Politici albanesi in visita a Bruxelles: rischiano di finire al tappeto
Prima aggrediti e pestati da un gruppo di estremisti albanesi, identificati ma non fermati. Poi messi alle strette durante il dibattito con i parlamentari europei. A Bruxelles giorni difficili. Intanto è di ieri la notizia delle dimissioni di Ilir Meta.
Il 24 gennaio scorso una delegazione di politici albanesi si è incontrata con la Commissione esteri del Parlamento Europeo. La vigilia dell’incontro è stata particolarmente turbolenta. La delegazione ufficiale albanese e’ stata infatti aggredita all’interno dell’hotel nel quale alloggiava, a Bruxelles. A capo degli aggressori, poi fuggiti, ci sarebbe stato Sali Lushaj, latitante albanese ed ex guardia del corpo dell’ex presidente della repubblica Sali Berisha, attuale leader dell’opposizione anch’egli presente al vertice.
Nonostante i segni evidenti dell’aggressione Paskal Milo, ministro per l’integrazione europea, ha potuto prender parte all’incontro del giorno successivo durante il quale i rappresentanti del Parlamento Europeo hanno invitato i politici albanesi a trovare tra loro compromessi sui temi di politica interna "violentemente" dibattuti in questi mesi. Altrimenti, è stato specificato, rischiano di diminuire sensibilmente le possibilità per il Paese delle aquile di entrare in Europa.
Tra gli argomenti trattati con i leader della coalizione di governo e dell’opposizione quello delle prossime elezioni presidenziali. Fatos Nano, del Partito socialista si è dichiarato pronto a scendere in campo mentre Sali Berisha, a capo dell’opposizione, ha sottolineato come si aspetti che il futuro presidente venga eletto non solo con i voti dell’attuale maggioranza.
Si è poi affrontato l’argomento delle perlomeno caotiche elezioni nel giugno dell’anno scorso ed a questo proposito i parlamentari europei hanno auspicato non vicende di quel tipo non si verifichino nuovamente.
La deputata tedesca Doris Pack ha chiarito come "una soluzione rapida deve essere trovata entro pochi giorni visto che a breve si riunirà il Consiglio dei Ministri dell’Unione che dovrà anche decidere in merito all’inizio delle trattative per il processo di Associazione e Stabilizzazione che l’Albania vorrebbe intraprendere.
Altri deputati sono stati ancora più espliciti e non certo delicati con i leader albanesi. Joost Lagendijk, deputato danese, si chiedeva durante il confronto "quando finirà questo circolo vizioso che caratterizza la politica albanese" riferendosi alle continue polemiche, anche in seno dello stasso Partito socialista albanese, per poi affermare come "il nostro appoggio non potrà continuare all’infinito. Spetta a voi agire e abbiate ben chiaro che non vi è nessuna entrata automatica nell’UE".Ancora più duri i toni usati dal deputato belga Maes "non posso accettare il Patto di Associazione e Stabilizzazione tra Albania e UE perché dopo aver fatto questo mi vergognerei a guardare negli occhi il mio elettorato".
L’altro ieri, forse anche in seguito a pressioni avvenute durante l’incontro di Bruxelles, l’ex presidente della repubblica Sali Berisha ha annunciato che a partire da giovedi’ prossimo i deputati del suo Partito democratico, principale forza d’opposizione albanese, torneranno in parlamento dove però con tutta probabilità non ritroveranno più il governo guidato da Ilir Meta che ieri, dopo l’ennesimo scontro con Fatos Nano, ha dato le dimissioni.