Buonanotte, signor Stalin

Rimossa nella notte e senza preavviso la statua di Stalin che dominava la piazza centrale di Gori, città natale del dittatore sovietico. In Georgia, opinioni contrastanti riguardo all’eliminazione di questo monumento dedicato al più noto "cittadino di Gori"

12/07/2010, Mimosa Shy - Gori

Buonanotte-signor-Stalin

Gori, statua di Stalin (foto G. Comai)

Nella notte tra il 24 e il 25 giugno, è stata rimossa la monumentale statua di Josif Stalin che da decenni sorvegliava la piazza centrale di Gori, gli edifici dell’amministrazione comunale e della regione di Shida Kartli.

L’operazione si è svolta in gran segreto per evitare possibili proteste da parte di quella corrente di opinione pubblica contraria all’eliminazione del bronzo del più famoso cittadino di Gori. Ioseb Besarionis Dze Jughashvili (Stalin), infatti, nacque nel 1878 da una famiglia di modeste condizioni sociali nella cittadina situata a circa 80 chilometri da Tbilisi.

Il monumento dedicato al dittatore sovietico era stato posto nella piazza di Gori nel 1952, un anno prima della sua morte. Oggi il piedistallo alto nove metri che lo sosteneva è rimasto vuoto e gli operai stanno lavorando al suo definitivo smantellamento.

Lavori di rimozione del monumento a Stalin

Lavori di rimozione del monumento a Stalin, Gori (foto di Mimosa Shy)

Nella tarda serata del 24 giugno, la polizia ha isolato l’area e per diverse ore i giornalisti non hanno potuto filmare i lavori di rimozione. Verso le due del mattino, sulla pagina Facebook della televisione locale Trialeti è apparso un messaggio nel quale si annunciava: “il monumento di Stalin a Gori sta per essere rimosso. La polizia ha bloccato l’area. L’equipe della TV Trialeti stava filmando quando la polizia ha sequestrato la videocamera e picchiato il giornalista Lado Bitchashvili e il cameraman Imeda Gogoladze”.

La webcam posta sulla piazza centrale della cittadina natale di Stalin, che trasmette in diretta sulla pagina internet www.livegeorgia.ge i video di telecamere poste in diverse altre località della Georgia, è stata oscurata per tutta la durata dei lavori. Quando la diretta da Gori è stata ripristinata, dopo le tre del mattino, del monumento non c’era più traccia.

A distanza di due giorni, un’altra statua dedicata a Stalin e situata a Tkibuli, un villaggio nella parte occidentale del Paese, è stata rimossa con le stesse modalità: nella notte ed in gran segreto per evitare le proteste dei cittadini e l’attenzione dei media.

Il dibattito sul destino della statua di Gori si era riacceso dopo il conflitto dell’agosto del 2008 tra Georgia e Russia, che aveva visto la cittadina come uno dei teatri principali degli scontri. L’opinione pubblica è sempre stata divisa su questa questione. Da una parte, i sostenitori del monumento, contrari alla rimozione con la motivazione che “Stalin è ancora fonte di orgoglio per certi georgiani della vecchia generazione”. Dall’altra, coloro i quali ritenevano “vergognoso” che la statua del dittatore sovietico fosse ancora nel centro di Gori e ne chiedevano la distruzione. Altri ancora sono dell’opinione che il monumento è semplicemente parte della storia del Paese, anche se è una storia “non piacevole”.

Giorgi Baramidze, Ministro per l’Integrazione Europea, ha spiegato che le richieste di rimozione della statua si sono moltiplicate dopo il conflitto con la Russia ed ha spiegato che “la presenza di quel monumento nel centro di Gori era particolarmente vergognoso dopo l’aggressione di uno stato che è il successore dell’impero creato da Stalin”.

Lo scorso aprile, durante un’intervista al giornale russo “Kommersant”, il Ministro degli Interni Vano Merabishvili ha riportato l’attenzione sul destino del bronzo. Cercando di spiegare come la Georgia e la Russia abbiano “valori diversi”, Merabishvili ha dichiarato al quotidiano che “nell’agosto del 2008 Givi Targamadze [un parlamentare del partito al governo a capo del Comitato parlamentare per la Difesa e la Sicurezza] offrì 50,000 dollari ai militari russi per distruggere il monumento di Stalin a Gori. C’erano contatti informali ed era possibile comprare dai russi certe cose per soldi. Così abbiamo deciso di scambiare la possibilità di liberarci di Stalin per soldi. Loro [i militari russi] hanno bombardato Gori, ma non hanno toccato il monumento di Stalin”. Nell’intervista, il Ministro continua spiegando che i militari russi “si sono sentiti insultati. Erano pronti a prendere soldi per qualsiasi altra cosa, ma non per quello [la distruzione del monumento di Stalin]”.

“Sostengo completamente questa decisione della municipalità locale di Gori e del Ministero della Cultura” ha dichiarato il Presidente Mikheil Saakashvili, "un monumento a Stalin non ha posto nella Georgia del ventunesimo secolo”. Saakashvili ha spiegato che "una nuova generazione, che ha abbracciato gli ideali occidentali di libertà, ha favorito lo smantellamento del monumento del dittatore" ed ha affermato che era “incompatibile” avere un Museo dell’Occupazione Sovietica a Tbilisi – aperto nel 2006 in seno al Museo Nazionale Georgiano per volere dello stesso Presidente – e “allo stesso tempo una statua dell’uomo che ha eseguito tale occupazione”.

Il piedistallo vuoto dove si trovava la statua di Stalin

Il piedistallo vuoto dove si trovava la statua di Stalin, Gori (foto di Mimosa Shy)

Della stessa opinione il Ministro alla Cultura, Nikoloz Rurua, che ha affermato che “mantenere il monumento del dittatore sovietico, che fu una delle menti dell’occupazione della Georgia da parte dell’Armata Rossa bolscevica nel 1921, nel centro di Gori era totalmente inaccettabile ed incomprensibile”. Il Ministro ha spiegato che la statua sarà sostituita da un “memoriale alle vittime di questa persona [Stalin], del regime totalitario e della guerra dell’agosto 2008” ed ha aggiunto che il nuovo monumento sarà dedicato anche alla memoria di Stan Storimans, un cameraman olandese che fu ucciso due anni fa durante i bombardamenti di Gori. Rurua ha annunciato inoltre che presto il governo rinominerà anche le strade del Paese che ancora portano il nome di Stalin.

Il Partito Comunista georgiano si è detto “scioccato” alla notizia della rimozione del monumento al leader sovietico. Alcuni cittadini di Gori sono ancora increduli alla visione della piazza senza statua. “Come hanno potuto rimuoverla? Stalin è stata una grande personalità ed il più famoso georgiano nel mondo. Ed il monumento a lui dedicato era il simbolo della nostra città” afferma un anziano mentre guarda gli operai completare i lavori di smantellamento.

Apparentemente, la statua sarà ricollocata presso il vicino museo dedicato a Stalin, dove sono custoditi diversi effetti personali del dittatore, l’umile casa in cui è nato e cresciuto, riproduzioni di fotografie con i leader dell’epoca (ma dove non è fatta menzione di purghe e gulag). Per ora però della statua in bronzo alta sei metri si sono perse le tracce.

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