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Istria e Vojvodina, voglia di decentralizzare
Una delegazione istriana visita Novi Sad: tra le situazioni che viviamo vi sono forti somiglianze, occorre essere protagonisti nella futura Europa delle regioni.
In questi giorni sono state organizzate a Novi Sad "le giornate istriane", appuntamento che ha lo scopo di creare legami tra Vojvodina ed Istria, regioni dell’ex-Jugoslavia che sentono alcune forti comunanze.
Il rappresentante della giunta regionale istriana Ivan Jakovicic, ha dichiarato sabato 24 novembre, durante una visita in Vojvodina che le due regioni, relativamente al loro status nei confronti di Croazia e Serbia, hanno molte somiglianze.
"Le persone in Istria sono insoddisfatte del potere centralizzato dello stato croato ed in modo simile mi sembra di intuire la poca autonomia da Belgrado sia sofferta dagli abitanti di questa regione", ha dichiarato Jakovicic.
Jakovicic ha in ogni caso ricordato come la Croazia abbia iniziato un processo di progressiva decentralizzazione ed infatti le municipalità stanno ampliando le loro competenze nel settore scolastico, sanitario, sociale. "Ma questo non basta – ha aggiunto il rappresentante istriano – quello che vogliamo è un’alta autonomia regionale".
Jakovicic ha ribadito come sia chiaro che l’Europa stia sempre più diventando "L’Europa delle regioni", e che si stà strutturando a quattro livelli, tutti molto importanti: quello locale, quello regionale, quello statale e quello europeo. Ed i Paesi del sud est Europa devono essere consapevoli che questa sarà anche la loro struttura.
Durante la visita Jakovicic ha anche incontrato i rapresentanti della comunità croata che risiede in Vojvodina, questi ultimi impegnati a sostenere l’intensificarsi delle relazioni e della cooperazione tra le due regioni.
Il presidente dell’Assemblea della Vojvodina nonché leader della Lega dei Socialdemocartici della Vojvodina (LSV) Nenad Canak ha sottolineato l’importanze della visita della delegazione istriana, ed ha fatto notare come questa fosse la più numerosa delegazione croata ad entrare in Vojvodina dopo il crollo dell’ex-Jugoslavia.
"La visita della delegazione istriana segna l’inizio della reintegrazione della Vojvodina nelle regioni d’Europa" ha aggiunto Canak che anche recentemente ha denunciato a più riprese ed apertamente l’atteggiamento delle autorità di Belgrado che a suo avviso non garantirebbero alla Vojvodina una sufficiente ed effettiva autonomia (Danas, Beta, 26.11).
Ma il dibattito-scontro sulla questione "autonomia" è anche interno tra gli stessi leader di questa regione nel nord della Serbia. Alcune settimane fa ad esempio il vice-presidente della Serbia e presidente dell’Alleanza degli ungheresi di Vojvodina (SVM), Jozef Kasa, ha ammonito pubblicamente il presidente del parlamento della Vojvodina , affermando che è molto pericoloso adottare politiche estreme e radicali per quanto riguarda il raggiungimento di maggiore autonomia di questa regione della Serbia. Si rischierebbe il degenerare della situazione e nuovi conflitti."Siamo davanti ad un vero e proprio esodo delle nuove generazioni. In questi ultimi anni la Vojvodina ha perso circa 40.000 giovani che sono "fuggiti" all’estero" ha denunciato Kasa per poi aggiungere che "un nuovo ed ulteriore conflitto potrebbe essere fatale per gli ungheresi della Vojvodina perché se ne andrebbero i pochi giovani che sono rimasti". Ha poi accentuato il livello della sua critica all’attuale presidente dell’Assemblea della Vojvodina affermando come "Ora Canak e prima di lui Milosevic sono riusciti perfettamente nel loro intento: in questi pochi anni ed entro i prossimi dieci riusciranno a disfarsi della minoranza ungherese".