Georgia, l’odissea di Saakashvili

Le condizioni di salute dell’ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili sono allarmanti e non compatibili, secondo i medici, con il regime carcerario a cui è sottoposto. Si moltiplicano nel paese e all’estero le richieste di scarcerazione e di trasferimento in un altro stato

25/01/2023, Marilisa Lorusso -

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Una protesta in Georgia per chiedere la scarcerazione di Mikheil Saakashvili © omer karabacak/Shutterstock

Il primo dicembre 2022 l’avvocato dell’ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili ha presentato alla corte di Tbilisi formale istanza perché l’ex presidente venga o scarcerato o che la sua pena sia sospesa, perché non è in grado di rimanere in carcere per motivi di salute. La richiesta è basata sulla valutazione di un pool medico che ha presentato un report di circa 3000 pagine in cui si attestano più di 20 patologie, la metà circa delle quali non sono compatibili con il regime carcerario. Le aspettative di vita di Saakashvili sarebbero di pochi mesi. Non esiste una diagnosi unica, quanto appunto un accumulo di patologie che stanno comportando una perdita di peso a una velocità tale per cui nel giro di una decina di settimane la funzionalità degli organi verrà intaccata in modo irreversibile. Grava anche il dubbio che l’ex presidente sia stato avvelenato, perché nelle sue analisi è stata rilevata la presenza di sostanze come mercurio e arsenico.

Pertanto, e per un nuovo sollecito in questo senso da parte di una equipe medica, anche l’Ombudsperson georgiano ha sollecitato il tribunale di Tbilisi perché proceda speditamente e decida in merito alla scarcerazione di Saakashvili.

Da subito varie voci si sono levate affinché l’ex presidente venga scarcerato e trasferito all’estero per un trattamento medico. Ne ha twittato anche la Presidente moldava Maia Sandu e un gruppo di 31 ex diplomatici georgiani si sono rivolti a varie organizzazioni internazionali affinché si adoperino in tale senso.

Varie fonti, fra cui l’Unione Europea attraverso il suo portavoce per gli affari esteri Peter Stano, hanno ricordato al governo georgiano che ha precise responsabilità sulla salvaguardia della vita di Saakashvili, affermazione che il primo ministro di Tbilisi Irakli Garibashvshvili ha commentato sostenendo che è Dio responsabile delle vite delle persone.

Di udienza in udienza

Tocca alla Corte di Tbilisi decidere dell’ammissibilità dell’istanza. L’urgenza della decisione si è trasformata in un lungo iter che ha fatto dichiarare alla madre di Saakashvili che per quando la corte deciderà suo figlio sarà già morto. È infatti dal 9 dicembre che di udienza in udienza si assiste a un via vai di medici specialisti chiamati a formulare valutazioni sullo stato di salute dell’ex presidente. Una diagnosi ricorrente è quella della demenza: il declino psicofisico dell’ex presidente avrebbe indotto una demenza precoce, condizione incompatibile con la vita carceraria.

Il 23 gennaio c’è stata l’ultima di una lunga serie di queste udienze – come le precedenti non risolutiva – durante la quale per l’ex presidente sono stati decisi interventi medici che possano perlomeno arrestare il suo declino fisico.

Saakashvili, visibilmente provato, ha preso parte a una di queste udienze, il 22 dicembre, ma non è in genere in grado nemmeno di collegarsi da remoto. Nonostante la testimonianza di uno psichiatra, il Sogno Georgiano ha accusato Saakashvili di simulare malessere. Il segretario del partito Irakli Kobakhide ha dichiarato : “Abbiamo visto solo l’ennesima simulazione, comunque, le simulazioni richiedono talento, e questa è pure una simulazione senza talento”.

Nel frattempo altri video di Saakashvili incarcerato sono stati resi pubblici, come era accaduto in passato e senza la sua autorizzazione. Sono riprese dell’ex presidente che si adira con il personale carcerario, che cade dal letto, che cammina con un deambulatore. Indaga sulla legittimità della pubblicazione dei video il Servizio di Protezione dei Dati Personali, che è stato creato dopo un blitz contro l’Ispettorato di Stato nel 2021.

Il 30 dicembre il presidente del parlamento ha inoltre reso impossibile ai deputati incontrare l’ex presidente, salvo chi in possesso di un permesso speciale. Intanto continua la mobilitazione con la campagna #SaveMisha, e il 4 gennaio ci sono state manifestazioni a sostegno della scarcerazione.

Cittadino ucraino

Saakashvili è cittadino ucraino, e nella sua tumultuosa carriera ha rivestito ruoli importanti nel paese. Lo scorso dicembre il ministero degli Esteri ucraino aveva reso pubblica una dichiarazione in cui esprimeva preoccupazione per le condizioni di salute dell’ex presidente georgiano ed ex governatore di Odessa. Ne sollecitava la scarcerazione, il trasferimento in una clinica negli Stati Uniti o in Europa e invitava le autorità georgiane a dare accesso al penitenziario per un incontro con l’Ombudsperson ucraino.

Sempre nello stesso periodo il presidente Volodymyr Zelenskyy aveva concluso il suo messaggio quotidiano alla nazione con un appello per Saakashvili : “E voglio rivolgermi ora a tutti i nostri amici e semplicemente alle persone coscienziose in Georgia. Probabilmente tutti possono vedere le condizioni di salute di Mikheil Saakashvili. Pertanto, mi rivolgo al popolo della Georgia, alle autorità della Georgia: è necessario mostrare misericordia, soprattutto alla vigilia di Natale. Ciò che sta accadendo a Mykhailo ora è una crudeltà. Questo non va bene per la Georgia. Questo deve essere fermato. Per favore, prendete una decisione che possa salvargli la vita. Trasferite Mikheil Saakashvili in una delle cliniche dell’Ucraina, un altro paese europeo, l’America. È giunto il momento di fare questo buon passo”.

Altre 130 figure delle istituzioni e dell’amministrazione georgiana si sono unite alle richieste espresse anche dalle autorità ucraine.

Rimane l’opzione del perdono presidenziale, che la presidente Salomè Zourabishvili ha a lungo escluso, ma una sua recente esternazione pare aver riaperto questa ipotesi anche per sbloccare, da quanto ha dichiarato la presidente, un dibattito nazionale che si è cristallizzato sulla divisiva figura di Saakashvili e che tiene in ostaggio i temi caldi che invece dovrebbero riguardare il futuro del paese.

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