Kossovo: “Povratak” vuole un altro ministero
Continua il braccio di ferro tra la coalizione dei serbi di Kossovo Povrtak e l’UNMIK. "Per entrare nel governo vogliamo un ministero sul ritorno". Ma secondo l’amministrazione internazionale il numero dei ministeri non varierà.
Kosovska Mitrovica, Kossovo – La coalizione serba Povratak (ritorno) ha reso pubblico il 17 marzo un documento nel quale si dichiara la disponibilità ad entrare nel nuovo governo del Kossovo solo a condizione che, ai serbi, venga concesso un nuovo ministero sul ritorno e sui rifugiati e sfollati. La richiesta da parte dei parlamentari serbi eletti nell’Assemblea kossovara era emersa fin da quando i tre maggiori partiti albanesi avevano raggiunto il 4 marzo scorso l’accordo che ha portato alla creazione del nuovo governo. Anche Nebojsa Covic, vice-premier del governo serbo ed a capo del Centro di Coordinamento sul Kossovo istituito dal governo di Belgrado, aveva posto questa richiesta fin da subito. Il documento reso pubblico è nato da una riunione di quest’ultimo con i rappresentanti di Povrtak . Incontro particolarmente teso dato che alcuni rappresentanti serbo -kossovari hanno accusato Belgrado di "non fare abbastanza per proteggere i serbi che sono rimasti in Kossovo". Uno dei più influenti leader della Coalizione, Oliver Ivanovic, vice-presidente dell’Assemblea del Kossovo, ha detto che in settimana si saprà qualcosa di più sulla futura struttura della Coalizione Povrtak ma sino ad allora si "dovrà rimanere insieme".
Intanto da Kraljevo, centro della Serbia e città dove hanno trovato rifugio moltissime famiglie originarie del Kossovo, è arrivata la richiesta delle dimissioni di Rada Trajkovic, a capo di Povrtak nell’Assemblea kossovara. Molte di queste famiglie hanno parenti che sono stati rapiti e sono spariti durante le ostilità in Kossovo e le contestano di aver affermato che "oramai c’è poco da fare perché di quelle 1300 persone che mancano poche saranno ancora vive, sempre ci sia ancora qualche sopravvissuto". In risposta la Trajkovic ha affermato che "è tutta una montatura creata da alcuni circoli di Belgrado che già da un po’ di tempo cercano di sbarazzarsi di me" (17.03.02, B92, RTS).
L’UNMIK dal canto suo risponde duramente a questa sorta di ultimatum (o un nuovo ministero o non entriamo nel governo) posto da Povrtak. Il portavoce dell’ UNMIK Susan Manuel ha ribadito che "non saranno creati nuovi ministeri". Si è però lasciata aperta la strada della trattativa. Susan Manuel ha infatti ricordato che seppur la creazione di un nuovo ministero sia impensabile vi è la possibilità di aumentare la rappresentanza serba all’interno dei ministeri già esistenti (18.03.02, Srna).