Abbiamo chiesto a Stefano Bianchini, professore dell’Università di Bologna e Direttore del Centro studi per l’Europa Centro-Orientale e Balcanica, di commentare per noi i recenti tragici attentati t[]istici negli Stati Uniti e le loro possibili ripercussioni sullo scenario balcanico.
D: Professor Bianchini, intanto qual è la sua prima analisi di questi folli attacchi?
R: "Ciò che temo di più è l’interpretazione che di questi terribili atti può venir data; e cioè che darebbero ragione alle tesi di uno scontro fra civiltà in atto nel mondo e sui relativi pericoli per l’occidente. Se questo accade, sarebbe disastroso per chi da anni tenta al contrario di smontare questo scenario, sostenendo come cerchiamo di fare noi che i nazionalismi sono prodotti interni a tutte le società, e che perciò ognuno deve fare i conti con i propri".
D: Quali sono i rischi che gli attentati comportano per i Balcani?
R:"Se passa la linea che gli attacchi su New York e Washington confermano l’ipotesi di Huntington, troverebbero una giustificazione a posteriori anche le guerre promosse da Tudjman e Milosevic. In realtà la violenza t[]ista ha colpito uomini di tutti i tipi: nelle torri del World Trade Center c’erano bianchi statunitensi come asiatici o arabi, e tutti sono stati uccisi. Si tratta di attacchi all’uomo in quanto tale, non ad una particolare civiltà. Nel sud est Europa come nel resto del mondo il rischio principale ora è di un’ulteriore chiusura nei propri nazionalismi, seguendo una volontà di omogeneizzazione alle spinte più estremiste della società".
D: Ma c’è il rischio di un ulteriore disimpegno statunitense dallo scenario balcanico?
R: "Credo che quello di una riduzione della presenza USA sul campo sia il pericolo minore, anche perché nei fatti è un processo già in atto da un po’ di tempo. Piuttosto serve un’Europa capace di procedere con le sue gambe, e dotata di strumenti e volontà politica adeguati. Bisogna pensare necessariamente ad un’integrazione di queste aree nello spazio europeo il professor Bianchini è tra i firmatari dell’Appello L’Europa oltre i confini, ma insieme ad una riforma dei suoi organismi e dei meccanismi decisionali interni per dare "maggiore profondità" alle istituzioni comunitarie".
D: Qual è infine il messaggio che gli attacchi t[]istici – e le possibili reazioni statunitensi – possono dare ai governi e alle "guerriglie" nel sud est Europa?
R: "Il messaggio che gli arriva è pericoloso: legittima l’uso della violenza e autorizza a colpire con la forza i propri avversari. Se la reazione americana sarà spropositata, il rischio è di innescare ed alimentare ulteriori nuovi fondamentalismi".