Arriva il Novruz, arriva la primavera

E’ una delle feste più attese in Azerbaijan e ricorda l’arrivo della primavera. Il Novruz era proibito in epoca sovietica ma la gente – di nascosto – ha continuato a celebrarlo

22/03/2010, Arzu Geybullayeva - Baku

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Novruz - foto di Arzu Geybullayeva

Il “Novruz” in Azerbaijan è il primo giorno di primavera e, secondo il calendario persiano, il primo giorno del nuovo anno. Novruz è una delle festività più attese e più caratteristiche dell’Azerbaijan: regali a parte, può essere paragonata al Natale per via dei lunghi preparativi. A differenza del Natale però, il Novruz viene festeggiato in marzo (il 20 e il 21), nel giorno dell’equinozio di primavera.

Non solo l’Azerbaijan, ma numerosi altri paesi festeggiano il Novruz: l’Iran, l’Afghanistan, alcune regioni del Medio Oriente, il Tajikistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, il Kazakistan e il Kyrgyzstan. Il Novruz è una festività molto amata anche dai curdi, che la chiamano però Nuroj (letteralmente, “nuovo giorno” in lingua curda).

La popolarità del Novruz va ben oltre i confini della regione. Ogni anno il Canada, la Turchia, gli Stati Uniti e il Regno Unito celebrano questa festività: l’anno scorso in Canada, su iniziativa del gruppo musicale Tebriz e dell’Orchestra dell’Azerbaijan, è stato organizzato un grande evento per celebrare il vero spirito di Novruz. Ho anche avuto occasione di conoscere l’Associazione “Baku Sister City Association ” di Houston, Texas, una rete no profit di democrazia cittadina che, in occasione di Novruz, organizza una cena a base di cibo tradizionale azero e musica azera per festeggiare l’arrivo della primavera il 21 marzo. Per una lista esaustiva degli eventi organizzati in tutto il mondo per festeggiare Novruz, visitate il sito .

Nel 2009, la festa del Novruz è entrata a far parte della lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO e, nel 2010, l’Assemblea Generale dell’ONU ha riconosciuto il 21 marzo come “Giornata Internazionale del Novruz”.

Un po’ di storia

Mentre il Novruz risale a tempi antichissimi, i rituali di celebrazione sono da ricondursi alla nascita del Zoroastrismo. Secondo alcuni storici, la festività è stata addirittura creata da Zarathustra stesso. Wikipedia fornisce una grande quantità di informazioni circa il Novruz; l’enciclopedia on-line recita: “il termine Novruz fa la sua comparsa in alcuni manoscritti persiani del secondo secolo d.C.. Tuttavia, l’equinozio di primavera era una giornata molto importante anche all’epoca degli Achemenidi, (648- 330 a.C.): i re delle nazioni che formavano l’impero persiano recavano infatti nel giorno di Novruz doni all’imperatore, che veniva chiamato anche il Re dei Re (Shahansha) di Persia”.

Molte leggende narrano le origini di Novruz.

In epoca sovietica, era proibito festeggiare Novruz, sia in Azerbaijan che negli altri stati dell’URSS. Mia madre ricorda che lei e la sua famiglia dipingevano di nascosto le uova, preparavano dolci e riso e invitavano ospiti alla loro tavola, sempre in gran segreto. La legge sovietica impose il 1 gennaio come data di festeggiamento del nuovo anno. Capodanno viene tuttora festeggiato dagli azeri, ma Novruz resta la tradizione più amata dall’intero popolo dell’Azerbaijan.

Preparazione e simbologia

Novruz ha inizio ben quattro settimane prima del giorno di festa vero e proprio. Ogni martedì sera (Charshanba) vengono allestiti piccolo falò all’aperto: è tradizione saltarli esprimendo i propri desideri per un anno felice e pieno di prosperità, senza motivi di tristezza e dolore. Ognuno di questi martedì è connotato da un diverso elemento: il primo è dedicato all’acqua, il secondo al fuoco, il terzo alla terra e il quarto al vento. L’acqua aiuta la natura a rinnovarsi, a purificarsi in attesa del nuovo anno; il fuoco simboleggia la rinascita; la terra indica il risveglio della fertilità e il vento l’arrivo della primavera e il rifiorire degli alberi.

Un’altra leggenda narra invece che Dio abbia modellato l’uomo con terra e acqua, che lo abbia scaldato con il suo fiato donandogli calore e abbia poi ordinato al vento di svegliarlo. Per questo motivo, tutti e quattro gli elementi sono considerati sacri, poiché simboleggiano la materia di cui è costituito l’universo.

Oltre alle celebrazioni dei martedì e ai falò, il principale simbolo di questa festività sono i “semeni”, vale a dire i germogli di grano che devono essere presenti in ogni casa. Il giorno dei festeggiamenti, i “semeni” vengono avvolti da un nastro rosso e vengono accese tante candele quanti sono i membri della famiglia. Naturalmente, anche le uova dipinte con mille colori (una tradizione che ricorda la Pasqua), i piatti tipici azeri e i dolci tradizionali come il pakhlava e lo shekerbura sono una parte importante della festività.

Per i bambini, la parte più divertente di Novruz oltre ai falò è il rito detto “papaq atti” (lancio dei cappelli). I bambini lanciano infatti i cappelli vuoti sulla soglia dei loro vicini e si vanno a nascondere, aspettando i dolcetti. Il proprietario della casa riempie il cappello di dolci, pasticcini, frutta secca e a volte piccoli giocattoli.

Un accessorio fondamentale per festeggiare Novruz è il khoncha: un vassoio a tre piani in porcellana riempito di pasticcini, frutta secca, noci e uova dipinte.

La sera del 21 marzo, tutti i membri della famiglia si riuniscono a tavola, per mangiare il plov (un piatto tipico a base di riso) e festeggiare così il Bayram (festa). In alcune zone del paese dove si sono conservate tradizioni ancora più antiche, i membri della famiglia si spruzzano l’un l’altro con acqua: questo rito è un simbolo che indica il “ripulirsi” da tutte le cose brutte avvenute nell’anno appena conclusosi.

 

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