Balcani, Italia | | Unione europea
Un danno alla reputazione del governo italiano
Pubblichiamo la traduzione italiana della lettera inviata dall’Ambasciatore d’Italia, Giovanni Caracciolo, in risposta all’articolo di Jovan Teokarevic sulla presidenza italiana dell’UE, pubblicata sull’edizione odierna del settimanale Vreme
Scrive: Giovanni Caracciolo, Ambasciatore d’Italia a Belgrado
Traduzione di Luka Zanoni
Il 23 settembre ho ricevuto l’invito, inoltrato all’Ambasciata d’Italia, ad assistere il 25 settembre presso il Medija Centar alla presentazione del supplemento speciale del settimanale "Vreme" dedicato alla presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea.
Ho deciso di non partecipare all’evento né di inviare, allo stesso, alcuno dei miei collaboratori.
Innanzitutto, considero vergognoso che questa Ambasciata sia stata condotta davanti a un fatto compiuto, dal momento che ha ricevuto la comunicazione solo con un giorno in anticipo e che, inoltre, questa pubblicazione e la tavola rotonda organizzata per la sua presentazione siano stati furbescamente presentati come un’iniziativa che è stata preparata da lungo tempo in collaborazione con noi. In questo senso, mi sento particolarmente obbligato ad invitarVi ufficialmente a non far uso, nel vostro supplemento speciale, del logotipo della presidenza italiana, del quale gode esclusivo diritto il mio Governo.
Oltre a ciò, faccio notare che l’articolo introduttivo del supplemento speciale scritto da Jovan Teokarevic non solo danneggia la reputazione del Governo italiano e in generale dell’Italia – come paese fondatore dell’Unione europea, autorevole e influente membro del G8 e di tutte le organizzazioni internazionali, dall’ONU al Consiglio atlantico – ma è fondato anche su una disinformazione avvilente per colui che la fa, così come su una serie di inesattezze, quando non anche su serie e grossolane distorsioni dell’effettivo stato delle cose.
Rammento solo che l’Italia durante la presidenza greca non solo ha contribuito alla forma definitiva dell’Agenda di Salonicco per i Balcani Occidentali, ma continua a occuparsi, in modo pedante ed efficace, di ciò che è conseguito da questo documento – sia in senso strettamente politico (l’apertura del dialogo politico e l’avvio delle consultazioni che ciò comporta) sia sul versante economico e finanziario (le iniziative avviate nell’ambito dell’aumento degli aiuti macroeconomici, lo stimolo dato nell’organizzare la Conferenza di novembre sulla coordinazione dei donatori e l’apertura delle trattative nel settore tessile). Ma questi sono solo un paio di esempi che non danno nemmeno una idea chiara dell’impegno complessivo.
Tutto il resto sono solo parole vuote prive di qualsiasi sostanza e credibilità, soprattutto fondate sulla controproducente e triste assenza di informazioni aggiornate e di obiettività delle analisi e delle valutazioni relative all’Agenda europea della Serbia e Montenegro.
Nel prendere nella maniera più netta le distanze da ogni accostamento tra l’Ambasciata d’Italia e l’iniziativa di "Evropski Forum", vi invito ancora una volta a prestare attenzione affinché nelle pubblicazioni non appaia alcun riferimento, anche e solo di significato simbolico, alla presidenza italiana dell’UE. Vi prego di ciò affinché si possano evitare tra i lettori eventuali incomprensioni relativamente all’approvazione da parte della Ambasciata d’Italia alle Vostre iniziative editoriali, consenso che, evidentemente, non esiste e non è mai esistito.
Leggi l’articolo di Jovan Teokarevic: "Come diventare leader"