Bosnia Erzegovina: app e criminalità

Un’indagine di un pool di polizie interazionali ha portato a decifrare messaggi criptati da gruppi di criminali in tutto il mondo. Con conseguenze anche in Bosnia Erzegovina: decine gli arresti

13/12/2022, Arman Fazlić - Sarajevo

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Tribunale e Ufficio del procuratore della Bosnia Erzegovina, Sarajevo © DIA TV/Shutterstock

Quasi un anno fa un team internazionale di agenti di polizia è riuscito a decifrare messaggi criptati scambiati con le applicazioni Sky e Anom tra i membri di diversi gruppi criminali di tutto il mondo, compreso il sottobosco criminale dei Balcani, e quindi anche quello bosniaco-erzegovese. Una volta ricevute le informazioni emerse durante l’operazione in questione, le autorità giudiziarie della Bosnia Erzegovina hanno avviato un’inchiesta nell’ambito della quale ad oggi sono state arrestate decine di persone accusate di essere coinvolte in omicidi, traffico illecito di armi e stupefacenti.

All’inizio di novembre la procura generale della BiH ha fatto sapere che a seguito degli arresti effettuati nell’ambito dell’inchiesta sulle applicazioni Sky e Anom, rivelatasi alquanto complessa, è stata raggiunta la capienza massima del nuovo carcere statale [aperto nel 2020 a Istočno Sarajevo; è il primo carcere della BiH in cui vengono detenute le persone arrestate sull’intero territorio nazionale].

Operazioni di polizia e sequestri

I primi arresti sono stati effettuati nel novembre 2021 su ordine del procuratore generale della BiH, sulla base del materiale inviato alle autorità bosniaco-erzegovesi dall’Europol. Nelle trascrizioni dei messaggi criptati scambiati con le applicazioni Sky e Anom compaiono anche i nomi di diversi funzionari giudiziari e di pubblica sicurezza della BiH citati in un contesto compromettente. Negli ultimi mesi sono stati arrestati molti funzionari dei corpi di polizia, nonché alcuni titolari di cariche giudiziarie e membri dell’Agenzia di intelligence e sicurezza della BiH, accusati di vari reati, tra cui riciclaggio di denaro, corruzione, legami con la criminalità, associazione a delinquere.

Nelle trascrizioni dei messaggi spunta anche il nome di una procuratrice che per diversi anni ha guidato la sezione speciale per le indagini legate alla criminalità organizzata ed è stata anche viceprocuratrice generale della BiH. Una volta trapelate informazioni compromettenti, la procuratrice, che peraltro ha partecipato anche all’inchiesta sull’applicazione Sky, è stata trasferita alla procura per i crimini di guerra, poi si è deciso di avviare un procedimento disciplinare contro di lei e alla fine di ottobre è stata sollevata temporaneamente dal suo incarico in attesa dell’esito degli accertamenti. Nel frattempo, la procuratrice è stata inserita nella “lista nera” degli Stati Uniti.

L’arresto più recente legato all’inchiesta sulle applicazioni Sky e Anom risale all’inizio di novembre quando un cittadino della Bosnia Erzegovina è stato fermato in Germania con l’accusa di essere tra i membri di spicco di un cartello internazionale della droga e di essere coinvolto nel traffico di grandi quantità di stupefacenti dall’America Latina verso l’Unione europea e verso i Balcani occidentali.

In Bosnia Erzegovina nell’ambito dell’inchiesta in questione sono state effettuate diverse azioni di polizia che hanno portato al sequestro di grandi quantità di stupefacenti e armi e di cospicue somme di denaro.

Nel novembre 2021, nel corso dell’operazione “Transporter”, sono state arrestate sei persone che, come ha spiegato la procura, hanno partecipato ad un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti, collaborando anche con alcuni gruppi criminali in Albania e Montenegro. Le sostanze contrabbandate venivano stoccate nei locali di alcune aziende in Republika Srpska. La polizia ha sequestrato 300 chili di skunk, 57 chili di cocaina, cospicue somme di denaro proveniente dal traffico di droga e diverse automobili di lusso, un sequestro che, secondo il procuratore, è solo “una goccia nel mare”.

Nell’ambito di un’altra operazione , denominata “Storage 2”, ordinata dalla procura generale ed effettuata congiuntamente dalla gendarmeria del ministero dell’Interno della Republika Srpska e dall’Agenzia per la sicurezza nazionale (SIPA), sono state arrestate diciannove persone con l’accusa di coinvolgimento in attività criminali. Nel corso dell’intervento, sul territorio dei comuni di Banja Luka, Gradiška, Bijeljina, Doboj e Novi Grad sono state rinvenute e sequestrate rilevanti quantità di denaro e armi, nonché un laboratorio improvvisato per la coltivazione di marijuana.

“Un gruppo criminale organizzato è accusato di essere stato coinvolto per molto tempo nel traffico internazionale di droga e armi, basato su un meccanismo che ha visto i membri del gruppo operare in diversi paesi e comunicare utilizzando le applicazioni di messaggistica criptata. Le sostanze stupefacenti venivano contrabbandate dall’Albania e dal Montenegro verso la Bosnia Erzegovina, e poi verso l’UE, in particolare verso Croazia, Slovenia, Ungheria e Germania”, ha spiegato il portavoce della procura generale della BiH al termine dell’operazione “Storage 2”.

In quell’occasione il ministro dell’Interno della Republika Srpska ha sottolineato che in Bosnia Erzegovina l’utilizzo delle applicazioni Sky e Anom è molto diffuso. “Non siamo ancora riusciti a entrare in possesso di tutti i cellulari criptati e non conosciamo ancora l’identità di tutte le persone che li hanno utilizzati. È emerso però che le applicazioni in questione venivano utilizzate esclusivamente per compiere attività criminali e reati gravi”, ha precisato il ministro.

Lo scorso 13 agosto sul territorio del comune di Doboj la polizia ha sequestrato circa 73 chili di cocaina nascosti all’interno di un container contenente varie merci importate in Bosnia Erzegovina dall’estero. Una volta conclusa l’operazione, la procura della BiH ha spiegato che, se fosse stata immessa sul mercato illegale, la droga sequestrata avrebbe fruttato svariati milioni di euro. La procura ha definito l’operazione in questione come il più grande sequestro di droga nella storia della Bosnia Erzegovina post-Dayton.

Nel corso dell’ultimo anno i cittadini bosniaco-erzegovesi hanno potuto leggere molte notizie riguardanti l’inchiesta sull’applicazione Sky, comprese le trascrizioni dei messaggi criptati in cui compaiono i nomi di alcuni funzionari statali di alto rango e di persone influenti. L’opinione pubblica ha espresso il proprio malcontento, del tutto fondato, per il fatto che la procura della BiH ha indugiato a lungo nell’intraprendere azioni concrete. Prima dell’avvio delle operazioni che hanno portato ai primi arresti, solo alcuni portali e blogger hanno pubblicato le notizie riguardanti le trascrizioni dei messaggi Sky e le persone coinvolte, mentre la maggior parte dei media mainstream si è astenuta dal parlarne in attesa di conferme ufficiali.

Il sostegno della comunità internazionale

Nella sua ultima relazione sulla Bosnia Erzegovina, la Commissione europea ha invitato le autorità bosniaco-erzegovesi a procedere legalmente contro le persone coinvolte nel caso riguardante le applicazioni Sky e Anom. Anche l’ambasciatore statunitense a Sarajevo Michael Murphy ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti alle indagini portate avanti dalle autorità della BiH. Nel frattempo, la procura ha fatto sapere che all’inchiesta sulle applicazioni Sky e Anom partecipano otto procuratori che collaborano con le istituzioni giudiziarie di tutta la Bosnia Erzegovina e di altri paesi della regione, nonché con quelle europee e internazionali.

Halil Lagumdžija, presidente del Consiglio superiore della magistratura della BiH – istituzione giudiziaria competente a livello statale il cui principale compito è quello di nominare giudici e procuratori – ha affermato che tutti i procedimenti riguardanti le applicazioni Sky e Anom sono ancora in fase di indagini preliminari, aggiungendo però che ci sono molte richieste di applicazione di misure cautelari e di vari divieti articolate nell’ambito delle attività di indagine appositamente predisposte. Le prime accuse sulla base delle informazioni raccolte sono state sollevate il 6 dicembre scorso contro otto persone accusate di attività criminale e omicidio.

L’ammissibilità delle prove digitali

A partire dal 2019 il Federal Bureau of Investigation, in stretta collaborazione con la polizia australiana, ha sviluppato e gestito segretamente un’azienda di dispositivi crittografati, denominata Anom , che negli ultimi anni ha venduto oltre 12mila dispositivi a più di 300 gruppi criminali, comprese alcune organizzazioni internazionali dedite al traffico di stupefacenti. Grazie alle informazioni che l’FBI ha inviato ai suoi partner, le forze dell’ordine in diversi paesi del mondo hanno sequestrato tonnellate di stupefacenti e ingenti somme di denaro provenienti da attività illecita.

Durante la conferenza annuale del Foro giudiziario della BiH, tenutasi lo scorso 16 novembre nei pressi di Sarajevo, si è parlato anche dell’inchiesta sulle applicazioni Sky e Anom, constatando che “i tribunali della BiH dovrebbero stabilire se i messaggi criptati raccolti con le applicazioni Sky e Anom possano essere utilizzati nell’ambito dei procedimenti penali e accertare eventuali violazioni dei diritti umani delle persone che si sono scambiate questi messaggi e che sono sospettate di essere coinvolte in attività criminali”.

La procura della BiH, dal canto suo, ha affermato che i materiali raccolti nell’ambito delle operazioni internazionali finalizzate a smascherare la rete di comunicazione criptata sono affidabili e possono essere utilizzati in giudizio. Interpellata dai giornalisti dell’emittente N1, la procura ha precisato che “le prove in questione sono state raccolte da diverse istituzioni giudiziarie internazionali, grazie anche ad una collaborazione inter-istituzionale, quindi è chiaro che sono affidabili e sono già state utilizzate in diversi processi nell’UE e nei paesi della regione, ad esempio in Serbia recentemente è stata emessa una sentenza di condanna in primo grado nell’ambito di un procedimento legato all’applicazione Sky”.

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