Andy Garcia recita Saakashvili
Il regista Renny Harlin ha iniziato le riprese in Georgia di un film sul conflitto dello scorso agosto. Oltre a esercito e aviazione, alle riprese parteciperanno anche Andy Garcia e Val Kilmer
Attualmente in Georgia proseguono le riprese del film hollywoodiano sulla guerra di agosto. Il regista è il Renny Harlin, autore di numerose pellicole famose in tutto il mondo, con la partecipazione di star universalmente conosciute. Fra i suoi film, quelli che hanno raggiunto maggiore popolarità sono Die hard 2 e Cliffhanger, con Sylvester Stallone nel ruolo di protagonista. Artisticamente parlando, il film più pregevole è invece probabilmente il thriller poliziesco The Cleaner, con Samuel L. Jackson.
Stavolta, a quanto pare, il film sarà un mix fra blockbuster hollywoodiano e storia vera. In Georgia sono in pochi a sapere come si svolga la trama, ma sulla base di informazioni che trapelano a spizzichi e bocconi, si ha un’idea generale: un giornalista in crisi va in Georgia nell’estate 2008 prima dell’inizio degli scontri in Ossezia per realizzare un reportage su una qualche pianta selvatica. Arriva a Tbilisi, studia il paese, finisce a una festa di matrimonio tradizionale georgiana, ma poi incomincia la guerra.
La presenza di due superstar come Andy Garcia e Val Kilmer garantisce il successo al botteghino.
Andy Garcia ha già fatto la sua parte: in quattro giorni ha girato alcune scene in cui interpreta il ruolo del presidente Mikheil Saakashvili. Il film è stato ripreso in condizioni di massima verosimiglianza, con scene girate nell’ufficio del presidente e sul piazzale situato di fronte al parlamento, dove il 12 agosto 2008 il vero Saakashvili ha tenuto un discorso durante una dimostrazione di unità nazionale.
Anche Val Kilmer si trova a Tbilisi, e dovrebbe interpretare il giornalista olandese ucciso durante i bombardamenti di Gori. Le immagini del reporter morto all’epoca avevano fatto il giro del mondo. Secondo le voci che girano, Val Kilmer si sarebbe prestato volentieri, anche se si tratta di un ruolo secondario.
Il budget del film ammonta a 40 milioni di dollari. Tuttavia una parte della somma, difficile dare una stima esatta, verrà sostenuta dalla Georgia. Il governo georgiano copre le spese delle riprese del film realizzate in Georgia. Al progetto prende parte praticamente tutto l’esercito abile al combattimento, inclusi in particolare i soldati che hanno davvero combattuto in agosto. Carri armati, elicotteri, aviazione, truppe: tutto è autentico, e tutto ricalca gli avvenimenti dello scorso anno.
Senza dubbio questo rende il film spettacolare e convincente, ne risulta quasi un film documentario in cui i personaggi in gran parte interpretano se stessi un anno e mezzo fa.
Tuttavia l’opinione pubblica in Georgia a questo proposito è tutt’altro che univoca e varia a seconda del colore politico.
Le autorità
Le autorità georgiane hanno fatto tutto quanto in loro potere per la realizzazione del film. Si dice che rappresentanti del governo se ne siano andati in giro per Hollywood, proponendo a registi e produttori condizioni assolutamente convenienti per le riprese in Georgia. Data l’enorme risonanza della guerra dello scorso anno, era ovvio che qualcuno avrebbe accettato. Alla fine quel qualcuno è stato Renny Harlin.
Le autorità georgiane considerano il film in uscita come un evento di Stato. Per il governo è importante che dell’esistenza della Georgia si accorgano non solo giornalisti e politologi, ma anche i semplici appassionati di cinema, in altre parole, i potenziali turisti. Il film dà alla Georgia la possibilità di distinguersi, finalmente, dalla Georgia come uno degli stati USA e di diventare nota al grande pubblico. Tanto più che il film non mostrerà solo la guerra: ad esempio il protagonista capita ad una cerimonia di nozze tradizionale georgiana, Val Kilmer sarà ripresto per alcune scene in un ristorante della città vecchia, e via dicendo.
Per questo le autorità si sono accostate alle riprese del film come ad una cosa della massima importanza.
L’opposizione
Esprime un’opinione radicalmente diversa l’opposizione, che persino riguardo a questo film, che a prima vista sembra essere un avvenimento del tutto positivo, è riuscita a trovare il modo per criticare il governo.
Le critiche sono rivolte innanzitutto all’aspetto finanziario. I leader dell’opposizione dichiarano che al momento, in condizioni di crisi, spendere soldi per un film di propaganda è quantomeno immorale.
Il leader del partito repubblicano, Levan Berdzenishvili, avrebbe dichiarato che vedere il presidente che si fa pubblicità è uno spettacolo ripugnante, considerando che tutto questo accade sullo sfondo di un’economia dissestata. L’opposizione ha accolto male il film perché lo considera mirato a migliorare l’immagine di Saakashvili.
Uno dei leader morali dell’opposizione, il conduttore televisivo Georgi Gachechiladze, ha dichiarato: "Andy Garcia mi è sempre piaciuto e sono piuttosto deluso che abbia accettato di interpretare Saakashvili, un presidente che ha iniziato la guerra e che non è considerato legittimo dal popolo georgiano."
Il fatto che Saakashvili-Garcia nel film compaia in tutto un paio di volte non viene preso in considerazione: queste sono le regole del gioco politico in Georgia.
In questo modo, i sostenitori dell’opposizione hanno visto nel film uno spreco di soldi per gli interessi personali di Saakashvili, e di conseguenza lo percepiscono come assolutamente negativo.
La Russia
Ovviamente a Mosca sono scontenti del solo fatto che un film così venga realizzato, e a priori lo recepiscono come anti-russo. Nella Duma di Stato qualcuno ha sollevato la questione del divieto di proiettarlo; il film non sarà ultimato prima di maggio, ma possiamo scommettere che un divieto quantomeno informale alla proiezione nelle sale russe ci sarà.
D’altra parte, la Russia ha perso in partenza la competizione cinematografica. Il tentativo da parte di Mosca di arruolare il regista serbo Emir Kusturica per realizzare la versione russa della guerra si è risolto in un niente di fatto: Kusturica è venuto a Tskhinvali, de facto capitale dell’Ossezia del sud, e ha espresso tutta la sua compassione agli osseti, ma non ha accettato di girare il film, dichiarando di essere già impegnato per i prossimi quattro anni.
In Russia hanno già messo in piedi il film Olympus Inferno (guarda il trailer), che a quanto pare non ha avuto però grande successo né in Russia, né – e questo sì che è strano – in Ossezia del Sud; del resto la tradizione cinematografica russa per quanto riguarda i film d’azione non è certo al livello di quella americana. Difficilmente da questo punto di vista Mosca potrà reggere il confronto con Hollywood e con il film di Renny Harlin.
Hollywood
Con tutte queste beghe sulla guerra, la politica, l’opposizione, il governo, gli osseti e i russi, si perde di vista un dettaglio fondamentale: i registi di Hollywood producono film per venderli bene.
Lo stesso Harlin più volte ha negato qualsiasi politicizzazione del suo progetto. "Il film non sarà anti-russo, né anti-americano, né ancora qualcosa del genere. È un film contro la guerra. Racconterà storie di persone sullo sfondo della guerra."
A prescindere dai dettagli politici, non va dimenticato che Hollywood, comunque, non è né il Pentagono né il Dipartimento di Stato, e un regista americano non si metterebbe al lavoro solo sulla base di considerazioni politiche.
Il film probabilmente risulterà interessante. Ci sono tutti gli ingredienti: un tema spinoso e attuale, riprese quasi documentarie, un regista professionista, e due star nel cast.
Ed è proprio questo ciò che conta per Hollywood.