Dopo 25 anni una delegazione del PC Cinese torna a Tirana
Le relazioni tra i due paesi alleati furono troncate dal dittatore stalinista Enver Hoxha (1908-1985) che accusava la leadership cinese di revisionismo. Ecco i commenti della stampa albanese.
‘Shekulli’ (17.1.2003) riporta che la delegazione del Partito comunista cinese, di cui faceva parte anche un vice-ministro dell’attuale governo di Pechino, in questi giorni ha avuto incontri con alti dirigenti dei partiti politici albanesi. Tra questi ultimi spiccava anche il leader del Partito Democratico Albanese Sali Berisha, che ha chiesto alla delegazione cinese di sostenere l’indipendenza del Kossovo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Secondo ‘Korrieri’ (17.1.2003) il tema discusso a Tirana dalla delegazione cinese è stato soprattutto la ripresa delle relazioni commerciali e la cooperazione economica tra i due paesi. Il culmine della cooperazione tra i due paesi comunisti era stato raggiunto a metà degli anni ’70, quando lo sviluppo economico dell’Albania dipendeva ampiamente dagli aiuti che venivano da Pechino. Aiuti finanziari e specialisti cinesi, in quegli anni, contribuirono alla costruzione delle più grandi fabbriche del paese, i combinat siderurgici e le idrocentrali, fiore all’occhiello dell’industria pesante albanese.
Tendendo in considerazione l’attuale importanza della Cina, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il Ministro albanese degli esteri Ilir Meta, ha espresso alla delegazione cinese l’intenzione di consolidare le relazioni tra Tirana e Pechino. Secondo ‘Korrieri’ (18.1.2003), le relazioni riceveranno un impulso ulteriore dal viaggio dello stesso Meta in Cina nel prossimo futuro.
La visita a Tirana della delegazione cinese avviene in contemporanea a quella di una delegazione parlamentare albanese a Taiwan. Tra i sette parlamentari a Taipei, oltre a due socialisti, si trova anche Nikoll Lesi, presidente del Partito Democristiano Albanese e proprietario di ‘Koha Jone’, uno dei maggiori quotidiani albanesi. Non sorprende quindi che l’incontro tra Meta e la delegazione del partito comunista cinese a Tirana abbia suscitato le critiche del quotidiano (18.1.2003). Secondo ‘Koha Jone’, l’incontro non era necessario, oltre al fatto che le due parti non erano allo stesso livello di rappresentanza: "Sarebbe stato diverso se fossero venuti a Tirana un membro del governo cinese o il ministro degli esteri", scrive ‘Koha Jone’. Inoltre, secondo il quotidiano di Lesi, nonostante il successo delle riforme economiche, la Cina non è presente nell’economia albanese ed attualmente gli aiuti cinesi sono scarsi e di tecnologia obsoleta. Dal punto di vista politico, sottolinea in aggiunta ‘Koha Jone’, durante il conflitto in Kosovo il regime cinese ha oltretutto fiancheggiato Belgrado.
D’altro canto il giornale da ampio spazio alla visita di Lesi a Taiwan, mettendo in risalto il fatto che il proprietario della testata ha avuto incontro ‘interessanti’ con una grande compagnia televisiva taiwanese. Quest’ultima, secondo le notizie riportate, si sarebbe impegnata a lanciare con il canale ‘Koha’, dello stesso Lesi, un progetto televisivo di TV 24 su 24 chiamato ‘Taiwan Channel’.