Tramonti forzati
Dopo sette anni di servizi e reportage rischiano la chiusura. Sono Estovest e Levante, le due rubriche di RaiTre che ogni sabato mandano in onda le storie e la vita dei nostri vicini oltre Adriatico. La solidarietà della redazione di Osservatorio
È da sette anni che due redazioni regionali della Rai, quella di Bari e quella di Trieste, raccontano al pubblico italiano l’Est e il sud-est Europa. Le rubriche Levante e Estovest sono divenute presto un appuntamento fisso per molti, su RaiTre, ogni sabato, poco prima del pranzo. Raccontando paesi e storie a noi tanto vicine, quanto sconosciute. Da un punto di vista privilegiato, quello che si affaccia sull’Adriatico e sul “confine orientale”, luoghi di passaggio e scambio che fanno dell’Italia mediterranea un tutt’uno con la penisola balcanica.
Ora apprendiamo con disappunto l’ipotesi formulata dalla Direzione del TGR della RAI sul loro futuro: la fusione di Estovest e Levante con conseguente dimezzamento da 30 a 15 minuti e lo spostamento dal sabato alla domenica. Spezzettare, ridurre, spostare, sembrano i prodromi di una chiusura.
In questi anni le strade dei giornalisti di Osservatorio si sono più volte incrociate virtuosamente con quelle degli autori di queste due rubriche. Non poteva che essere così. Ci muove la stessa passione per il nostro lavoro e l’attenzione nei confronti delle complesse realtà geopolitiche descritte e raccontate con successo da Estovest e Levante. In un panorama televisivo italiano quantomai impoverito che predilige il decadente avanspettacolo all’approfondimento e all’informazione.
E non è una questione di audience. La stessa esperienza di Osservatorio Balcani e Caucaso dimostra come l’attenzione per queste aree continua a crescere e maturare. Da un’attrazione comprensibile ma a volte superficiale legata a conflitti, guerre e violenza, si è passati negli anni ad una curiosità costante, a volerne sapere di più delle società, delle economie, della cultura, della politica di Paesi che sono già o entreranno a far parte dell’Unione europea.
L’ipotesi formulata dalla Direzione TGR contraddice la stessa politica estera italiana, che, sia da parte delle coalizioni di centro-destra che di centro-sinistra, ha sempre dedicato particolare attenzione ai nostri vicini oltre Adriatico. Né, come nota l’assemblea della redazione giornalistica Rai di Bari, possono essere plausibili motivazioni di carattere economico, vista l’esiguità dei costi di produzione.
Abbiamo un altro motivo per sentire vicino a noi l’operato delle redazioni di Bari e di Trieste. Anche loro, come noi, raccontano il mondo da punti di vista marginali. Non sono solo “le capitali” ad occuparsi di politica estera. Lo si può fare anche dai margini. E con competenza. Siamo, come i nostri colleghi, nel nostro piccolo interpreti del motto “glocal”, attenzione al locale e attenzione al globale: l’unico modo per evitare pericolosi localismi.
L’assemblea della redazione giornalistica Rai di Bari – indicendo alcune giornate di sciopero – si è dichiarata indisponibile a ogni decisione che non tenga conto dell’autonomo lavoro di ideazione, proposta e produzione realizzato in questi anni a Bari e Trieste. “Est Ovest e Levante sono conquiste professionali irrinunciabili per le due redazioni”, si dichiara in un comunicato stampa.
Intanto su Facebook è nato il gruppo “No all’oscuramento delle rubriche di Rai Tre Estovest e Levante " con documenti, interrogazioni parlamentari e lettere di sostegno. “Quando siedo sull’autobus i miei occhi osservano volti ormai familiari, ma che vengono da più o meno lontano, la semplicità di riuscire a non vederli solo come estranei nasce anche dalla conoscenza della loro storia e della cultura – si legge in una mail ricevuta dalla redazione di Bari – ogni sabato mattina, accendendo la tv, mi è permesso di aprire gli occhi sulla storia passata, recente e contemporanea di paesi che sono più vicini che mai a quello dove vivo. Di queste realtà, europee e non, purtroppo si parla ben poco nei telegiornali e sulla stampa italiana, e la presenza di programmi come Levante ed Estovest è decisamente dissetante. Forse sarebbe necessario ampliare queste realtà, dedicare lo spazio più ampio possibile alla ricchezza della cultura, e invece si parla di ridurla in briciole. Viene creato un programma di qualità, ‘semplicemente’ ben fatto, e viene dimezzato perché un’anomalia nella povertà televisiva”. Sono in molti a pensarla come Selena, autrice di questa lettera. Anche noi.