Grecia, governo salvo ma è astensione record
Socialisti in vantaggio. Viene così scongiurato il rischio di elezioni anticipate. Con 12 regioni su 13 al ballottaggio, il secondo turno sarà determinante. Per il premier Papandreou "è un sì al piano di austerity del governo". Ma oltre il 40% dei greci non ha votato. Respirano borse e Fmi. Le reazioni sulla stampa greca e internazionale
Non ci sarà voto anticipato per i greci. Il premier Papandreou l’ha escluso personalmente, alla luce dei risultati del voto locale, che confermano la maggioranza ai socialisti. “Proseguiremo con la politica di austerità” ha detto il primo ministro. Il Pasok, partito del capo del governo, si è imposto in 8 regioni su 13. E il ballottaggio previsto domenica prossima, 14 novembre, dirà l’ultima parola.
Papandreou aveva minacciato di sciogliere il Parlamento se al primo turno delle regionali fosse stato respinto il gravoso pacchetto economico-legislativo avviato dal suo esecutivo, in cambio di aiuti internazionali per 110 miliardi di euro, sbloccati a maggio scorso da Unione europea e Fondo monetario internazionale, per salvare Atene dalla bancarotta.
“I greci hanno confermato di volere il cambiamento – ha commentato Papandreou – Il difficile recupero continua nelle migliori condizioni. Priorità del governo saranno ora il riordino delle finanze pubbliche, con la riduzione e il controllo del debito, e la riforma radicale del settore pubblico”. Tuttavia queste amministrative entrano negli annali per l’astensione record del 45%.
Ecco le prime reazioni della stampa nazionale e all’estero:
Ta Nea, quotidiano greco della sinistra liberal, vicino al governo
Papandreou sopravviverà allo scontento degli elettori
Il premier Giorgos Papandreou ha definito “una pietra miliare” per le sue misure di austerità, l’esito delle elezioni locali di ieri in Grecia. Ma nonostante le pesanti perdite di consensi al suo partito, continuerà nella sua politica.
Il quotidiano greco della sinistra liberal tenta un paragone con i risultati del voto di mid-term per il presidente Usa: “Come i democratici in Usa, anche il Pasok ha falitto nell’attenzione all’elettorato per queste amministrative. Ma così come Obama resterà in carica e cercherà nuovi strumenti politici più adatti a conseguire i suoi obiettivi, così il percorso di Papandreou non finisce col voto di ieri. In tempo di grave crisi economica, viviamo in democrazie della protesta”.
France Info
Governo confortato dal voto locale, ma con il 45% di astenuti
Secondo i primi risultati, il Pasok avrebbe il 34-35% dei consensi rispetto al 31-32% di Nuova Democrazia (centrodestra). Dunque socialisti primo partito, ma con un astensionismo abissale: il 45% degli aventi diritto non ha votato.
Più contrastato il voto municipale. I candidati di destra sono in testa, com’era nelle previsioni della vigilia, in due delle grandi città del Paese, Atene e Salonicco, che hanno voltato le spalle a Papandreou.
Tuttavia un ribaltamento a favore del Pasok è ancora possibile al secondo turno. La terza città della Grecia invece, Patrasso, vede in testa il candidato socialista.
La Repubblica, quotidiano (Italia)
Conferma per Papandreou, ma crescono le opposizioni
Anche se per un soffio, il partito socialista greco (Pasok) ha vinto le elezioni amministrative, trasformatesi in referendum nazionale sulla politica economica del governo.
Tuttavia il tasso di astensione (circa il 45%, in un Paese in cui il voto è in teoria obbligatorio) "dovrà porre un problema alla classe politica ellenica" ha riconosciuto Papandreou.
L’opposizione evidenzia che la tornata amministrativa riduce dal 10% delle politiche al 2,5% il vantaggio del Pasok nei confronti del secondo partito Nuova Democrazia (ND, centrodestra) e fa crescere sensibilmente il Partito comunista (Kke), che supera l’11% contro il 7,5% delle politiche.
Questi numeri, uniti all’altissimo tasso di astensione, dimostrano secondo l’opposizione di destra e di sinistra, che "gli elettori hanno respinto la politica di austerità" varata dal governo insieme a Ue ed Fmi.
Il Pasok conquista in particolare la regione cruciale dell’Attica, il Peloponneso e Creta, ma perde a vantaggio del centrodestra, come previsto, nell’importante Macedonia centrale e nelle due città più importanti, Atene e Salonicco.
InfoGrece
La Grecia spaccata in due, l’astensionismo grande vincitore delle amministrative
Circa un greco su due non ha votato nel voto regionale di domenica 7 novembre. Con il 40% circa di voti scrutinati, l’astensionismo si assesta al 40,02%. Toccano il 9% le schede bianche e nulle, mentre i tassi analoghi per le municipali si attestano rispettivamente al 40,5% e al 5,37%.
Se il Pasok si afferma nella maggioranza delle regioni (7 su 13), l’opposizione con Nuova Democrazia, guidata da Antonis Samaras, guida il testa a testa in almeno tre regioni.
Impressionanti i record di astensione locali: finora i più elevati sarebbero a Prespes (76,15%), Nyssiros (75%), Aï Stratis (73%), Itaca (68,48%), Limnos (67,77%), Kythira (65,81%), Symi (65,56%), Florina (61%).
La mappa della Grecia appare tagliata in due con il nord che resta a destra e il sud a sinistra.
Malgrado la difficile congiuntura economica, il governo può tirare un sospiro di sollievo, ma cantare vittoria sarebbe come chiudere gli occhi sul tasso d’astensionismo senza precedenti in un Paese dove il voto è obbligatorio.
BBC (Gran Bretagna)
Il premier greco evita il temuto voto anticipato
Pericolo di elezioni anticipate schivato dal premier greco, dopo che il suo partito socialista ha evitato una pesante disfatta in questo cruciale scrutinio regionale.
Circa 10 milioni di greci erano chiamati alle urne domenica scorsa nel primo round elettorale per il rinnovo di 13 governatori e 325 sindaci. Il Pasok guida l’esito delle urne nella regione di Atene (con un terzo della popolazione nazionale residente), la Grecia occidentale, centrale, la Macedonia dell’est, Creta e il Sud Egeo.
Nuova Democrazia, all’opposizione, si aggiudica invece la Macedonia centrale, il Nord Egeo, l’Epiro, la Tessaglia e le isole Ionie. E’ invece testa a testa nel Peloponneso. “Papandreou vince la sfida e il suo allarme della vigilia sullo scioglimento del Parlamento ha convinto un numero sufficiente di elettori” commenta l’inviato BBC ad Atene Malcom Brabant.
Tuttavia l’astensionismo è alto e l’esito non dà quel netto appoggio al programma di austerità che il governo avrebbe voluto. I socialisti hanno comunque una confortante maggioranza, che permetterà al partito di proseguire a guidare il governo nazionale per i restanti prossimi tre anni.
Il mancato ricorso ad elezioni anticipate piace intanto ai mercati finanziari e all’Fmi, resi nervosi nelle ultime settimane dalla prospettiva di instabilità politica in Grecia.
L’Express, settimanale (Francia)
Sostegno « per difetto » a Papandreou nelle elezioni locali
Forte il calo dei socialisti del premier Papandreou in rapporto alle legislative 2009, con circa mezzo milione di voti. Uno spostamento di consensi di cui ha beneficiato l’opposizione di centro-destra.
Il primo ministro greco aveva drammatizzato la sua possibile sconfitta, minacciando di indire elezioni anticipate se non avesse ricevuto sostegno popolare sufficiente. "E’ una sorta di voto per difetto, in absentia, perché i greci si sono trovati senza alternative" commenta all’agenzia di stampa France Presse il politologo Ilias Nikolakopoulos, evidenziando l’astensione record che ha segnato questo scruitinio, pari al 45%, con un numero ugualmente senza precedenti per le schede bianche o nulle, che toccano il 9%.
Il quotidiano Elefthérotypia (indipendente di sinistra) titola: "Georges fa un passo indietro sulle elezioni anticipate, perde in percentuale ma va avanti seppure ammaccato", mentre il governativo "Ta nea" riconosce al premier di "aver tenuto".
Gli ambienti finanziari hanno reagito positivamente. La Borsa di Atene, che era caduta dell’8% in quattro sedute quando Papandreou aveva brandito lo spettro dell’instabilità politica, lunedì ha aperto in rialzo del +2.08%.
(…) Tra i risultati locali inquieta il successo al municipio di Atene di un candidato ‘neonazista’ che reclama apertamente la costituzione di milizie armate in pattuglia nelle strade contro gli immigrati illegali. Per la prima volta un esponente di questo partito ottiene il 5.3% dei voti, che gli assicura l’elezione in consiglio municipale. Facile il parallelo con il Fronte nazionale di Le Pen in Francia, che analogamente apparve sulla scena politica durante elezioni locali.
Il candidato ha fatto il pieno di voti, con oltre 2 mila elettori, nel quartiere ateniese di Aghios Panteleimon, in pieno centro, diventato un ghetto con una forte popolazione immigrata irregolare.
El Pais, quotidiano (Spagna)
Le elezioni locali greche si decideranno al secondo turno
La destra è in vantaggio in 7 regioni, il Pasok di Papandreou in 6. Gli ultimi risultati resi noti dal ministero dell’Interno di Atene mostrano, a mezzanotte ora di Madrid, che 12 regioni sulle 13 in lizza per il rinnovo andranno al ballottaggio domenica 14 novembre. Solo allora si conoscerà il vincitore. Solo la regione dell’Egeo meridionale ha già un risultato definitivo, a favore del Pasok.
Sono le prime municipali dall’entrata in vigore della nuova legge Kalikratis, che ha ampliato da 4 a 5 anni la durata del mandato e ridotto di due terzi il numero dei comuni e delle prefetture regionali. Con le elezioni di oggi così vengono scelti 325 sindaci, a fronte dei precedenti 1.025 dell’ultimo voto locale.
Il numero dei consiglieri si riduce della metà e le regioni amministrative scendono da 54 a 13. Un risparmio consistente, di mezzo miliardo di euro l’anno, per le malconce casse dello Stato greco, affette da un enorme debito pubblico.