Georgia, il governo delle inversioni a U

Il governo del Sogno georgiano sta diventando professionista in inversioni di marcia. Soprattutto se messo all’angolo da una forte e chiara volontà popolare cui fa sponda l’azione della Presidente della Repubblica Salomè Zourabishvili

27/04/2022, Marilisa Lorusso -

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© mantinov/Shutterstock

La questione del futuro europeo della Georgia è stata discussa per anni. La Georgia fa parte del partenariato orientale e ha sottoscritto un Accordo di Associazione nel 2013. Il governo di Sogno georgiano aveva dichiarato l’intenzione di cominciare il processo di candidatura nel 2024, e ha insistito su questa data fino al primo marzo. Il 3 marzo, sotto la pressione congiunta della piazza e dell’iniziativa presidenziale la Georgia ha dato avvio all’iter per la candidatura.

Questa giravolta era stata preceduta da una notevole mobilitazione della società civile – e non solo nelle piazze – decisa nel ribadire la solidarietà all’Ucraina e la vicinanza dei due popoli accomunati dall’occupazione russa e dalla volontà di procedere verso un cammino democratico ed europeo. Inoltre vi sono state le organizzazioni non governative che si sono messe al servizio del governo e dello stato per procedere verso l’integrazione. A metà marzo una quindicina di ONG hanno infatti preparato un decalogo di azioni per facilitare l’iter europeo del paese. Al quarto punto del decalogo figurava il sollecito a richiedere il “questionario”.

Il questionario è uno strumento necessario per avviare la presentazione della candidatura. L’11 aprile in Lussemburgo il Commissario Europeo Olivér Várhelyi ha consegnato al neo-incaricato ministro degli Esteri georgiano Ilya Darchiashvili proprio il “Questionario di informazioni richieste dalla Commissione Europea al Governo della Georgia per la preparazione del parere sull’applicazione della Georgia per l’adesione all’Unione Europea”.

Il questionario insomma è arrivato: trentotto pagine di domande in cui il paese deve descrivere se stesso. Gli argomenti sono la democrazia e il rispetto della legalità, il rispetto dei diritti fondamentali, le questioni regionali e gli obblighi internazionali del paese, e il quadro economico (dall’economia di mercato al sistema finanziario, alle tutele dei lavoratori, alla capacità di operare in regime di competizione all’interno dell’Unione). Ci sono diversi capitoli del questionario che per il governo saranno spinosi.

La Georgia del Sogno, soprattutto quella delle riforme della giustizia e della tutela dei diritti, sta uscendo male da una serie di valutazioni. Il report annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano ha segnalato una serie di criticità, sottolineando un trend peggiorativo, peraltro confermato dal report annuale di Freedom House . Secondo l’Economy Intelligence Unit della rivista The Economist sono ormai 4 anni di fila che le credenziali democratiche georgiane segnano un declino. Peggiorati anche i dati sulla percezione di corruzione secondo Transparency International . E dovrebbe preoccupare anche la bocciatura da parte del Parlamento Europeo dell’implementazione dell’Accordo di Associazione. Secondo il PE negli ultimi due anni la Georgia ha fatto marcia indietro sui principi democratici e sugli impegni politici.

La Presidente

Nel decalogo delle ONG veniva espressamente richiesto di fare del percorso di integrazione europea un processo condiviso ed inclusivo, aperto all’opposizione e al contributo della società civile. Al ricevimento del Questionario la presidente Zourabishvili ha ulteriormente ampliato lo spettro, ricordando il debito che la Georgia ha con l’Ucraina. È indubbio che l’iter georgiano di avvicinamento all’UE avrebbe avuto altri ritmi e scadenze se non ci fosse stata la guerra che l’Ucraina sta subendo, e che di fatto ha riaperto le porte dell’allargamento fino al Caucaso, ipotesi che appariva del tutto remota fino al febbraio 2022. Ricordando come sia stata l’Ucraina a rendere questo possibile, Zourabishvili ha commentato : “Oggi è uno dei giorni più significativi nella storia della Georgia. Oggi abbiamo ricevuto un questionario dall’UE, che probabilmente non ci saremmo aspettati che tra qualche anno. Questa è una nuova incredibile opportunità per il nostro paese” .

La stessa presidente ha giocato tutte le sue carte quando ha ben interpretato la possibilità di infilare la Georgia nella procedura accelerata per presentare la candidatura, e per questo è entrata in conflitto con il Sogno, che sta procedendo per far sì che nessuna altra iniziativa o decisione presidenziale possa entrare in contrasto con l’attività di governo. È chiaro che il Sogno vuole escludere la Presidente dall’influenzare la politica estera del paese, anche applicando il proprio legittimo arbitrio nelle nomine degli ambasciatori. Per questo il Sogno ha emendato la Legge sulla Corte Costituzionale aumentando i motivi per cui ci si può appellare contro l’operato del Presidente, misura che l’opposizione ritiene largamente punitiva contro la Zourabishvili.

La retromarcia sull’Ucraina

Non c’è praticamente tema che non sia divisivo nella politica georgiana, inclusa la reazione ai massacri di Bucha.

Ruslan Stefanchuk, Presidente della Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) l’8 aprile ha invitato l’omologo georgiano Shalva Papuashvili a visitare l’Ucraina e essere testimone delle atrocità commesse a Bucha. Papuashvili ha rifiutato, dicendo che c’erano troppe criticità fra i due paesi. Il Presidente del Sogno Irakli Kobakhidze si è spinto a imporre all’Ucraina delle condizioni perché la delegazione georgiana visitasse il paese. Le precondizioni erano il ritorno dell’ambasciatore richiamato da Kyiv in protesta alle posizioni avvertite come pro-russe del governo del Sogno, che l’Ucraina smentisse le dichiarazioni fatte sul ruolo del governo georgiano nell’aiutare la Russia ad aggirare le sanzioni, e la rimozione dei membri del Movimento Nazionale Unito da incarichi di rilievo in Ucraina. La vecchia guardia del Movimento è infatti confluita in Ucraina e diversi esponenti del partito ricoprono incarichi di rilievo o sono nelle fila dei combattenti. Parlamentari del partito avevano già visitato il paese a metà marzo.

Il 13 aprile Papuashvili ha fatto però marcia indietro: ok alla visita in Ucraina senza precondizioni da parte di una delegazione mista di membri della maggioranza e dell’opposizione, con una iniziale proposta di 3 del Sogno e 3 delle opposizioni. Il formato è stato rigettato dall’opposizione, per cui alla fine la delegazione è stata composta da 4 rappresentati del Sogno e 5 dell’opposizione che il 16 aprile hanno visitato Bucha e Irpin. Dura la condanna dell’aggressione russa e bilancio positivo dello smussamento delle criticità fra Georgia e Ucraina. Assente il Movimento Nazionale Unito.

I “Nazionali”, come vengono chiamati, hanno infatti partecipato ai lavori per la creazione della delegazione, ma hanno poi deciso di muoversi per conto proprio. Il Presidente del Partito Nika Melia e la propria delegazione – che ha incluso l’ex presidente Giorgi Margvelashvili – erano in Ucraina il 15 aprile, hanno pure visitato Bucha, incontrato alcuni combattenti georgiani e parlamentari ucraini ed hanno definito quanto lì accaduto come un genocidio.

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