Serbia: inizia la battaglia per Belgrado

Benché manchi un anno circa alle elezioni amministrative della capitale serba, il partito di governo SNS ha già iniziato a sondare alleanze e candidati presentabili. Tra i favoriti l’ex campione di pallanuoto e sindaco di Novi Beograd Aleksandar Šapić, leader dell’Alleanza patriottica serba (SPAS)

27/05/2021, Vukašin Obradović - Belgrado

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Belgrado di notte © Predrag Mladenovic/Shutterstock

La campagna per le elezioni amministrative a Belgrado sta prendendo slancio. Benché sia previsto che i cittadini della capitale serba vengano chiamati alle urne per eleggere la nuova amministrazione comunale solo nella primavera dell’anno prossimo, il Partito progressista serbo (SNS) ha già iniziato a prepararsi seriamente per le elezioni a Belgrado, come dimostra il recente invito rivolto all’Alleanza patriottica serba (SPAS), guidata dall’ex campione di pallanuoto e attuale presidente della municipalità di Novi Beograd Aleksandar Šapić, a confluire nell’SNS.

Consapevoli del fatto di non avere tra le proprie fila alcun candidato da proporre alla carica di sindaco di Belgrado alle prossime elezioni comunali, gli esponenti dell’SNS hanno deciso di invitare il partito di Šapić a unirsi all’SNS, approfittando dell’atteggiamento cooperativo assunto dall’SPAS – che ha appoggiato la formazione del nuovo governo dopo le ultime elezioni politiche – nonché della popolarità di Šapić che è più noto per la sua brillante carriera sportiva che per essere stato membro del Partito democratico (DS) e vicesindaco di Belgrado all’epoca in cui alla guida della città c’era Dragan Đilas, leader di uno dei principali partiti di opposizione, il Partito della libertà e giustizia (SSP).

Per l’SNS e il suo leader Aleksandar Vučić, le elezioni comunali a Belgrado, soprattutto se dovessero svolgersi in concomitanza con le elezioni presidenziali e quelle politiche, rappresenteranno la tappa più difficile della prova di forza con l’opposizione. Se tralasciamo per un attimo il suo proverbiale cinismo, sembra che Vučić abbia ragione quando dice che “per quanto riguarda le elezioni a Belgrado, credo che i nostri avversari politici abbiano grandi possibilità, che siano i favoriti a quelle elezioni, noi non abbiamo grandi chance, ma lotteremo”.

Secondo Vučić, Aleksandar Šapić giocherà un ruolo importante non solo alle prossime elezioni a Belgrado, ma anche alle altre tornate elettorali. Un’ipotesi tutt’altro che inverosimile, considerando che alle ultime elezioni politiche, tenutesi nel giugno 2020, la lista “Pobeda za Srbiju” [Una vittoria per la Serbia], guidata da Šapić, aveva ottenuto 123.393 voti (il 3,83%), aggiudicandosi 11 seggi del parlamento. Tuttavia, i calcoli politici di Vučić e Šapić sono ben più complessi di quanto non sembrino.

Negli ultimi tre anni trascorsi alla guida di Belgrado, l’SNS non solo non è riuscito a individuare, tra i propri membri, un candidato adatto a ricoprire la carica di sindaco della capitale, ma si è dimostrato del tutto incapace di compiere buone scelte nell’assegnazione degli incarichi in seno all’amministrazione comunale, e questo si è rivelato il suo principale punto di debolezza. L’attuale sindaco di Belgrado, il rinomato medico Zoran Radojičić, ha accettato di restare in disparte, comparendo raramente in pubblico, e non ha nemmeno tentato di fugare l’impressione che a governare Belgrado sia il city manager Goran Vesić. Così facendo, Radojičić si è squalificato da solo da qualsiasi futura corsa per un incarico dirigenziale in seno all’amministrazione comunale di Belgrado.

Vesić è l’esatto opposto di Radojičić, che ha irritato i cittadini di Belgrado proprio con la sua inerzia. Vesić è un politico iperattivo, negli ultimi tre anni ha praticamente governato Belgrado da solo, diventando uno dei più odiati funzionari dell’SNS. Non è facile elencare tutti i disastri che ha combinato: le strade messe sottosopra, le fontane ai limiti del kitsch, la distruzione delle aree verdi sono diventati sinonimi del governo di Vesić. Quindi è chiaro che Vesić non può essere il principale protagonista della campagna elettorale dell’SNS per le prossime elezioni a Belgrado, e anche i suoi compagni di partito ne sono consapevoli.

A guidare la campagna elettorale dell’SNS di certo non sarà nemmeno Nebojša Stefanović, attuale ministro della Difesa e presidente del comitato dell’SNS di Belgrado. I suoi giorni come membro dell’SNS sono contati a causa dello scandalo delle intercettazioni, e lo conferma il fatto che recentemente molti comitati locali dell’SNS hanno chiesto la sua estromissione dal partito.

Chi è Aleksandar Šapić

Una situazione che ha spinto Vučić a puntare su Aleksandar Šapić che dal 2009 al 2012 fu vicesindaco di Belgrado, sino alla sua elezione, quell’anno ,  come presidente della municipalità di Novi Beograd. Nel luglio 2011 Šapić fu eletto presidente del comitato del DS di Belgrado, ma poco meno di due anni dopo, nel giugno 2013, rassegnò le dimissioni da quell’incarico.

Aleksandar Šapić (foto wikimedia)

Aleksandar Šapić (foto wikimedia)

Dopo le elezioni amministrative del 2016, alle quali la lista da lui guidata si aggiudicò 21 dei 49 seggi del consiglio della municipalità di Novi Beograd, Šapić venne nuovamente eletto presidente della municipalità. Nel 2014 Šapić uscì dal DS fondando il movimento “Za naš grad” [Per la nostra città], nonché un’organizzazione umanitaria denominata “Budi human” [Sii umano].

Infine, nel luglio 2018 Šapić ha fondato l’Alleanza patriottica serba, diventandone il primo presidente. Nell’ottobre 2020 è stato eletto, per la terza volta, presidente della municipalità di Novi Beograd.

Con il passare del tempo le ambizioni di Šapić sono cresciute tanto che non si accontenta più dell’incarico di presidente di una delle più grandi e ricche municipalità di Belgrado né di una poltrona ministeriale assegnata al suo partito nell’attuale governo. Šapić ha capito che, per salire più in alto, ha bisogno del sostegno dell’SNS, mentre Vučić, decidendo di allearsi con Šapić, ha risolto il dilemma riguardante la scelta del candidato dell’SNS alla carica di sindaco di Belgrado.

Volendo usare un linguaggio cinematografico, si potrebbe dire che l’intesa raggiunta tra Vučić e Šapić segna l’inizio di una splendida amicizia che implica una reciproca amnesia politica. Se questa storia avrà un lieto fine lo scopriremo l’anno prossimo. Resta però il fatto che la decisione di Šapić di unirsi all’SNS ha reso più difficile la posizione dei partiti di opposizione che speravano di riuscire a sconfiggere facilmente alle prossime elezioni a Belgrado un candidato sindaco dell’SNS, se questo fosse stato Goran Vesić.

L’opposizione

La maggior parte delle forze di opposizione è indietro rispetto all’SNS nei preparativi per le elezioni a Belgrado. Distratti dai litigi interni e consumati dalla lotta per migliorare le condizioni per lo svolgimento delle elezioni, i partiti di opposizione non fanno altro che criticare Šapić e non hanno ancora deciso se e come sfideranno l’SNS alle elezioni a Belgrado.

Nonostante il sindaco di Belgrado non venga eletto direttamente dei cittadini, bensì dal consiglio comunale, è lecito aspettarsi che l’opposizione proponga uno o più candidati alla carica di sindaco. Ad oggi però nessun partito di opposizione ha presentato un proprio candidato a sindaco di Belgrado, una scelta in gran parte comprensibile perché non è difficile immaginare la gogna a cui i tabloid di regime sono pronti a sottoporre i candidati dell’opposizione.

A destare preoccupazione tra i sostenitori dell’opposizione è il fatto che i loro partiti non hanno ancora raggiunto alcuna intesa, ovvero non hanno deciso se alle prossime elezioni a Belgrado si presenteranno con un’unica lista o divisi in più raggruppamenti. Vi è anche la possibilità che le forze di opposizione decidano di boicottare le elezioni a Belgrado, ma questa appare una possibilità meramente teorica perché è difficile aspettarsi che l’opposizione, senza lottare, ceda Belgrado all’SNS.

La vittoria di Tomislav Tomašević al primo turno delle elezioni amministrative a Zagabria ha spinto molti a ipotizzare che il movimento “Ne davimo Beograd” [Non affondiamo Belgrado], vicino alle posizioni della coalizione rosso-verde “Možemo!” guidata da Tomašević, possa sfidare seriamente l’SNS alle elezioni comunali a Belgrado. Dobrica Veselinović, uno degli esponenti di spicco del movimento “Ne davimo Beograd”, è già stato citato come potenziale “futuro sindaco”.

“Dobrica si distingue per l’enorme dedizione e affetto che quotidianamente dimostra verso la nostra città […] È l’esatto opposto di Vesić e di questo governo criminale della città, affamati di profitto, ed è per questo che è costantemente nel mirino dei loro attacchi, minacce e pressioni”, ha dichiarato il rappresentante del movimento “Ne davimo Beograd” Radomir Lazović, aggiungendo che Veselinović potrebbe essere proposto come candidato a sindaco di Belgrado e che una decisione in merito verrà presa dai membri del movimento.

Quello che è certo è che Veselinović, per poter sfidare seriamente l’SNS alle elezioni comunali a Belgrado, avrà bisogno di un ampio sostegno da parte delle forze di opposizione, uno scenario che, secondo molti analisti, appare poco probabile, ma non è del tutto da escludere.

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