Croazia: la siccità divide la coalizione
La drammatica siccità che ha investito la Croazia, con le sue ripercussioni nel mondo politico, potrebbe decidere delle prossime elezioni nel paese
La Croazia è di fronte ad una delle peggiori siccità degli ultimi cento anni. Nove delle venti regioni del paese hanno proclamato lo stato di calamità naturale. Il danno per i raccolti è enorme, specialmente per quanto riguarda le barbabietole da zucchero, il girasole e i cereali. Anche i raccolti che sono stati seminati l’inverno scorso, come il grano, potrebbero produrre solo la metà della media usuale. Ci sono già voci su di un possibile aumento del prezzo del pane, elemento importante, e per molti Croati principale, nella dieta giornaliera. L’aumento dei prezzi sarebbe un effetto assolutamente indesiderato in questo anno di elezioni.
La settimana scorsa il primo ministro Racan ha visitato la Slavonia, principale regione croata produttrice di grano, che è allo stesso tempo la regione più colpita dalla siccità. Il governo ha creato un Centro di Crisi, che comprende diversi Ministeri. L’obiettivo di questo Centro è quello di analizzare lo stato attuale della situazione e di trovare modi per aiutare i contadini slavoni.
Il Ministero dell’Agricoltura, guidato dal ministro Bozidar Pankeric, del Partito Croato dei Contadini (HSS), ha dichiarato che il danno derivante dalla siccità ammonta già a 1,4 miliardi di kune, circa 200 milioni di euro. Il primo ministro, tuttavia, ha affermato che si tratta di una stima eccessiva. Questa controversia ha finito per produrre un serio conflitto tra i due partiti che rappresentano la base della coalizione penta partitica del governo di sinistra.
Il ministro dell’Agricoltura ha anticipato che, nel corso di quest’anno, i contadini riceveranno sostanziose compensazioni da parte del governo. Questo è l’unico modo per fare sì che gli agricoltori, che sono la maggioranza dei membri del Partito Croato dei Contadini, votino ancora per questo partito. Racan, tuttavia, sa bene che i fondi a disposizione dello Stato sono già abbastanza esigui, e che non ci sono soldi da dare ai contadini.
La divisione che si è venuta a creare su questa questione è emersa chiaramente nel corso della visita in Slavonia del Centro di Crisi, che aveva come obiettivo quello di investigare sulle condizioni dei campi. Mentre il Ministro dell’Agricoltura voleva pagare i contadini indipendentemente dal raccolto prodotto, e posporre i pagamenti dei debiti contratti per seminare i campi, Racan ha invocato "misure di lungo termine".
Racan ha infatti criticato lo stato in cui versa attualmente l’agricoltura e ha menzionato la scarsità degli investimenti fatti sui sistemi di irrigazione, oltre a sottolineare che solo una piccola parte dei contadini assicura i propri raccolti. Per quanto riguarda i sistemi idrici, la Croazia ha effettivamente un numero di aree agricole irrigate inferiore a quello dell’Albania.
Racan preferirebbe cambiare questa situazione, piuttosto che emettere una singola compensazione per i contadini.
Pankeric e il suo Partito Croato dei Contadini argomentano invece il contrario. Compensazioni governative ai contadini rappresenterebbero una carta vincente da giocare in vista delle elezioni. Il Ministero dell’Agricoltura può mettere a disposizione solo 20 milioni di kune (meno di tre milioni di euro) per alleviare le conseguenze della siccità, ma il ministro Pankeric e il suo partito vogliono che lo Stato aumenti questa cifra fino a 400 milioni di kune (circa 60 milioni di euro).
Il rifiuto di Racan di mettere mano alle già provate casse dello Stato e le sue dichiarazioni sulla supervalutazione dei danni stanno causando una rivolta all’interno della coalizione.
Il partito di opposizione HDZ, che secondo le proiezioni avrebbe attualmente il maggior sostegno da parte dell’elettorato croato, ma che in ogni caso non potrà avere i numeri per governare da solo, è particolarmente interessato ad una coalizione con l’HSS, che al momento è parte della coalizione di sinistra. Anche Racan ha bisogno dell’HSS – è difficile immaginare che possa pensare di vincere le prossime elezioni senza un tal partner.
Così, un disastro naturale, nella fattispecie la siccità, potrebbe decidere del risultato delle prossime elezioni parlamentari in Croazia.