Anche il censimento divide gli abitanti della Macedonia
I risultati del censimento macedone, pubblicati dopo un anno, fanno discutere parecchio: chi crede che vadano bene e chi invece crede che ci siano state delle falsificazioni. Mentre per gli osservatori internazionali il censimento è riuscito
I risultati del censimento del 2002, pubblicati un anno dopo, hanno fatto litigare i cittadini della Macedonia. Solo gli albanesi, il cui numero è aumentato del 2.3%, sono soddisfatti. Gli altri gruppi etnici ritengono che i risultati siano stati falsificati.
Gli osservatori internazionali dicono che è tutto a posto, ma hanno riconosciuto che ci sono stati degli []i. I partiti di opposizione non riconoscono i risultati del censimento. Gli esperti valutano il censimento secondo il gruppo etnico a cui appartengono.
Da Skopje scrive Gordana Stojanovska Icevska
In Macedonia vivono 2.022.547 abitanti. I cittadini di nazionalità macedone sono pari al 64.18%, gli Albanesi 25.17%, i Turchi 3.85%, i Rom 2.66%, i Valacchi 0.48%, i Serbi 1.78%, i Bosgnacchi 0.84% e altri 1.04%. Se questi risultati vengono paragonati coi risultati del censimento del 1994 la conclusione è che in 8 anni c’è stato un aumentato del numero degli Albanesi di 67.970, mentre il numero dei Macedoni è aumentato di 2.017 individui. Il numero degli abitanti Rom è aumentato di 10.172, mentre i Valacchi sono aumentai di 1.094, il numero dei Serbi è diminuito di 4289 e il numero degli abitanti Turchi è diminuito di 60 individui.
Questi risultati hanno rallegrato solo gli albanesi. Gli altri gruppi etnici per la maggiore si sono dichiarati insoddisfatti. Unica eccezione per i Bosgnacchi perché nel precedente censimento non erano stati identificati.
I partiti macedoni di opposizione non riconoscono i risultati del censimento e considerano che il censimento sia il risultato di un accordo politico.
(Accordo di Ohrid che i politici macedoni e albanesi hanno firmato nell’agosto 2001 per porre fine alla guerra in Macedonia consentendo un ampio numero di diritti ai gruppi etnici che sono in numero maggiore del 20 percento della popolazione complessiva).
"Il governo non si è comportato in modo trasparente rispetto al censimento… Nel bel mezzo del censimento è stato sostituito il diretto dell’Istituto statale per le statistiche, e i risultati hanno subito un ritardo di 6-7 mesi… la popolazione albanese è aumentata di circa 68.000 individui, mentre il numero dei Macedoni di poco più di 2.000" ha dichiarato Nikola Gruevski, presidente del maggior partito di opposizione, la VMRO-DPMNE.
Il Partito Liberale dubita del modo in cui si sono interpretati i risultati del censimento. Questo partito ha stimato che l’aumento della popolazione albanese è un risultato dei movimenti demografici e non un aumento naturale.
I Turchi chiedono che nel paese si faccia un altro censimento. Propongono che lo stato, con l’aiuto degli osservatori internazionali dell’UE, organizzi un censimento solo per la comunità turca, perché i precedenti risultati sono inaccettabili.
"Impossibile che i Turchi siano rimasti allo stesso livello di dieci anni fa. Secondo questi numeri in Macedonia i Turchi non sono né nati né morti", sostiene Adnan Kahil, rappresentante parlamentare e leader del Partito per il movimento dei Turchi.
Il Partito democratico dei Serbi afferma che il censimento è stato organizzato in modo tale da giustificare la guerra del 2001 e che i dati sulla diminuzione del numero dei Serbi sono l’inizio della loro eliminazione. Il rappresentate di questo partito chiede dove sono finiti gli oltre 4.000 Serbi.
Gli osservatori internazionali dopo aver rilevato la riuscita del censimento, hanno dichiarato di avere delle annotazioni da fare.
"Il censimento si è svolto senza pressioni, ma ci sono state delle scorrettezze in alcune località, che possono aver influenzato la raccolta dei dati. Alcune persone si sono identificate come abitanti, ma non avevano i documenti per mostrarlo" ha dichiarato Halgrimud Snorason, presidente del gruppo di esperti per la convalida del censimento.
Snorason ha detto che è stato ugualmente problematico censire i cittadini emigrati all’estero.
Questo è il primo censimento in Macedonia che ha evidenziato gli abitanti secondo il luogo di residenza, e non secondo quanto scritto sui documenti ufficiali degli abitanti. Nel censimento non sono stati esclusi i cittadini macedoni che vivono all’estero da più di un anno.
I rappresentanti dell’istituto per le statistiche hanno riferito che il censimento è stato organizzato secondo gli standard che sono richiesti anche agli altri paesi dell’UE.
"L’Istituto statale per le statistiche afferma che nel corso della elaborazione dei materiali del censimento non c’è stato alcun tentativo di modificare, codificare diversamente o annotare qualcosa di diverso da ciò che gli stessi soggetti del censimento hanno scritto", ha reso noto l’Istituto per le statistiche.
Anche gli esperti si sono divisi. Gli esperti di nazionalità macedone affermano che gli Albanesi nel paese sono meno del 19 percento. Mentre gli esperti che appartengono alla nazionalità albanese ritengono che gli Albanesi siano molti di più.
Nikola Panov, professore dell’Istituto per la geografia, e di nazionalità macedone, ha dichiarato al quotidiano "Utrinski Vesnik" di essere assolutamente sicuro che ci siano stati degli []i nel censimento e che i dati ad esso relativi sono irreali.
"È impossibile che ogni anno il numero degli Albanesi aumenti di 9.000 individui, se si considera che in tutte le etnie è in calo la natalità" afferma Panov.
Il suo collega Aslan Selmani, albanese, professore dello stesso istituto, sostiene invece che il censimento sia in regola. E spiega che se ci fossero stati degli []i riguarderebbero il fatto che nel paese ci sono più Albanesi di ciò che hanno mostrato i risultati.
"Secondo le mie analisi gli Albanesi sull’intera popolazione dovrebbero essere pari al 28%" ha detto il professor Selmani a "Utrinski Vesnik".
Il censimento in Macedonia, la scorsa settimana, è stato anche il tema del Parlamento europeo.
L’Eurocommissario Chris Patten durante la seduta del 1° dicembre ha dovuto spiegare perché in Macedonia il censimento lo ha svolto l’azienda CESD la quale non è stata scelta secondo le regole. Questa azienda ha ricevuto quasi 1 milione di euro per realizzare il censimento in Macedonia, mentre non è stato pubblicato alcun tender. Bruxelles non dubita dei risultati del censimento, ma chiede spiegazioni sul perché non sono state rispettate le regole sulla concorrenza. Patten ha spiegato che questa azienda è stata scelta perché era l’unica sufficientemente professionale e che la situazione in Macedonia era tale che si doveva reagire in fretta.
Le reazioni ai risultati del censimento molto probabilmente dureranno a lungo. Ma di sicuro non cambierà nulla, perché gli osservatori internazionali per la maggiore ritengono che il censimento sia riuscito e che i risultati vadano bene.
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