Bosnia: arrestato Naser Oric

Era comandante delle forze musulmane a Srebrenica. L’accusa è di crimini di guerra commessi contro la popolazione civile serba.

11/04/2003, Andrea Oskari Rossini -

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Naser Oric

Naser Oric, 36 anni, ex comandante delle forze armate musulmane organizzate a difesa di Srebrenica durante la guerra di Bosnia, è stato arrestato ieri sera su ordine del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja. La portavoce del Tribunale, Florence Hartmann, ha confermato che Oric era ricercato per crimini di guerra. L’uomo è stato tradotto in Olanda questa mattina.
Oric si trovava di fronte alla propria abitazione a Tuzla, quando è stato circondato da uomini in borghese appartenenti alle forze della Sfor, l’esercito sotto egida Nato ancora presente nel Paese a sette anni dalla firma dei trattati di pace. Automobili e camionette hanno chiuso l’area, sorvolata da alcuni elicotteri. Secondo i testimoni presenti, l’intera operazione è durata meno di due minuti.
Il mandato di cattura dell’Aja accusa Naser Oric, che molti Bosniaco-Musulmani considerano un eroe, per crimini di guerra perpetrati a danno della popolazione serba nella Bosnia dell’est. In particolare, i sei capi di imputazione includono la tortura e l’omicidio di prigionieri, il saccheggio e la distruzione di villaggi della zona circostante Srebrenica e massacri di civili, culminati nel cosiddetto "Natale di sangue" del 1993. Durante la celebrazione del Natale ortodosso di quell’anno, decine di civili serbi furono assassinati a Kravice dalle forze di Oric che avevano conquistato il villaggio.
Prima della dissoluzione della Yugoslavia Naser Oric, Musulmano nativo di Srebrenica, era un poliziotto. Per due anni aveva servito a Belgrado come guardia del corpo del presidente Slobodan Milosevic.
Allo scoppiare del conflitto in Bosnia Erzegovina, era tornato a Srebrenica, divenendo comandante delle locali forze territoriali, poi 28sima Divisione del Secondo Corpo d’Armata Bosniaco. Nel 1994 era stato decorato per il suo ruolo nella guerra.
Nel luglio del 1995 le truppe del generale serbo bosniaco Ratko Mladic, che circondavano Srebrenica, erano irrotte nella enclave, dichiarata area protetta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I caschi blu presenti a difesa non erano intervenuti. Oric e i suoi ufficiali avevano abbandonato l’area. Ne seguì quello che è considerato il più grande massacro avvenuto in Europa dalla seconda guerra mondiale. Gli uomini furono divisi dalle donne, e assassinati a migliaia nei pressi del comando delle Nazioni Unite a Potocari. Sul luogo è stato oggi eretto un memoriale.
Nell’aprile del 2001 Oric era stato chiamato a testimoniare negli uffici delle Nazioni Unite a Sarajevo. Decine di donne sopravvissute a quel massacro si erano radunate di fronte all’edificio sede della organizzazione internazionale gridando: "I criminali siete voi". In quella occasione, Oric non era stato trattenuto.
Oggi, l’ex comandante musulmano ha raggiunto nelle carceri olandesi altre 47 persone che si trovano detenute in attesa di giudizio, compreso l’ex presidente yugoslavo Milosevic. Per lui, la prima udienza di fronte a un giudice delle Nazioni Unite è prevista per la prossima settimana.
La cattura di Naser Oric, e la libertà di Ratko Mladic, sono due circostanze destinate nel prossimo futuro a fare crescere la tensione in Bosnia Erzegovina.

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