Il bilancio dell’attacco macedone

25/06/2001, Redazione -

Al termine di un week-end che ha visto duri scontri tra le forze macedoni e l’Esercito di Liberazione Nazionale (UCK), nei quali sono stati impiegati dall’esercito macedone, alcuni elicotteri, armi pesanti e per la prima volta aerei da ricognizione (si è trattato di "caccia Suhoi-25" come confermato dal portavoce dell’esercito Blagoja Markovski), e che ha lasciato sul campo alcune vittime e parecchi feriti, sembra che si sia raggiunto una sorta di accordo.
Da parte del governo macedone ciò è stato immediatamente interpretato come una disfatta dei ribelli albanesi, mentre il comandante della guerriglia albanese, noto come Hoxha, ha fatto sapere di aver ricevuto "dallo stato maggiore l’ordine di sospendere il fuoco. Noi non ci siamo arresi – ha aggiunto – i macedoni hanno subito perdite enormi ma è possibile che il nostro comando ci ordini il ritiro perché sono in corso negoziati internazionali". Sembra infatti che l’UCK non abbia per niente gradito il modo in cui il governo macedone ha presentato questa nuova tregua, ovvero come una disfatta. L’esercito di liberazione nazionale ha infatti inteso la resa come "un gesto di buona volontà politica" e Solana ha dichiarato che la tregua è stata possibile "grazie alla disponibilità delle due parti".
L’Uck dovrebbe, a partire da oggi, iniziare a il ritiro delle truppe verso la cittadina di Lipkovo, nella Macedonia settentrionale, mentre ad Aracinovo sono entrati i rappresentanti dell’OSCE, della NATO e della Croce Rossa Internazionale.
Nella giornata odierna è anche previsto il vertice europeo in Lussemburgo durante il quale verrà affrontata la crisi macedone e dove saranno presenti alcuni rappresentanti macedoni.

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta