Cicloturismo in Montenegro
Trentacinque chilometri di pista ciclabile, per scoprire l’entroterra montenegrino. E per invertire tendenza rispetto al turismo di massa dei Suv e della cementificazione delle coste. Slobodanka Roganović, funzionaria del comune di Nikšić, racconta al sito www.viaggiareibalcani.it un percorso cicloturistico che sorgerà all’interno della piana su cui riposa la città
Tratto da www.viaggiareibalcani.it
Nikšić si trova nell’entroterra montenegrino, all’interno dell’omonima piana (Nikšićka polje): circondata su ogni lato da incantevoli montagne abitate da lupi – l’animale-simbolo della zona – e puntellata da fiumi e laghi, ospita uno dei paesaggi naturalistici più suggestivi dell’intero Montenegro.
L’incedere lento e discreto di un gruppo di cicloturisti contro l’assordante sferragliare di Suv dai vetri oscurati. Si potrebbe racchiudere in queste due immagini la sfida raccolta dalla municipalità di Nikšić per l’implementazione del progetto "Valorizzazione del turismo ambientale nei territori di Scutari, Niš, Kraljevo, Nikšić, Peć/Peja", una delle azioni contenute nel programma Seenet II – una rete trans-locale per la cooperazione tra Italia e Sud-Est Europa.
Una pista ciclabile di trentacinque chilometri attraverserà antichi ponti romani, distese di boschi e castelli medioevali in risposta ad uno sviluppo turistico che in Montenegro rischia di venire schiacciato da abusivismi edilizi, monoculture del turismo di massa, privatizzazioni e “svendite” di beni comuni come spiagge e litorali.
Tutto questo all’interno di un paese che negli anni novanta, nel preambolo della propria costituzione – come ha scritto Jadranka Gilić sulle pagine di Osservatorio Balcani e Caucaso – si era dichiarato “stato ecologico”. Siamo di fronte ad un’aperta contraddizione: da una parte normative che spingono verso lo sviluppo sostenibile e la conservazione ambientale; dall’altra l’istantanea di una costa – non dimentichiamolo, tra le più affascinanti dell’intero Adriatico, con perle come Budva, le Bocche di Cattaro o Sveti Stefan – a rischio deturpamento, vittima di logiche appropriative che hanno partorito cementificazione selvaggia su siti pregiati, inquinamento ed uso intensivo del territorio.
La creazione di un percorso cicloturistico potrà così “mettere alla prova” le istituzioni nel far proprie strategie di valorizzazione e tutela territoriale partendo da ciò che già esiste – le numerose normative presenti all’interno della legislazione nazionale. Inoltre, inserita nel contesto di un ampio programma come Seenet finalizzato (anche) al rafforzamento di reti locali e transfrontaliere, un’esperienza di questo tipo potrebbe spingere verso regimi di governance più maturi, in cui attori pubblici e comunità locali si prendano a carico le proprie coste e montagne – in una parola, i propri commons – e assieme individuino le forme più adatte per la loro conservazione e riproducibilità nel tempo.
Il progetto è affidato direttamente alla municipalità di Nikšić . Quali dipartimenti e persone sono state coinvolte?
Il responsabile del progetto è Željko Popović, ingegnere civile nonché funzionario dell’amministrazione cittadina. E’ stato scelto a partire dalla sua enorme esperienza nel campo infrastrutturale: per quindici anni nel settore privato, poi dal 2005 come dirigente pubblico della municipalità di Niksić.
A livello turistico, il Montenegro viene solitamente associato al suo mare cristallino, meta durante i mesi estivi di numerosi turisti. L’entroterra, quantunque ricco di fascino, è ai più sconosciuto. Ci potrebbe introdurre nella nikšićka polje (la piana di Nikšić), sede futura del progetto?
La parte interna del Montenegro si caratterizza per uno straordinario ecosistema, che unisce montagne, laghi e fiumi in condizioni climatiche miti e ospitali. Tale contesto spinge in modo naturale verso lo sviluppo di turismo di montagna, trekking, cicloturismo e sport invernali. All’interno della piana di Nikšić, le bellezze naturalistiche sono affiancate da alcuni siti di importanza storico-culturale: un ponte romano; il castello del re Nikola I – utilizzato durante l’estate come sede di festival e spettacoli teatrali -, al cui interno si trova anche un museo storico; un sito archeologico risalente al periodo preistorico. L’ampio ventaglio di strutture ricettive – B&B, camping, zone verdi per pic-nic – e la presenza di stazioni sciistiche sul monte Vucje vanno a comporre una completa offerta turistica.
Obiettivo del progetto è la creazione di un percorso ciclistico all’interno della piana di Niksić. Di cosa si tratta esattamente? Sarà un fenomeno isolato o esistono già esperienze di questo tipo in Montenegro?
Al fine di promuovere forme di eco-turismo in questa regione, si è deciso di collegare le principali aree per picnic dislocate lungo la piana attraverso un tracciato cicloturistico della lunghezza di trentacinque chilometri, che abbraccerà anche alcuni dei siti storico-culturali citati in precedenza. A partire dal 2007, sia il Ministero del Turismo che l’Organizzazione Nazionale del Turismo montenegrina, attraverso il programma “Hiking and biking”, stanno cercando di porre le basi per lo sviluppo di un tipo di turismo sostenibile che salvaguardi e valorizzi la parte interna del Montenegro, specialmente quella montuosa. Tra le numerose attività nate da questo progetto, è prevista la creazione di un circuito nazionale di sentieri e percorsi ciclabili che copriranno una lunghezza di circa seimila chilometri.
Il cicloturismo sta conoscendo negli ultimi anni un successo crescente un po’ in tutta Europa. Avete previsto di collegare il vostro circuito ad altre reti al di fuori del Montenegro?
Per il momento tutti i nostri sforzi saranno dedicati – una volta terminata la creazione del percorso – alla promozione del prodotto, specialmente attraverso la partecipazione a fiere regionali e internazionali. In un secondo momento si potrà iniziare a ragionare anche sulle modalità di collegamento con circuiti cicloturistici “esterni”.
Un’importante sfida sarà riuscire ad intercettare i grandi flussi turistici legati al mare – non sempre responsabili e sostenibili – e far scoprire loro anche “l’altro Montenegro”. Esistono rapporti con soggetti istituzionali della costa con i quali lavorare sinergicamente in questa direzione?
Sempre all’interno del programma “Hiking and Biking” sono previste attività specifiche volte alla messa in rete di soggetti locali – specialmente istituzionali – provenienti da diverse zone del Montenegro, al fine di connettere turismo costiero e di montagna in un coerente quadro di riferimento sia legislativo che procedurale. Per esempio attraverso l’ideazione di pacchetti turistici che sappiano coniugare mare ed entroterra rafforzando in entrambi i casi forme di ospitalità familiare. In questo scenario, un ruolo di fondamentale importanza lo avrà anche il programma Seenet II, se saprà farsi interlocutore propositivo e promotore efficace di questo tipo di iniziative.
L’attenzione per la natura si tradurrà anche in percorsi didattici dedicati principalmente alle scuole medie inferiori.
La municipalità di Nikšić ha preparato un piano di azione ambientale locale, partito nel 2007. Una larga parte di questo piano si è concentrata sull’educazione ambientale ai giovani: in collaborazione con alcune ong locali, è stata organizzata una scuola di ecologia urbana, coinvolgendo insegnanti e ragazzi in un percorso formativo legato ai temi della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Vista la grande partecipazione alle precedenti edizioni, si è deciso di proseguire su questa strada includendo tali strumenti formativi anche all’interno del progetto, rafforzando così la consapevolezza della cittadinanza su queste tematiche.
Come anticipato in apertura di questa intervista, il progetto sarà guidato direttamente dalla municipalità. Avete previsto di coinvolgere anche espressioni della società civile cittadina? Se sì, in che modo?
Un ruolo di primo piano lo avrà l’Agenzia della democrazia locale di Nikšić, specialmente nella promozione del percorso cicloturistico a partire dal forte radicamento che tale soggetto ha coltivato in questi anni all’interno del tessuto associazionistico locale (l’Agenzia della Democrazia Locale – ADL – è uno strumento di cooperazione decentrata a disposizione degli Enti locali e regionali facenti parte del Consiglio d’Europa nonché di ONG e associazioni. Oggi sono presenti dieci ADL nei territori della ex-Jugoslavia, a cui si aggiungono le due ADL di Albania e Georgia. Per maggiori informazioni, visita il sito dell’Alda , ndr). L’Ong Nik Bike è stata inoltre coinvolta per l’organizzazione di tour, percorsi-natura e ad altre attività legate al cicloturismo nella nikšićka polje.