Ivo Sanader, l’ex premier dietro le sbarre
L’ex premier croato Ivo Sanader è stato arrestato la scorsa settimana dopo aver tentato la fuga all’estero. In carcere in Austria, l’ex primo ministro è accusato di essere direttamente coinvolto in numerosi casi di corruzione che stanno sconvolgendo la Croazia
L’ex premier croato Ivo Sanader aveva tentato, con una vergognosa fuga, di evitare di venire perseguito penalmente per la sottrazione di ingenti quantità di denaro pubblico, accusa che gli viene rivolta dalla magistratura croata.
Sanader è fuggito dalla Croazia giovedì scorso, subito dopo che al parlamento era giunta la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare che lo aveva protetto sino ad allora dall’arresto. Per Sanader, la richiesta della revoca è stato un chiaro segnale di cose gli sarebbe spettato, motivo per cui da Zagabria si è diretto immediatamente verso la Slovenia, in direzione del passaggio di frontiera di Bregana, a soli trenta chilometri dalla capitale croata. L’intenzione dell’ex primo ministro era di fuggire negli Stati Uniti, dove negli ultimi mesi aveva ottenuto un incarico come docente presso la prestigiosa Columbia University. Ma il suo piano è fallito.
Quando, alcune ore dopo la fuga in Slovenia, il parlamento croato gli ha definitivamente revocato l’immunità per poter procedere al suo arresto, la polizia ha spiccato un mandato di cattura. Appena si è saputo della fuga di Sanader, gli Stati Uniti – come ha confermato più tardi l’ambasciatore a Zagabria James Foley – hanno collaborato immediatamente con la Croazia, sospendendogli il visto. Nonostante il volo prenotato da Monaco per Washington, Sanader, venendo a sapere che il visto non era più valido, ha capito subito che doveva cambiare piano. In panico è tornato dalla Germania verso l’Austria, con l’intenzione di trovare rifugio nel paese in cui, prima della sua carriera politica croata, aveva lavorato per diversi anni e dove aveva conservato parecchie conoscenze. Ma la polizia austriaca lo ha fermato sull’autostrada nei pressi di Salisburgo, comminandogli 14 giorni di carcere in attesa dell’estradizione.
Benché nelle ultime settimane si fosse largamente parlato della possibilità di arresto di Sanader, nessuno si aspettava, nel caso in cui fosse accaduto, che l’ex premier avrebbe tentato la fuga. Solo pochi giorni fa era rientrato dagli Stati Uniti e all’inizio della scorsa settimana si era fatto vedere ad una seduta del Sabor (parlamento croato, ndt.). Dalle persone a lui vicine si apprende che lui stesso non credeva lo avrebbero arrestato, ma la cosa è diventata palese appena al Sabor è giunta la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare.
Corruzione e arresti eccellenti
Nella serie di scandali di corruzione che da mesi ormai sconvolgono la Croazia, Sanader viene nominato come la testa della piovra criminale. Quando il 1° luglio dello scorso anno in modo del tutto incomprensibile e senza alcuna spiegazione aveva dato le dimissioni, si era rimasti stupiti. Si diceva glielo avesse chiesto il cancelliere tedesco Angela Merkel, cosa mai confermata, anche se secondo alcune indiscrezioni la Merkel era venuta a sapere dei casi di corruzione che coinvolgevano l’ex primo ministro. Pare che Angela Merkel si fosse offesa personalmente perché aveva appoggiato Sanader durante la sua ultima campagna elettorale, nel 2007. Angela Merkel, insieme ad una serie di altri politici europei, aveva infatti partecipato ad uno spot di propaganda elettorale che era andato in onda innumerevoli volte sulla tv croata, cosa che aveva aiutato non poco Sanader.
Dopo l’inaspettata uscita di scena di Sanader, il successore da lui stesso nominato, l’attuale premier Jadranka Kosor, ha aperto la strada alla magistratura sui numerosi scandali di corruzione. Presto in carcere sono finiti i direttori delle più grandi aziende statali, come l’Azienda elettrica croata, le Autostrade croate, la Forestale, la Banca postale croata, ma anche i vertici della grande industria alimentare Podravka di cui lo Stato è proprietario di maggioranza. In carcere è finito pure il vice premier Damir Polančec, che è in attesa di processo per gravi reati penali, mentre per quelli minori è in attesa di verdetto. All’inizio di dicembre, l’ex ministro della Difesa e degli Interni, Berislav Rončević, è stato condannato a quattro anni di carcere per la fornitura di camion militari, con cui aveva danneggiato lo Stato per circa 10 milioni di kune (1,3 milioni di euro).
Le mazzette a Sanader e l’affaire Hypo Banka
La maggior parte di questi scandali, in modo diretto o indiretto, sembra essere collegata a Sanader. La magistratura, per ora, lo accusa di aver ordinato, durante una riunione coi direttori delle aziende statali, che tutte le pubblicità di queste aziende dovessero passare attraverso la ditta Fimi Media, la cui proprietaria era l’amante del capo della dogana croata, Mladen Barišić. Questi era stato il tesoriere dell’HDZ (Unione democratica croata) e Fimi Media avrebbe consegnato a Barišić una parte di denaro che le aziende statali le avevano versato per finte o reali campagne pubblicitarie. Barišić proprio per questo motivo è stato arrestato quest’autunno, ed ha ammesso durante l’interrogatorio di aver portato con una borsa nella villa di Sanader la maggior parte dei 42 milioni di kune (circa 5,7 milioni di euro) che aveva ricevuto, mentre la restante parte era rimasta nelle casse del partito di governo HDZ.
Il pubblico ministero accusa Sanader anche di aver ordinato all’ex direttore dell’Azienda elettrica croata Ivan Mravak (arrestato ed in attesa di giudizio) di fornire di elettricità a basso costo l’azienda del suo amico Robert Ježić. Ježić, anch’egli sotto arresto, è il proprietario della grande azienda Dioki specializzata in materie plastiche e prodotti petrolchimici, ed anche proprietario del quotidiano di Fiume “Novi list”.
Ora Ivo Sanader, rinchiuso nel carcere austriaco, aspetta l’estradizione per la Croazia. Anche se il suo avvocato ha dichiarato che Sanader non si opporrà a quest’ultima, il che potrebbe significare che arrivi in Croazia entro un paio di settimane, già sono state avanzate varie speculazioni sul fatto che potrebbe anche non finire così. Infatti Sanader, secondo quanto scrivono i media croati, sarebbe pesantemente coinvolto anche in uno scandalo riguardante la Hypo banka di Klagenfurt, su cui in Austria si sta indagando a fondo. Non è quindi escluso che l’Austria, ora che l’ex premier croato è agli arresti, voglia sapere delle sue relazioni con politici e banchieri austriaci e dei loro affari poco puliti che hanno fatto in Croazia, motivo per cui potrebbe decidere di trattenerlo più a lungo di quanto Zagabria desideri.