Il quotidiano "Trud" (8 agosto) ha pubblicato un rapporto sullo sfruttamento minorile. Gli ispettori del lavoro hanno scoperto 30 bambini che lavorano per le ditte "SIS" e "Katya Sipanova", che si occupano della produzione di giocattoli, presso il villaggio di Ivaylovo (Bulgaria centrale). Per 6-7 lev di salario al giorno (1,95 Lev = 1 Euro) i bambini incollano pezzetti di legno, lavorano sprovvisti di abiti speciali, senza maschere per la protezione del viso e della bocca, senza nemmeno il permesso rilasciato dall’ispettorato del lavoro. Nel lavoro dei giocattoli di legno si utilizzano colle, lacche e il tossico acetone, decisamente dannosi per la salute.
Secondo Zapryan Vladov – direttore dell’Ispettorato del lavoro regionale – i bambini devono avere almeno 16 anni per essere impiegati, per poter presentare i documenti relativi al loro stato di salute che vengono poi firmati da 5 medici.
Nella piccola sartoria e nei manufatti di legno lavorano centinaia di bambini. Secondo una indagine sociologica condotta dall’Accademia delle scienze bulgara su 1.294.000 bambini bulgari dai 5 ai 17 anni, 83.000 ossia il 6,4% lavora nel commercio, nei servizi, e nell’agricoltura.
"Trud" riporta la storia di Valeri di Varna – 14 anni, che lavora duramente dal mattino alla sera in un bar per 30-40 lev alla settimana. Il 40% dei bambini lavoratori guadagna solo 10-30 lev al mese. Lavorano principalmente nei ristoranti e nei bar. Il 50% di essi riceve 100 lev al mese. Questi lavori pesanti pregiudicano la salute dei bambini e molti di loro interrompono gli studi e abbandonano la scuola. Negli ultimi 5 anni il numero dei ragazzi/e che frequentano la scuola è diminuito di circa 300.000.
Il 7 agosto il governo ha preso la decisione di incrementare la somma destinata ad ogni bambino del gruppo famigliare a 200 lev. Attualmente tale entrata è di 150 lev e circa 50.000 bambini non ricevono alcun sostegno sociale di carattere economico che provenga dal budget statale. L’ammontare dell’aiuto destinato ai bambini è pari a 15 lev al mese.