Grecia, fine d’anno difficile
Esplosione al Tribunale di Atene stamattina, per fortuna senza vittime. Resta alta la tensione in Grecia dopo l’ondata di plichi esplosivi alle ambasciate, con replica in dicembre a Roma, rivendicata da gruppi anarchici. E il pestaggio in diretta tv di un ex ministro. A gennaio il Paese tornerà in piazza contro l’austerity
Esplosione stamattina davanti al Tribunale di Atene. Solo l’evacuazione dell’intera area, in seguito ad una telefonata preventiva, che con 40 minuti di anticipo sul timer annunciava la presenza di un ordigno davanti alla sede dei processi di primo grado, ha impedito che ci fossero vittime o feriti. La facciata del palazzo è distrutta fino al quarto piano, e una decina di auto in strada sono ridotte a rottami (le foto).
"Una forte esplosione"
La nuova bomba che nelle prime ore della mattina ha fatto tremare la semiperiferia di Atene, secondo i primi rilievi, sarebbe stata piazzata su una moto parcheggiata davanti al Tribunale. “Si è trattato di un’esplosione potente” ha detto un testimone alla tv greca Alter, ripresa dall’agenzia Associated Press. Nessuna rivendicazione finora. Ma i media nazionali ricordano che mancano due settimane all’apertura del processo ad un gruppo estremista anarchico.
L’episodio contribuisce a tenere alta la tensione nella capitale greca, marcando una chiusura d’anno tutt’altro che tranquilla.
In Grecia sale lo scontro, pestaggio in diretta tv per l’ex ministro dei Trasporti
Le ultime settimane sono state segnate dalle immagini del pestaggio in diretta tv dell’ex ministro dei Trasporti (le foto nel sito dell’agenzia Reuters e la sequenza video dell’aggressione).
L’ex deputato conservatore, Kostis Hatzidakis, uscito dal Parlamento il giorno dello sciopero generale del 15 dicembre, è stato colpito mentre guardava le vetrine di una gioielleria.
Durante una giornata di manifestazioni, nelle quali non erano mancati scontri, mentre alcune vie della città sembravano un campo di battaglia con vetrine rotte e auto in fiamme, un gruppo di persone a viso scoperto ha attaccato l’ex responsabile del dicastero dei Trasporti al tempo del precedente governo Karamanlis, al grido di «ladri, vergogna».
Il Paese non perdona conti pubblici truccati, corruzione e ora tagli salariali
E’ stato salvato dalla sua scorta ma anche da due manifestanti contrari all’uso della violenza, benché inferociti dagli ultimi tagli degli stipendi del settore pubblico e privato, annunciati il giorno prima dal governo socialista di George Papandreou, in ottemperanza ai dettami di Fmi e Ue, in cambio della terza tranche del megaprestito di 110 miliardi di euro alla Grecia.
Le foto dell’ex ministro con il volto insanguinato hanno fatto il giro del mondo.
Vale la pena ricordare che Hatzidakis, insieme al resto dei deputati conservatori greci, ha votato contro il pacchetto anticrisi "lacrime e sangue". Perché allora tanta furia da parte della folla, fra cui si intravvedeva anche un’anziana donna con le trecce bianche?
Greci in piazza nelle maggiori città anche la prima settimana del 2011
Forse perché è stato proprio il partito di centrodestra «Nuova democrazia» a fare schizzare alle stelle la spesa pubblica del Paese, durante il governo conservatore guidato da Konstantinos Karamanlis dal 2004 all’ottobre 2009.
Anche a forza di scandali ed episodi di corruzione di singoli ministri. Hatzidakis faceva parte di quel governo, lo stesso esecutivo che aveva "truccato" i dati sul deficit ellenico inviati a Bruxelles. Quelle cifre stimavano appunto per il 2009 un rapporto fra deficit e Pil nazionale al 6,7 %.
Mentre in realtà è risultato più del doppio, una volta scoperchiate le pentole dei conti pubblici, dopo la caduta del governo Karamanlis e la vittoria dei socialisti.
Intanto, nuovi scioperi paralizzeranno Atene e le maggiori città greche nella prima settimana dell’anno nuovo.
Due mesi di pacchi bomba alle ambasciate di Atene e Roma
Probabile intanto che gli anarchici continueranno a far sentire la loro presenza. Negli ultimi due mesi d’altronde è stata attribuita a questa matrice la doppia ondata di pacchi bomba spedita alle ambasciate internazionali: prima quelle con sede ad Atene, in novembre (compresi plichi esplosivi personali per alcuni leaders Ue, come Sarkozy, Merkel e Berlusconi); poi quelle di Roma, spedite con i pacchi di Natale. Il 23 dicembre alle sedi diplomatiche di Cile e Svizzera, e il 27 a quella di Grecia.
Quella dei pacchi bomba alle ambasciate e ai leaders Ue
è una strategia che permette ai responsabili
il massimo risultato con il minimo dispendio
Vassilis Vassilikos, autore di “Z. L’orgia del potere”
Una vicenda oscura, ancora al vaglio degli inquirenti. “Quella dei pacchi bomba è una strategia che permette ai responsabili il massimo risultato con il minimo dispendio” ha commentato lo scrittore Vassilis Vassilikos, l’autore di “Z. L’orgia del potere”, dedicato alla strategia della tensione in Grecia prima della dittatura dei Colonnelli, salita al potere nel 1967.
Estremismo anarchico, tra ideologi e rivendicazioni
La stampa greca ricorda in queste settimane i nomi di due ideologi dell’estremismo anarchico, uno italiano, l’altro greco. Alfredo Maria Bonanno, 74 anni, ad ottobre 2009 era stato di nuovo arrestato con il complice Christos Stratigopoulos per rapina a mano armata in una banca di Trikala, in Grecia. I due sarebbero figure di riferimento per le organizzazioni anarchiche italiane e greche, che potrebbero essere in contatto tra loro.
Bonanno, ideologo dell’anarco-insurrezionalismo armato, nel lontano 1977 scrisse il saggio "La gioia armata" (proibito in Italia con una sentenza della Cassazione, costò all’autore un anno e mezzo di carcere, oggi è diffuso sui siti anarchici europei, anche in traduzione). Negli ultimi anni aveva trovato rifugio proprio in Grecia, fino al suo arresto nel 2009. Il 22 novembre 2010 è stato rilasciato per ragioni d’età.
Stratigopulos invece, secondo gli inquirenti ellenici, sarebbe uno degli elementi di contatto fra anarchici greci e italiani. Già nel 1994 era stato condannato per una rapina in banca in Italia. Entrambi avrebbero avuto contatti con il FAI, la “Federazione anarchica informale-cellula rivoluzionaria Lambros Fountas" (dal nome di un anarchico ucciso pochi mesi fa, a marzo 2010, in uno scontro con la polizia in Grecia): la sigla si è assunta la responsabilità dei pacchi bomba spediti negli ultimi giorni alle ambasciate svizzera, cilena e greca di Roma.
Gli inquirenti temono questi collegamenti fra anarchici europei, e il relativo rischio “contagio”. Tanto da aver fissato incontri ogni tre mesi per i dirigenti dell’Antiterrorismo italiana, ellenica e spagnola. Il prossimo -secondo il quotidiano ateniese Ta nea– sarà a gennaio 2011.
Due impiegati delle ambasciate di Roma feriti dai plichi esplosivi
Tutti gli ordigni usati nella capitale italiana inoltre sarebbero stati confezionati con analogo materiale esplosivo, diverso e più pericoloso però rispetto a quello usato per i circa 30 pacchi, spediti poche settimane fa dalla Grecia, alle rappresentanze diplomatiche di mezz’Europa.
Va detto infatti che il plico esplosivo spedito all’ambasciata ellenica romana è stato inviato attraverso le poste italiane, ed è arrivato a destinazione il 24 dicembre: è stato scartato per caso tre giorni dopo da un impiegato, alla riapertura dell’ambasciata. Per fortuna l’addetto si è insospettito, ha fatto ispezionare il plico dalla polizia evitando che l’ordigno producesse danni peggiori.
Meno baciati dalla sorte sono stati due dipendenti delle ambasciate cilena e svizzera di Roma: il primo ha perso due dita e rischia un danno permanente a un occhio, il secondo per poco non ha perso una mano.