Come informa il quotidiano belgradese Danas, circa 500 partecipanti hanno considerato le conseguenze dei bombardamenti della NATO e le sanzioni che li hanno preceduti sull’ambiente della Jugoslavia , la questione principale ha riguardato l’impiego dell’uranio impoverito usato nelle munizioni, ed anche i problemi della sanità del cibo e dell’acqua, così come anche la possibilità della ricostruzione ecologica e del "risanamento" dei luoghi colpiti. Il premier serbo Zoran Djindjic, salutando i presenti, ha sottolineato che le istituzioni competenti lavorano alla ricostruzione dell’economia e alla preparazione di nuove normative che sistematicamente regoleranno il problema dell’inquinamento. "Benché non siamo vicini alla realizzazione di tutti i compiti ecologici, con questa conferenza saranno create le cornici per la loro attuazione" ha confermato Djindjic.Secondo le parole del presidente del governo la campagna ecologica in corso è legata a nuovi corsi economici, e il primo passo concreto sarà la creazione del nuovo ministero per le risorse naturali e per la protezione dell’ambiente. Questo ministero avrà competenze nella protezione delle risorse più importanti come l’acqua, l’aria e il suolo. Djindjic ha sottolineato inoltre come questo governo sia il primo in cinquant’anni ad avere una attiva politica ecologica.
Srdjan Popovic, consigliere del primo ministro per le questioni ecologiche, ha presentato la ricerca sull’ambiente che è stata approvata dal governo, ma ha espresso il desiderio che essa venga aggiornata e modificata secondo le conclusioni di questa conferenza.
I patroni d’onore della conferenza ENRY 2001 sono il patriarca Pavle e il presidente della FRY Vojislav Kostunica. Alla conferenza era presente anche la principessa Karadjordjevic, presidentessa d’onore, che è anche patrona della gara degli studenti sul tema "I giovani e l’ambiente". Fra gli altri hanno parlato i ministri Dragan Domazet e Branislav Lecic, così come anche l’ambasciatore della Svizzera in Jugoslavia. Iniziatori della conferenza sono state le professoresse Tatjana Jevremovic dell’università americana Poordew e la professoressa Jasmina Vujic dell’Università di Berkeley.
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