Amministrative in Georgia, rispunta Saakashvili
Il 2 ottobre si è svolto il primo turno delle amministrative georgiane: a rubare la scena sui media è stato però l’ingresso illegale nel paese, e il conseguente arresto, dell’ex presidente Mikheil Saakashvili
Il weekend del voto in Georgia si è aperto con un colpo di scena. Venerdì primo ottobre Mikheil Saakashvili ha postato sul suo account Facebook un buongiorno dalla Georgia. Nel video Saakashvili compare in una Batumi ancora avvolta nel buio e augura per la prima volta dopo otto anni di assenza il suo buongiorno alla Georgia dalla Georgia.
L’ex presidente, fondatore del partito oggi di opposizione Movimento Nazionale Unito, protagonista della Rivoluzione delle Rose del 2003, aveva lasciato il paese nel novembre 2013. Nel 2018 è stato condannato in contumacia per due casi di abuso di potere. Il primo per aver perdonato i condannati del ministero degli Interni responsabili dell’omicidio di Sandro Girgviliani, il secondo per aver organizzato un’aggressione contro un parlamentare dell’opposizione. Le due condanne ammontano a 9 anni di reclusione. Saakashvili è inoltre sotto processo per appropriazione indebita e per la violenta repressione della manifestazione antigovernativa nel novembre 2007. A queste accuse si dovrebbe aggiungere ora l’ingresso illegale nel paese, reato per cui è prevista una pena dai tre ai cinque anni di reclusione.
Inizialmente la polizia georgiana e il Sogno Georgiano hanno liquidato l’informazione del ritorno dell’ex presidente (e arci-nemico del partito di governo) come un falso.
Durante il briefing speciale è stato poi il primo ministro Garibashvili a confermare che Saakashvili era effettivamente tornato in Georgia, ed era stato arrestato. La dinamica della cattura e dell’arresto non è stata resa nota. L’ex presidente si è reso in passato protagonista di turbolente fughe, sui tetti di palazzi o scortato dai suoi sostenitori . Questa volta sarebbe stato tenuto sotto sorveglianza e poi fermato a Sanzona, presso Tbilisi per poi essere trasferito nella prigione n. 12 a Rustavi. Le immagini di Saakashvili ammanettato, che sono comparse sulla stampa nazionale e internazionale sarebbero riconducibili a questa ultima fase di trasferimento .
La notizia ha avuto una larga eco: Saakashvili è uno dei protagonisti più imprevedibili e controversi dello spazio post-sovietico. Più volte l’ex presidente aveva ventilato l’ipotesi di un rientro in patria, anche se non ha nemmeno più la cittadinanza georgiana. Evidentemente la competizione elettorale in corso lo ha convinto che era il momento di giocare una partita particolarmente rischiosa, per sé e per la stabilità del paese. La società georgiana è fortemente polarizzata, e Saakashvili stesso è una delle figure con un alto potere divisivo. Era tornato in Georgia con l’esplicito intento di raccogliere 100mila sostenitori nel centro di Tbilisi, e porre fine al governo di Sogno Georgiano.
L’ex presidente si trova ora in carcere e ha iniziato uno sciopero della fame. La presidente in carica Salomè Zurabishvili ha escluso che possa godere del perdono presidenziale.
Prima di tornare in Georgia Saakashvili era in Ucraina, dove è presidente della commissione per le riforme. Il suo arresto ha fatto sì che il ministero degli Esteri ucraino abbia convocato l’ambasciatore georgiano per chiarire le circostanze dell’arresto di quello che è oggi un cittadino ucraino con incarichi assegnatogli dal presidente della Repubblica .
Il voto
Il giorno dopo l’arresto di Saakashvili, il 2 ottobre, si è votato per le amministrative. Si è recato ai seggi il 51% degli aventi diritto a Tbilisi, appena sotto il 50% i votanti a livello nazionale, stando ai dati preliminari (99% di voti scrutinati). Sempre secondo i dati preliminari si dovrebbe andare al ballottaggio nelle 5 città autonome.
Le amministrative in Georgia sono così organizzate: ci sono due tipi di unità autonome (comuni), le città autonome e le comunità autonome. Ci sono 5 città autonome e 59 comunità autonome. Una comunità autonoma è un’aggregazione di più insediamenti con confini amministrativi e un centro amministrativo. Le città autonome sono Tbilisi, Kutaisi, Batumi, Rustavi, Poti.
I membri dei Sakrebulo – i consigli comunali – delle comunità autonome e delle città sono eletti attraverso sistemi elettorali misti, maggioritari e proporzionali. A Tbilisi il Sogno Georgiano dovrebbe avere la maggioranza nel Sakrebulo, ma il candidato del Sogno Kakha Kaladze è al 45% e quindi andrà al ballottaggio con Nika Melia, del Movimento Nazionale Unito che è al 34%. I candidati sindaci del Movimento Nazionale Unito dovrebbero essere in leggero vantaggio a Batumi, a Kutaisi e a Rustavi.
A livello nazionale il Sogno Georgiano dovrebbe avere il 48% delle preferenze, il che vorrebbe dire che non si andrà alle elezioni anticipate, anche qualora l’Accordo di Aprile – che prevedeva questo passaggio allorché il partito di maggioranza avesse avuto mento del 43% delle preferenze – dovesse essere rispettato.
Sul voto
Saakashvili ha scritto una lettera di congratulazioni a Melia “dalla tua stessa prigione”, giacché anche Melia era stato arrestato a febbraio , e lo ha esortato a lottare per il ballottaggio.
Intanto si tirano le somme dello svolgimento del voto. La missione di monitoraggio OSCE/ODIHR, del Parlamento Europeo e dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, la voce più autorevole e le cui valutazioni sono sempre molto attese per confermare la legittimità del voto a livello internazionale, ha emesso una prima dichiarazione provvisoria sul voto .
Secondo la missione, le elezioni sono state competitive e tecnicamente ben amministrate, ma segnate da diffuse accuse di brogli e compravendita di voti. Inoltre destano preoccupazione le accuse di uso improprio delle risorse amministrative, intimidazioni e pressioni sugli elettori.
Per quanto riguarda il giorno del voto, la missione ha affermato che è prevalso l’ordine pubblico, ma ha sottolineato l’abuso pervasivo dei cittadini osservatori come fossero rappresentanti del partito, che a volte avrebbero esercitato pressioni sugli elettori. Ha poi segnalato la presenza fuori dai seggi di gruppi di individui che potenzialmente influenzavano gli elettori.
La missione, che a questo punto protrarrà la propria presenza per i ballottaggi, ha anche sottolineato che ci sono stati alcuni incidenti violenti durante la giornata elettorale. È stato picchiato un rappresentante di Girchi, è stato accoltellato un Laburista, e a Marneuli per i brogli elettorali Transparency International Georgia ha chiesto l’annullamento del voto di alcuni seggi, e richiesta analoga per la stessa zona è stata avanzata dall’ong Società Internazionale per Elezioni Giuste e la Democrazia. A Kutaisi, tradizionale bastione dell’opposizione, ci sono stati dei blackout verso sera, uno degli stratagemmi usato in passato per manipolare i contenuti delle urne elettorali , ma il Comitato Elettorale Centrale ha escluso che sia stato questo il problema.
Per avere un effettivo bilancio del voto georgiano occorrerà aspettare il ballottaggio.