Conferenza stampa del nuovo rappresentante Onu in Kosovo
"Gli eventi di ieri hanno rafforzato la nostra determinazione nel sostenere i ritorni". Pubblichiamo il testo della prima conferenza stampa del finlandese Harri Holkeri, avvenuta appena 24 ore dopo i brutali omicidi di Gorazdevac.
14 Agosto 2003 – trascrizione non ufficiale
Il rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Harri Holkeri, ha reso la seguente dichiarazione:
Il piacere che avevo nel venire in Kosovo è stato offuscato dai terribili eventi avvenuti presso Gorazdevac. Voglio porgere le mie più profonde condoglianze alle famiglie delle vittime della violenza senza senso di ieri. Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità perchè i responsabili dell’assalto vengano assicurati alla giustizia.
Posso informarvi che già questa mattina … il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite ha ricevuto un rapporto su questi fatti.
Prima di venire qui ho avuto incontri con rappresentanti delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e di tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Continuerò i miei incontri con i rappresentanti internazionali in Europa, ad esempio a Bruxelles, nel prossimo futuro. Sono molto grato per le assicurazioni di pieno sostegno che ho ricevuto da tutti i leader che ho incontrato.
Oggi ho incontrato i leaders del Kosovo. Abbiamo avuto delle discussioni molto costruttive. Ma una cosa che ho voluto sottolineare è la responsabilità dei leader del Kosovo nel lavorare insieme con Unmik per combattere la violenza interetnica.
Ho detto ai leader che ho incontrato che renderò il mio lavoro del tutto trasparente. Questo significa che il mio programma sarà disponibile, dove andrò e chi incontrerò in Kosovo. Il mio programma sarà reso disponibile a voi e al pubblico.
Ho dichiarato che intendo avere una cooperazione aperta con tutte le comunità e mi impegno a lavorare insieme a loro. Per essere franco tuttavia, non intendo lasciarmi influenzare dalle priorità o dalle critiche espresse da altri.
Io sono responsabile di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e al Segretario Generale. Non intendo essere diretto da altri. Naturalmente lavorerò con i miei colleghi all’Unmik e sono molto contento di aver incontrato persone di alta professionalità con le quali aspetto con piacere di collaborare. Ho già ascoltato le relazioni dei responsabili dello staff dell’Unmik, questo significa che continuerò a lavorare seguendo il mandato indicato nella risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza.
Vi posso assicurare dopo tutti questi incontri che l’impegno della comunità internazionale in Kosovo non è diminuito malgrado vi siano in questo momento nel mondo altre sfide aperte.
Considero alcune questioni come centrali per il Kosovo.
Dobbiamo rafforzare lo stato di diritto e aumentare la lotta contro la criminalità organizzata e le attività dei t[]isti ed estremisti.
Gli eventi di ieri hanno rafforzato la nostra determinazione nel sostenere i ritorni.
Lo sviluppo ulteriore di un sistema giudiziario democratico e multietnico, della polizia e delle Istituzioni Transitorie rappresentano altresì una priorità.
Lavoreremo per promuovere la multietnicità, il dialogo e l’integrazione. Accogliamo con piacere l’appello dei leader politici per il ritorno di tutti gli sfollati.
Lavoreremo per avvicinare il Kosovo agli standards internazionali ed europei.
Promuoveremo lo sviluppo economico e lo sviluppo di una economia di mercato.
Infine, daremo continuità agli impegni assunti al summit di Salonicco per avviare un dialogo diretto tra Belgrado e Pristina su questioni pratiche di interesse reciproco.
Prometto dunque di essere trasparente e di pubblicare il mio programma. Lo riceverete in forma scritta al mio ritorno tra una settimana. Dal momento che sono saltato su di un cavallo in corsa, devo cancellare i miei impegni precedenti. Ritornerò qui tra circa una settimana. Sto cercando di stabilirmi qui. Questo avverrà gradualmente al più presto possibile. Come ho già dichiarato, diventerò molto presto un cittadino di Pristina. Ovviamente non posso rinunciare alla mia cittadinanza finlandese. La mia famiglia vive a Helsinki ma la mia città di residenza sarà presto Pristina.
Sui fatti di Gorazdevac vedi:
Ballo sulle tombe. Inizio secolo
Kossovo: morti dove si costruiva la pace
Morti di Gorazdevac: un macigno sulla strada del dialogo
Vedi i nostri recenti articoli sul contesto politico regionale e internazionale:
Dialoghi difficili tra Pristina e Belgrado
Gli albanesi temono il dialogo con Belgrado