Albania: la storia infinita dell’elezione presidenziale

Ancora incerta la situazione per quanto riguarda i candidati per le imminenti elezioni presidenziali. Sembra Fatos Nano si sia ritirato dalla corsa ma l’opposizione continua a richiedere un’elezione basata sul "consensus".

19/06/2002, Redazione -

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Una cartina dell'Albania

Il tempo stringe ed in Albania non si è ancora arrivati alla definizione dei candidati per le prossime elezioni presidenziali. Queste ultime sono fissate a partire dal prossimo 24 giugno. Per essere eletto il Presidente ha bisogno di raccogliere i 3/5 dei consensi. Il Parlamento ha la possibilità di effettuare cinque votazioni, nel caso tutte fallissero si va automaticamente alle urne per le elezioni generali.
La "saga" delle elezioni presidenziali sta coinvolgendo l’intero Paese. Due i punti critici: innanzitutto l’incertezza in merito al candidato espresso dal partito socialista ancora spaccato in due correnti, una a sostegno di Fatos Nano, l’altra del Presidente uscente Rexhep Meidani, vicino all’ex premier Ilir Meta. Secondo alcune indiscrezioni, durante l’ultima riunione del Consiglio direttivo del partito Socialista, Fatos Nano avrebbe rinunciato alla candidatura ed in cambio gli sarebbe stata offerta la poltrona di Primo ministro. Non si esclude però che se entro tre votazioni non si arrivasse all’elezione di un candidato, i socialisti potrebbero proporre un terzo nome.
L’opposizione continua a chiedere l’elezione di un Presidente consensuale. Per "consensuale" il Partito Democratico di Berisha sembra intendere un proprio candidato. Quest’ultimo ha infatti recentemente affermato che "una procedura consensuale significa assegnare la poltrona presidenziale all’opposizione" altrimenti, sempre secondo Berisha, "non rimarrebbe altro che tornare alle elezioni".
E’ perlomeno improbabile che il Partito socialista decida di appoggiare un candidato esclusivamente espresso dall’opposizione visto che, da solo, ha voti a sufficienza per eleggere il Presidente.
Nonostante le forti divergenze, Partito Socialista e Partito Democratico hanno deciso ti intraprendere dei negoziati per definire le procedure elettorali ed hanno fissato per questa settimana una tavola rotonda alla quale parteciperanno per i democratici Sali Berisha e Ridvan Bode e per i socialisti Fatos Nano e Gramoz Ruci.
Sali Berisha ha già contestato la presenza di Nano affermando come non sia ortodosso che un possibile candidato partecipi a queste negoziazioni.
La corsa alla poltrona presidenziale si fa sempre più complicata e non è di immediata comprensione come non si riesca a trovare un nome che garantisca effettivamente un mandato "super partes", anche considerando che i poteri che la carta costituzionale albanese assegna al Presidente sono molto limitati.

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