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Omofobia di stato: dopo l’Ungheria arriva la Romania
Il Senato rumeno ha approvato un progetto di legge contro la cosiddetta "propaganda LGBT", sul modello della legislazione ungherese, a sua volta ispirata dalla Russia. Con il pretesto di "proteggere i bambini", questo testo di fatto istituzionalizza omofobia e la transfobia. La società civile si sta mobilitando
(Pubblicato originariamente da Courrier des Balkans)
Nonostante il parere negativo espresso dal Consiglio economico e sociale, organo consultivo del governo e rappresentante della società civile romena, il 27 aprile il Senato ha adottato un progetto di legge ispirato alla legislazione omofoba e transfobica dell’Ungheria. L’iniziativa è partita da sette senatori dell’Unione Democratica dei Magiari di Romania (UDMR), il partito della minoranza ungherese in Romania, che ha forti legami con il partito Fidesz di Viktor Orbán.
I due maggiori partiti della coalizione di governo non hanno organizzato alcun dibattito a proposito. Un modo per il Partito Socialista e il Partito Nazionale Liberale di evitare di essere coinvolti politicamente in questa questione controversa… pur lasciando passare un’iniziativa che nei fatti rispecchia il loro conservatorismo. In Romania, dove non c’è separazione tra stato e chiesa, il clero ortodosso ha ancora una forte influenza sul mondo politico.
Gli estensori del progetto di legge lo hanno proposto per "proteggere i bambini contro la diffusione con qualsiasi mezzo di contenuti sulla deviazione del sesso stabilito alla nascita o la divulgazione del cambiamento di sesso o dell’omosessualità". Secondo i suoi promotori, "nelle società occidentali stiamo assistendo a un assalto di nuove ideologie, come la teoria del gender, che mettono in pericolo i valori tradizionali basati sul cristianesimo e il nucleo stesso della società, la famiglia cristiana". Secondo loro, i minori sono la categoria più vulnerabile, ed è per questo che il progetto di legge mira a modificare la legge del 2004 sulla protezione e la promozione dei diritti dei bambini.
I promotori del disegno di legge propongono anche che i genitori possano rifiutare la partecipazione dei loro figli ai corsi di educazione sessuale. Tuttavia, nessun corso di questo tipo è mai stato organizzato in Romania, il che ha una serie di conseguenze: la Romania ha, per esempio, il più alto numero di madri adolescenti in Europa.
In pratica, i programmi educativi o le pubblicità solidali con le minoranze sessuali – come la pubblicità della Coca-Cola con una coppia di uomini – se la legge passasse anche alla Camera sarebbero vietati. Programmi televisivi come Friends o film come Bridget Jones, Harry Potter e Billy Eliot, che trattano di omosessualità, sarebbero limitati ai maggiori di 18 anni.
"L’attività delle ONG che sostengono e promuovono i diritti delle persone LGBTIQ+ potrebbe essere vietata, con il falso pretesto di proteggere i minori", denuncia ACCEPT, la principale associazione rumena per la difesa dei diritti delle persone LGBT+. In concreto, "le ONG potrebbero non essere più in grado di parlare dei problemi delle persone LGBTIQ+ nella sfera pubblica, di pubblicare informazioni, libri specializzati, analisi giuridiche".
Anche gli eventi pubblici potrebbero essere vietati, come ad esempio la marcia del Pride, dato che potrebbero esserci dei minori nelle aree dove si svolge. "Adottare una legislazione esplicitamente omofoba e transfobica, censurando le informazioni sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, è una vergogna per la Romania. La Romania deve evitare la deriva illiberale promossa dall’Ungheria", aggiunge ACCEPT.
L’Ungheria ha approvato l’anno scorso una legge che vieta la "promozione" dell’omosessualità tra i minori, approfondendo le crescenti pressioni del governo Orbán sulle persone LGBT+. La Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Ungheria riguardo a questa legge, che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha definito "vergognosa".
"Limitare l’accesso dei minori alle informazioni sul loro orientamento sessuale e la loro identità di genere non è una forma di protezione, ma un’amplificazione della discriminazione, del pregiudizio e degli stereotipi", avverte ACCEPT. Discriminazione che a volte porta al suicidio dei giovani presi di mira, come l’adolescente in Moldavia che recentemente si è buttata dal 22° piano del suo palazzo dopo essere stata molestata e aggredita violentemente dai compagni di classe. Il disegno di legge è ora al vaglio della Camera dei Deputati.