Montenegro: l’alternanza politica va garantita
Dopo la vittoria dell’opposizione alle elezioni legislative del 31 agosto, il nuovo esecutivo dovrà scontrarsi con l’ostruzionismo delle istituzioni pubbliche, ancora controllate dal Dps di Đukanović. Per Vanja Ćalović, della rete anticorruzione Mans, dovranno essere condotte indagini serie per una transizione di successo del Montenegro alla democrazia
(Pubblicato originariamente da Vijesti , selezionato e tradotto da LcB e OBC Transeuropa)
La transizione sarà difficile in Montenegro…
Tutte le istituzioni in cui i quadri del Partito socialista democratico (DPS) sono in maggioranza porranno molti ostacoli, in particolare la polizia e l’Agenzia per la sicurezza nazionale, i servizi segreti montenegrini.
Ma la cosa più importante è che i cittadini del Montenegro finalmente hanno capito che possono usare le elezioni per cambiare chi è al potere, che non c’è bisogno di una guerra civile, di violenza o di manifestazioni. Il nuovo esecutivo e i futuri governi saranno consapevoli che l’alternanza è possibile e quindi che devono rendere conto ai cittadini. Questa è la cosa più importante che abbiamo raggiunto dopo 30 anni di governo del DPS.
Il nuovo governo non sarà perfetto, nessun governo lo è, e vi saranno partiti politici con ideologie diverse. Ecco perché è importante mantenere la pace e garantire il pieno rispetto dei diritti delle minoranze. Questo è un prerequisito necessario per garantire lo stato di diritto.
Durante questo periodo di transizione, quali sono i pericoli che dovrà evitare il nuovo governo?
Oltre alla crisi economica e all’enorme problema sanitario che ci attende, il nuovo governo dovrà combattere l’ostruzionismo generale dell’amministrazione che è sotto il controllo del DPS. Molti dipendenti pubblici sono stati assunti esclusivamente a causa dei loro legami politici e non in base alle loro capacità. Ma ci sono anche persone che fanno davvero il loro lavoro.
Sarà molto difficile per il nuovo potere identificare coloro che possono o meno rimanere in carica nell’amministrazione. L’essenziale è non cadere nella trappola di favorire persone che appartengono ai partiti che compongono la nuova coalizione.
Che tipi di ostruzionismo si attende?
Vediamo già che alcune istituzioni non stanno facendo il loro lavoro. Ad esempio la polizia non è intervenuta in modo adeguato durante gli incidenti che accaduti il giorno delle elezioni e nei giorni successivi. Questo certamente continuerà e l’apatia si diffonderà al ministero delle Finanze e a tutti gli altri enti statali dove vi sono persone solo perché hanno votato per il DPS e per i partiti della vecchia coalizione.
Questo fenomeno sarà difficile da superare e durerà a lungo. Pertanto, durante questo periodo è necessario accumulare quante più prove possibili sui crimini commessi dal potere precedente ed è necessario che l’opinione pubblica eserciti una pressione costante sulla magistratura.
Quali misure dovrebbe adottare il nuovo governo per combattere la corruzione?
La prima cosa è creare un’istituzione che raccolga dati e documentazione, per sapere dove è andato a finire il denaro pubblico e chi ne ha beneficiato. Il nuovo governo deve approvare una nuova legge per consentire a tutti i cittadini l’accesso a queste informazioni, al fine di rendersi conto di ciò che il DPS ha fatto in tre decenni. Questa è una mossa che dimostrerà la trasparenza del nuovo governo e lascerà il minor spazio possibile alla corruzione.
Se le venisse offerto, accetterebbe di far parte del governo?
Non possono tutti stare al governo. La società civile deve continuare a monitorare. Dobbiamo guardare cosa sta facendo il nuovo esecutivo, controllare che mantenga le sue promesse nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Dobbiamo assicurarci che operi nell’interesse dei cittadini e di non dover aspettare altri 30 anni per avere un’alternanza.
Dobbiamo avere una società civile e dei media che funzionino come nei paesi democratici. Se facciamo tutti parte del sistema, chi sarà in grado di puntare il dito contro i suoi []i e omissioni?
D’altra parte, presenteremo proposte di riforma, perché noi di Mans ci lavoriamo da 20 anni. Le presenteremo ai nuovi ministri e loro avranno la possibilità di dimostrare se sono disposti a lavorare per il cambiamento.
Riuscite a immaginare un DPS che vi aiuti durante le vostre indagini?
Subiranno indagini molti gruppi legati alla criminalità organizzata. Può quindi accadere che alcune persone inizino a parlare. Vi saranno dei pentiti. Abbiamo già avuto l’esempio di Duško Knežević, che ha iniziato a rivelare alcuni casi e credo che ci saranno altri casi analoghi. Se il DPS dimostra che qualcuno ha infranto la legge, noi ce ne interesseremo, indipendentemente dalla sua affiliazione politica.