Serbia: tribunali locali e crimini di guerra

Due i processi che dovrebebro essere indagati dai tribunali della Serbia, il caso Cvjetan e il sequestro di Sjeverin. Tuttavia alcuni analisti considerano i tribunali locali ancora impreparati per i crimini di guerra contro i civili.

14/01/2003, Redazione -

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B92 - Immagine tratta dal documentario sui crimini di Sjeverin

Secondo quanto riporta il quotidiano belgradese ‘Sjeverin’. Benché le date dell’inizio dei procedimenti giudiziari non siano ancora state stabilite, ‘Danas’ informa che, il caso Cvjetan dovrebbe iniziare a febbraio mentre per Sjeverin la data dovrebbe essere stabilita nei prossimi giorni. Sia il caso Cvjetan, che è stato trasferito da Prokuplje al tribunale di Belgrado, che il caso del sequestro di 16 Musulmani di Sjeverin, sono in attesa dell’indizione del dibattimento giudiziario. "Appena i tribunali saranno istruiti ci si potrà attendere l’inizio dei processi", ha affermato il presidente del Tribunale distrettuale di Belgrado.
Tuttavia alcuni analisti giuridici ritengono che in generale il Tribunale di Belgrado non sia ancora pronto per processare i crimini di guerra. Secondo il commento rilasciato da Bilijana Kovacevic-Vuco, del Comitato degli avvocati per i diritti umani, il Tribunale di Belgrado non è ancora pronto per processare i crimini di guerra nei confronti della popolazione civile, anche se esistono persone coraggiose e professionali che affogheranno nel sistema giudiziario, perché esso non è ancora mutato, ed è quindi difficile aspettarsi un processo giusto. È importante sottolineare che un processo indipendente e giusto, come viene da noi considerato, non significa la separazione dal potere esecutivo, tale divisione è sottintesa. L’indipendenza e la giustizia si misurano in base alla protezione delle minoranze, che in questo caso sono le vittime. Tanto più i giudici saranno pronti ad accettare questo ‘pensiero eretico’, tanto più il processo sarà equo. Credo che in generale non siano pronti – ribadisce la Kovacevic-Vuco, la quale indica ancora la possibilità di una più intensa paura delle vittime dovuta alla mancanza di protezione e al timore della reazione dell’opinione pubblica, ‘che di sicuro non si sentirà colpevole, ma produrrà dei nuovi traditori’.
Per dovere di cronaca il quotidiano belgradese informa che per il decennale dei crimini di Sjeverin la Pubblica accusa distrettuale ha sollevato l’accusa contro diverse persone sospette di aver partecipato al sequestro di 16 persone di nazionalità musulmana di Sjeverin. Gli accusati sono: Milan Lukic, Oliver Krsmanovic, Dragutin Dragicevic, Djordje Sevic e altre 5 persone incriminate per crimini contro la popolazione civile. Per il sequestro è previsto il carcere, ma per ora nel carcere di Belgrado si trovano solo Dragutin Dragicevic e Djordje Sevic. Per gli altri è stato emesso il mandato d’arresto, mentre Milan Lukic è ricercato dal Tribunale de L’Aja.
Il caso Cvjetan, invece, è stato trasferito al tribunale distrettuale su iniziativa del Fondo per i diritti umani e da una richiesta del pubblico ministero della Repubblica. Sasa Cvjetan si trova ora nel carcere circondariale di Belgrado, mentre l’altro accusato Dejan Demirovic è ancora latitante. Entrambi sono accusati di crimini di guerra contro la popolazione civile effettuati con l’uccisione di diversi civili albanesi nel marzo del 1999 nella regione di Podujevo.

Vedi anche:

Il massacro di Sjeverin, dieci anni dopo

Speciale B92

Fondo per i diritti umani

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