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Croazia: dopo le elezioni una coalizione di destra-sinistra?
A due settimane dal voto, Sdp e Hdz procedono fianco a fianco nei sondaggi. Anche i temi delle rispettive campagne elettorali si sono avvicinati, mentre cresce la insofferenza verso i partiti minori. I possibili scenari del dopo elezioni
Quello che nella Croazia di ieri sembrava un paradosso, materia tutt’al più per un romanzo di fantascienza, oggi è seriamente discusso in una intervista dal presidente della Repubblica. Sabato scorso Stjepan Mesic ha sostenuto che una coalizione tra i socialdemocratici de, ndr la Sdp e i nazionalisti de, ndr l’Hdz non solo è possibile, ma anche auspicabile. Nella intervista resa al settimanale di Spalato Feral Tribune, Mesic ha infatti confermato quelle che ad oggi sembravano solo voci e speculazioni: i due più forti partiti della Croazia, e allo stesso tempo i più fieri rivali, potrebbero formare una grande, stabile coalizione dopo le elezioni.
"Nessun partito alle prossime elezioni raccoglierà voti a sufficienza per poter formare il proprio governo, quindi la Sdp e l’Hdz, per evitare compromessi con potenziali alleati nelle rispettive coalizioni, potrebbero cercare una soluzione in un accordo reciproco – ha dichiarato Mesic."
Malgrado fino ad ora sia la Sdp che l’Hdz respingano fermamente la ipotesi di una coalizione di destra-sinistra, entrambi sono ben consapevoli di quanto affermato da Mesic: secondo tutti i sondaggi, nessuno dei due partiti riuscirà a raccogliere voti a sufficienza per la formazione di un governo stabile. Inoltre, fattore ancora più importante, le ambizioni dei propri potenziali partner potenziali di una futura coalizione sono tali da causare già ora dei forti disagi.
Le pressioni da parte degli alleati e i ricatti costanti subiti nel corso del suo mandato dall’attuale primo ministro e leader dei socialdemocratici, Ivica Racan, verranno sperimentati anche dal leader dell’Hdz, Ivo Sanader, qualora egli riesca a formare un governo di coalizione di centro destra. Alleati di Racan alle precedenti elezioni erano i liberali di Drazen Budisa (Hsls), che hanno abbandonato la coalizione di governo a metà termine arrivando quasi a causare la crisi. Ora Budisa, insieme al Centro Democratico di Mate Granic, partito formato da ex esponenti dell’Hdz, sembra essere l’alleato più probabile della coalizione dell’Hdz. Sanader è ben consapevole dei problemi che ci sono in serbo per lui se accetta Budisa e Granic.
D’altro canto, Racan ricorda tutti i ricatti che ha dovuto subire da parte del Partito Croato dei Contadini (Hss), con cui dovrà nuovamente allearsi nell’ipotesi che egli debba formare un nuovo governo. Parte dei motivi del crollo della popolarità dell’Sdp sono spiegabili con i compromessi che il partito ha dovuto affrontare proprio per soddisfare gli interessi dei propri alleati. Questa è la ragione per la quale il governo Racan ha mostrato indecisione e incapacità di fare quelle scelte decise che erano attese dal pubblico.
Racan e Sanader sanno cosa li aspetta, dal momento che i loro alleati – due settimane prima delle elezioni – stanno già dividendosi importanti incarichi statali come se avessero già vinto le elezioni.
Mesic ha anche sottolineato un punto che parla a favore di una potenziale ampia coalizione tra la Sdp e l’Hdz: le differenze ideologiche tra i due partiti non sono forti come qualche tempo fa. L’Hdz nel suo programma elettorale fa molte promesse a particolare contenuto sociale, mentre la Sdp invoca la difesa degli interessi nazionali della Croazia, un tema che fino ad ora rappresentava la base del programma dell’Hdz. Diversi osservatori ritengono peraltro che una coalizione tra Sdp e Hdz potrebbe essere bene accolta in Europa, ed aiutare il Paese ad entrare nella Unione Europea entro il 2007, dal momento che garantirebbe stabilità politica a lungo termine.
La maggior parte del pubblico e dei commentatori, tuttavia, è riluttante ad accettare la possibilità che una tale coalizione si verifichi nella pratica, e sostengono che è fortemente improbabile che due partiti di estrazione politica così differente possano guidare il Paese insieme. Costoro ritengono che le elezioni in Croazia saranno seguite da un periodo di instabilità, dal momento che il partito che avrà l’incarico di formare il governo sarà detentore di una maggioranza risicata, e la coalizione al potere potrebbe facilmente disgregarsi di fronte al primo problema serio.
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