Kosovo, il coronavirus mette in crisi l’industria dei matrimoni

A causa della pandemia e delle misure di emergenza, in Kosovo molte coppie hanno rimandato il matrimonio o rinunciato alle tradizionali feste in grande stile. Gli effetti sull’industria e l’indotto

17/08/2020, Arta Berisha - Pristina

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Un matrimonio a Prizren, Kosovo, nel giugno 2019 (Shutterstock/MrDavle)

Le persone si sposano? Comprano articoli per matrimoni? In che modo la pandemia ha influenzato la sua attività? Queste sono le mie prime tre domande ai proprietari e ai dipendenti seduti sulle panchine fuori da un negozio di abiti da sposa e gioielleria, situato nella parte più antica di Pristina.

"È cambiato tutto", dice il proprietario, indicando il negozio vuoto.

Con il passare dell’estate, il drammatico aumento di casi e vittime di coronavirus ha cambiato infatti i progetti delle coppie.

Rona Jerliu, proprietaria di un altro negozio, mi dice che i ricavi si sono ridotti drasticamente poiché le persone non si sposano a causa della pandemia. “Chi si sposa compra pochissime cose e rimane sul convenzionale”.

Mentre parliamo nessuno attraversa la strada per entrare in questi negozi, in passato solitamente pieni di gente.

In Kosovo, le cerimonie nuziali tradizionali hanno un ruolo essenziale. Un matrimonio unisce due persone, ma crea anche una relazione quasi permanente tra due famiglie. Si spendono molti soldi per la festa, che è separata dalla firma dei documenti in comune.

Ad esempio, il costo di una festa di matrimonio può variare da 3.000 a 20.000 euro o più per un ristorante esclusivo, cantanti famosi per intrattenere gli ospiti fino a sette ore, fotografi e macchine fotografiche, wedding planner e così via. Quasi nulla di tutto ciò accade in questo momento, poiché la recente decisione del governo del Kosovo vieta gli assembramenti, mentre le misure introdotte inizialmente consentivano fino ad un limite di 50 persone di riunirsi.

Il Kosovo ha introdotto il primo lockdown completo a metà marzo, quando sono stati registrati i primi casi di coronavirus. A maggio il governo ha iniziato ad allentare le restrizioni, ma tutto si è ribaltato a giugno e luglio, con l’aumento del numero di casi e vittime. Il Kosovo attualmente registra ogni giorno oltre 200 nuovi casi di coronavirus e 10-15 morti.

Alcune coppie hanno annullato del tutto i piani di matrimonio e posticipato le cerimonie al 2021, altre hanno ridimensionato la festa. Majlinda Doda, di Pristina, ha indossato l’abito bianco alla presenza dei soli genitori e parenti stretti, mentre le sue migliori amiche le hanno mandato le congratulazioni con un videomessaggio creato con iMovie.

"Avevamo programmato di sposarci nel 2020 in circostanze normali, con una magnifica cerimonia con tanti ospiti, amici e familiari. L’anno è rimasto lo stesso, ma le circostanze sono cambiate, ci siamo sposati a maggio solo in presenza della nostra famiglia ristretta", ha detto Majlinda a Obct.

Shemsije Dermaku, proprietaria della società di wedding planning GRAND DÉCOR, racconta a Obct come la pandemia ha influenzato il suo business.

"Tutto è stato inaspettato, per i nostri clienti che avevano pianificato il matrimonio nel 2020 e per noi. Molti hanno rinviato la cerimonia al 2021, perché questa situazione non consente a molti ospiti e alla diaspora di tornare".

Inoltre, spiega Dermaku rispetto alla sua attività, "di solito a luglio assumo 40 stagionali, e ho 12 lavoratori regolari. Quest’anno non ho avuto bisogno dei 40 stagionali e ho licenziato quattro dipendenti".

Eppure, alcune persone non rispettano la decisione del governo di vietare le riunioni pubbliche. Un giorno in cui ci sono stati 16 morti, un cantante ha pubblicato su Facebook il video di una festa di matrimonio all’aperto. Purtroppo il governo non sta facendo nulla per fermare questi eventi, potenziali focolai di coronavirus.

D’altra parte, lo stop alle cerimonie nuziali colpisce anche wedding planner, truccatori, stilisti, ristoranti e cantanti: questi ultimi protestano contro la decisione del governo di vietare le riunioni pubbliche, in particolare i matrimoni.

L’Agenzia di statistica del Kosovo non fornisce alcun dato sull’industria dei matrimoni, forse perché non tutti pagano le tasse, ma è noto che il settore fa circolare una grande quantità di denaro durante l’estate, la stagione delle feste.

Arian Zeka, direttore esecutivo della Camera americana del Kosovo, ha dichiarato a Obct che la pandemia ha avuto un enorme impatto negativo su tutti i settori, riducendo inoltre le possibilità della diaspora di tornare quest’anno in Kosovo e contribuire così all’economia del paese, che secondo Zeka rimane fortemente dipendente dalle rimesse. "Nel corso degli anni, gli esperti hanno raccomandato alle istituzioni statali di incoraggiare gli investimenti diretti della diaspora del Kosovo migliorando il clima degli investimenti", ha dichiarato Zeka a Obct.

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