La sentinella
Stamen Filipov, meglio conosciuto come "nonno Stamen", è un anziano cittadino di Skopje che ha scelto un insolito passatempo per i suoi anni da pensionato: fare da sentinella nella difesa della costituzione. Un rompiscatole per le autorità, un paladino per i cittadini
La democrazia vive grazie alla cittadinanza attiva, che controlla in modo costante le attività di chi governa. Cittadini attivi sono un elemento essenziale delle società libere. E’ il cittadino ad essere al centro della democrazia. Nel nostro caso, un singolo cittadino: Stamen Filipov.
Spesso chiamato "il Terminator legale", Filipov è un anziano che vive a Skopje, e che ha scelto un insolito passatempo per i suoi anni da pensionato: fa da sentinella nella difesa della costituzione.
La costituzione macedone garantisce ad ognuno, persone fisiche e giuridiche, di presentare ricorsi di fronte alla Corte Costituzionale. Tutti i provvedimenti approvati dal parlamento, o gli atti di governo, devono essere in accordo con i principi basilari enunciati dalla costituzione. Chiunque ritenga che uno di questi provvedimenti, in tutto o in parte, violi la carta fondamentale, può agire e chiedere un parere alla Corte. Plamen Filipov l’ha fatto quasi cinquecento volte, a partire dall’indipendenza della Macedonia nel 1991.
Fino ad oggi, la stessa Corte Costituzionale gli ha dato ragione 120 volte, mentre altre 30 richieste vengono attualmente vagliate.
Ormai, nel parlamento di Skopje, prima di approvare un provvedimento di legge, sulle bocche di molti deputati gira la battuta: "Non sarebbe meglio chiedere prima a nonno Stamen cosa ne pensa?". Meglio farlo prima, che aspettare le sue reazioni dopo…
Alcuni anni fa il governo voleva limitare il diritto alla maternità pagata solo alle donne che avessero dimostrato almeno sei mesi di retribuzione continuativa prima del parto. Tormentato dalla cronica mancanza di fondi, l’esecutivo voleva risparmiare un po’ di denaro. Ma nonno Stamen disse: "E’ ingiusto, questa è discriminazione!". La Corte Costituzionale gli diede ragione.
Nonno Stamen si è iscritto alla facoltà di Legge non prima di aver compiuto 36 anni, e si è laureato mentre continuava a lavorare nell’esercito, prima quello jugoslavo e poi, dal 1991, in quello macedone. La sua prima petizione risale agli anni ’70. Tutto cominciò per aiutare un amico. La legislazione allora vigente per il personale militare garantiva il diritto a poter usufruire di facilitazioni nell’acquisto della casa solo agli ufficiali, e non ai civili che lavoravano per l’esercito. Per nonno Stamen era un’ingiustizia. Dopo aver scritto la sua petizione, alla Corte Federale Jugoslava ci vollero meno di sei mesi per dargli ragione. La legge fu abrogata ed il suo amico poté mettersi in lista per un appartamento.
Nonno Stamen tiene sott’occhio tutte le leggi approvate, ma si è specializzato in alcuni settori, come lavoro, affari interni e legislazione sull’esercito. Talvolta compila anche una o due petizioni alla settimana.
Per alcune delle sentenze la Corte Costituzionale tiene sedute aperte al pubblico, e Stamen è stato convocato più volte. All’inizio, racconta l’anziana "sentinella", il presidente della corte si fermava a salutarlo e fare due chiacchiere. Poi i rapporti si sono raffreddati. Nonno Stamen li costringeva ad un super-lavoro che non era affatto gradito.
Stamen sottolinea che non riceve alcun tipo di beneficio, né politico né materiale, dalla sua attività di "guardiano della Costituzione". "Il mio unico interesse è dare una mano perché la legge venga fatta rispettare".
Solo una volta ha ricevuto 1500 denari (circa 25 euro) da parte di un "cliente", che gli ha chiesto consigli su come compilare a sua volta un ricorso.
D’altra parte, col crescere della sua fama, è probabile la consulenza di nonno Stamen diventi sempre più richiesta. Nei mesi è stato "assunto" dal direttore dell’Open Society Institute, Vladimir Milcin, un noto intellettuale, per contestare l’approvazione di una legge, recentemente approvata, sulla "lustrazione". Il provvedimento, fonte di numerose controversie, prevede l’esclusione dai pubblici uffici dei collaboratori dei servizi segreti al tempo del regime comunista, sulla falsa riga di leggi già approvate in molti paesi est-europei. Milcin sostiene che la legge sia stata in realtà scritta per discreditare gli oppositori politici. Per nonno Stamen questa legge avrebbe avuto senso se fosse stata approvata nel 1991, mentre adesso, dopo 17 anni, sarebbe del tutto controproducente. L’obiettivo di Milcin e di nonno Stamen è di vedere la controversa legge del tutto abrogata, e il caso verrà esaminato dalla Corte Costituzionale nel prossimo futuro.
In molti, anche nelle istituzioni, preferirebbero certo che nonno Stamen passasse il suo tempo giocando a scacchi nei parchi, come un pensionato qualsiasi. Ma la "sentinella" non sembra aver intenzione di ritirarsi presto.
"Controllo tutte le leggi che vengono approvate. Quando noto qualcosa di strano, allora faccio ricorso. A spingermi, come cittadino e come avvocato, è il desiderio di veder rispettata la legge". Nonno Stamen tiene a sottolineare che non fa parte di alcun partito politico.
Stamen Filipov rigetta le considerazioni di chi dice che, essendo così tanti dei suoi ricorsi accettati, si può concludere che l’intero sistema legislativo macedone sia disfunzionale. Secondo lui il sistema è solido, ma ha bisogno di impegno costante per essere tenuto in funzione. Dal suo punto di vista, il problema più grave è che non sempre le sentenze della Corte Costituzionale vengono fatte rispettare dalle istituzioni. "Questa è la morte della legalità", sostiene deciso Stamen.
Nel passato nonno Stamen ha messo in discussione il diritto della polizia di trattenere cittadini per 24 ore in mancanza di atti d’accusa. Anche stavolta la Corte Costituzionale gli ha dato ragione, ma gli organi di sicurezza continuano ad aggirare la sentenza, e si registrano ancora casi di persone detenute senza alcuna accusa ufficiale.
Se nel passato nonno Stamen veniva visto innanzitutto come un eccentrico, col passare degli anni l’anziana "sentinella" ha ricevuto parte del riconoscimento che merita.
Una Ong che si occupa di diritti civili ha pubblicato un libro, dal significativo titolo "Il Costituzionalista", in cui sono raccolti tutte le sue petizione e i suoi ricorsi.
E’ stato poi nominato da un gruppo di cittadini come candidato al premio nazionale "13 novembre", ma non ha vinto. "Non mi sorprende", dice nonno Stamen, "molti mi vedono soltanto come un rompiscatole".
Rompiscatole o meno, quando il governo progetta un provvedimento, probabilmente molti dei suoi componenti si staranno chiedendo: "Cosa dirà nonno Stamen?"