Bosnia: famiglia di sfollati annientata da una mina

Rientravano al proprio villaggio. Sette anni dopo la firma degli accordi di pace, la guerra in Bosnia continua ad uccidere.

04/04/2003, Redazione -

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Mine e altri ordigni utilizzati in Bosnia

Cinque ritornanti di nazionalità serba dell’insediamento di Brvnik, nei pressi di Samac, sono rimasti uccisi lunedì 10 marzo dopo aver attivato una mina di tipo PROM-1 mentre pulivano il proprio campo. Milan e Gospava Kojic (54 anni), loro figlio Djordje (34), la madre di Goja Mileva Skuljevic (77) e il cugino Jovo Skuljevic (53) hanno perso la vita nell’esplosione. La notizia è stat riportata anche sulla stampa italiana. Osservatorio è andato sul luogo per raccogliere la storia di questa famiglia. Pochi giorni dopo l’incidente, nella stessa zona (al confine nord-orientale della Bosnia Erzegovina), due bambini sono rimasti uccisi per la esplosione di una bomba a mano. Secondo stime approssimative, in Bosnia resterebbero tra un milione e un milione e mezzo di mine, oltre agli ordigni inesplosi.

SAMAC – Altre due case resteranno vuote nell’insediamento di Brvnik, presso Samac. Sono quelle della famiglia Kojic e di Jovo Skuljevic.

Secondo i testimoni che abbiamo incontrato, i Kojic e gli Skuljevic stavano sfruttando la bella giornata di sole per piantare arbusti utili ad intrecciare canestri. Milan e Gospava Kojic, il figlio Djordje e Jovo Skuljevic, stavano lavorando dalla mattina nel campo in località Poloj, presso il villaggio di Skuljevici (municipalità di Domaljevac, FBiH) preparandolo per piantare arbusti che utilizzavano per guadagnarsi da vivere. Intorno a mezzogiorno, la nonna Mileva Skuljevic stava portando il pranzo ai lavoratori. L’esplosione è avvenuta mentre Djordje, che stava ripulendo la parte di prato dove si stavano apprestando a mangiare, ha tirato un filo invisibile. Milan, Goja e Jovo sono morti all’istante, mentre Djordje e Mileva sono rimasti gravemente feriti. Trasportati all’ospedale, sono morti per le conseguenze dell’esplosione.

Un centinaio di abitanti, parenti, amici e vicini hanno partecipato ai funerali. Milan e Gospava Kojic erano rifugiati nell’insediamento di Gornji Hasici, distante solo qualche chilometro dalla zona. Avevano ricostruito la propria casa, nella quale erano rientrati alla fine dell’anno scorso.

A Brvnik ci sono molte case distrutte e danneggiate. Gli abitanti dicono che Brvnik è il villaggio che è stato più danneggiato nell’area del municipio di Samac durante la guerra. Il ritorno dei Serbi in questa zona è stato molto lento. Dopo questa tragedia, probabilmente lo sarà ancora di più.

Alcuni giorni dopo la tragedia, gli abitanti di Brvnik ci hanno dichiarato che quanto accaduto avrebbe potuto essere evitato se le istituzioni avessero insistito sulla bonifica dell’area.

Riferiscono di aver più volte chiesto ai rappresentanti del Comune di Domaljevac di bonificare dalle mine i villaggi nei quali stavano rientrando, ma che non era stata presa nessuna misura. I ritornanti avevano anche chiesto aiuto alla Sfor, ma senza successo. Gli abitanti di Brvnik dicono di essere costretti a lavorare nei campi, essendo questo l’unico modo che hanno per sopravvivere.

Il Centro per lo Sminamento della Bosnia Erzegovina ha dichiarato che l’area dove sono stati uccisi i ritornanti è sulla ex linea del fronte che divideva l’esercito della Republika Srpska dalla Hvo croata, e i villaggi di Brvnik e Grebnice sono considerati i luoghi più contaminati nel territorio della municipalità di Domaljevac. Gli abitanti di Brvnik vivono nel t[]e, a causa dei molti campi minati non segnalati.

Dalla fine della guerra in Bosnia Erzegovina sono avvenuti più di 1.380 incidenti causati da mine. In 158 casi le vittime erano bambini. Nel periodo post bellico 382 persone sono state uccise da mine o ordigni inesplosi, 738 hanno subito ferite gravi e 282 ferite di minore entità.

In Bosnia ci sono 18.000 campi minati con 1.000.000/1.500.000 di mine inesplose. La maggior parte si trovano nelle prossimità delle ex linee del fronte.

Secondo il Centro per lo Sminamento della Bosnia Erzegovina, il luogo dove i 5 ritornanti sono morti era segnalato e inserito nel data base del Centro.

Pochi giorni dopo questo incidente, sempre nella zona di Samac, i piccoli Milos (1996) e Zoran (2000) Jovicic, sono rimasti uccisi nella esplosione di una bomba a mano avvenuto nel cortile della propria casa a Donja Slatina, vicino a Samac. Milos è morto all’istante mentre Zoran è morto all’ospedale dove era stato trasportato. Non è chiaro dove i due bambini abbiano trovato la granata.

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