Giornalisti scomodi
Mentre in Slovenia è in corso una grave crisi istituzionale, si palesa sempre più l’ingerenza della politica nel lavoro dei media e dei giornalisti critici nei confronti dell’attuale governo. A farne le spese questa volta è Franco Juri, nostro corrispondente da Capodistria
Mercoledì scorso il nostro corrispondente dalla Slovenia, Franco Juri, è stato "licenziato" dalla direzione delle "Primorske novice", il quotidiano regionale per cui (tra gli altri) collaborava da 15 anni e da sei con contratto in qualità di free-lancer, collaboratore esterno, con vignette e articoli.
Juri curava settimanalmente una striscia di satira politica nell’edizione del sabato, la "Primorske novice-Sobota". Ma in Slovenia, dove da tempo regna un clima di lustrazioni tanto in ambito politico che nei media, pare che la satira e il giornalismo d’inchiesta non siano ben voluti, sicché il nostro Juri è di colpo finito sulla lista dei giornalisti scomodi.
"Il motivo ufficiale del licenziamento è il seguente: ristrettezze finanziarie. Ma tutto lascia pensare che si sia trattato di un ordine impartito dall’alto, dai proprietari delle ‘Primorske novice’ – l’Ente portuale, Intereuropa, Hit, Primorje, Banca Koper – tutti controllati da due anni da nuove amministrazioni con in tasca la tessera del partito del premier Janša (Partito democratico sloveno)", ci ha precisato Franco Juri al telefono.
La redazione di "Primorske novice", con in testa la redattrice responsabile Vesna Humar, si è opposta alla decisione. Perciò Juri ha ricevuto il benservito direttamente dalla direttrice amministrativa Suzana Zornada-Vrabec, ex PR del direttore del porto, di recente nomina alla testa del giornale.
Mentre la redattrice dell’edizione del sabato (Sobota) Cveta Guzej Sabadin ha già presentato le dimissioni per protesta.
"L’ingerenza politica è conseguenza di alcuni miei articoli, pubblicati di recente su ‘Dnevnik’, in cui nomino alcuni dei principali ispiratori delle attuali lustrazioni politiche nei media e nell’amministrazione pubblica. Tra questi figurano pure i presidenti dei consigli di amministrazione della Luka (il porto) Robert Časar (SDS) e dell’Intereuropa Andrej Lovšin (SDS ex direttore del VOMO, i servizi segreti militari legati a Janša). Entrambi sono proprietari maggioritari di ‘Primorske novice’. Lo sapevo che era solo questione di tempo. Ed è successo" – ci ha detto Juri.
È la prima volta che in Slovenia un giornalista collaboratore viene esonerato direttamente dalla direzione amministrativa contro la volontà della redazione e della redattrice responsabile, equivalente in Italia alla carica di direttore.
Il licenziamento di Juri è solo l’ultimo dei numerosi episodi che contrassegnano il controllo politico che l’attuale leadership slovena sta affermando sui media di proprietà dello stato e di capitali legati a doppio filo al governo.
"Di recente sono stati licenziati per motivi ovviamente politici alcuni giornalisti di ‘Delo’; Mija Repovž, esponente sindacale, Matija Grah, corrispondente ‘scomodo’ da Vienna, e Rok Kajzer", ha precisato Juri.
Altri giornalisti epurati precedentemente avevano trovato lavoro al "Dnevnik", accanto a "Mladina" e "Finance" ormai unici giornali sloveni ancora indipendenti. Qualche mese fa era stata licenziata in tronco la direttrice di "Primorske novice" Barbara Verdnik. Il motivo: si era rifiutata di sostituire il redattore responsabile su ordine dei proprietari, gli stessi che hanno cancellato le vignette satiriche ed i commenti di Juri.
Solo qualche giorno fa l’americana "Freedom house" (di orientamento conservatore e tradizionalmente incline a Janša) aveva severamente criticato nel suo rapporto la Slovenia per i limiti alla libertà di espressione e all’indipendenza dei giornalisti.