Kossovo: l’anno prossimo l’indipendenza

Per Veton Surroi, editorialista e direttore di Koha Ditore, l’indipendenza del Kossovo è ineluttabile, ma a che condizioni? Tutti i possibili scenari presentano rischi ed inconvenienti. Una traduzione a cura dell’Osservatorio di un suo editoriale.

20/02/2004, Redazione -

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Svizzera e Kossovo

Di Veton Surroi – Koha Ditore

La neve delle montagne svizzere e l’altitudine hanno aiutato a fare chiarezza sul futuro status del Kossovo. L’occasione è stata un incontro promosso da un’organizzazione non governativa svizzera che ha riunito vari attori politici e della società civile kossovara. Si è riusciti a fare più chiarezza di quella fornita dai diversi "standard" posti dalle Nazioni Unite o dal Gruppo di contatto …
L’anno prossimo l’indipendenza del Kossovo è inevitabile. Sino ad ora è stata posticipata a causa dei ritardi oggettivi e soggettivi nella creazione di istituzioni kossovare, a causa della debolezza politica dei dirigenti del Kossovo e soprattutto a causa delle esitazioni della comunità internazionale. L’indipendenza, dopo i rinvii di tre anni di protettorato UNMIK, può arrivare in vari modi. Ciascuno presenta comunque rischi specifici.

Tre scenari

Il primo scenario possibile è quello di un’indipendenza totale del Kossovo senza alcuna definizione delle relazioni interetniche (in primo luogo con la comunità serba) né con la comunità internazionale. Se si verificasse rischierebbe di mettere il Kossovo contro tutti gli altri e rappresenterebbe un serio ostacolo al suo sviluppo.
Il secondo scenario è quello di un’indipendenza ‘mutilata’: la maggior parte del territorio del Kossovo diverrebbe indipendente, ed un’altra parte della regione, controllata dalla maggioranza serba, ritornerebbe sotto l’autorità di Belgrado. Questo scenario potrebbe rispondere alle aspettative delle enclaves serbe del nord del Kossovo ed eliminerebbe determinati problemi nelle aree dove gli albanesi rappresentano la maggioranza. Fornirebbe però un precedente di divisione del territorio su base etnica, valido anche per la situazione che si è venuta sviluppando nel sud della Serbia, in Macedonia ed in Montenegro. Quest’opzione è però preoccupante sia per il Kossovo che per l’intera regione ed anche per la comunità internazionale, preoccupata delle ripercussioni che la ridefinizione dei confini su base etnica potrebbe comportare non solo nella ex Jugoslavia ma anche nell’ex URSS dove, nel solo Caucaso, sono già in atto quattro distinti conflitti etnici.
Il terzo scenario, quello di un’indipendenza gestita dall’UNMIK, è una variante nella quale i kosovari avranno senza dubbio più competenze di quelle gestite sino ad ora ma dove le decisioni principali saranno sempre prese dall’UNMIK. Si rischierebbe di avere un Paese che funzionerebbe non nel modo più efficiente.

La soglia psicologica

Se ci si dovesse basare solo sulle impressioni sorte durante quest’incontro in Svizzera e durante qualcun’altro organizzato nel corso dello scorso anno le discussioni sullo status finale sono già entrate in una fase avanzata. Questa fase potrebbe essere descritta come "preparazione psicologica ad un’inevitabile indipendenza". Occorrerebbe però, allo stesso tempo, trovare delle risposte ai problemi che pongono i diversi scenari evocati.
Lo scorso anno la comunità internazionale è riuscita a superare una soglia psicologica che implicava che la situazione in Kossovo non si potesse modificare senza prima definire con chiarezza i limiti nel tempo della presenza internazionale. Si è così arrivati alla formula "gli standard prima dello status". Ma anche quest’ultima è una soglia che può essere superata, con un’altra formula: lo statuto del Kossovo si può definire fin da ora se si raggiunge una riconciliazione con i serbi del Kossovo e con Belgrado.
Se si è a questo punto allora il possibile processo di negoziazione sullo status del Kossovo è avanzato e le due parti in causa dovrebbero cercare di definire le loro posizioni negoziali. Gli albanesi del Kossovo insistono sull’indipendenza, ed i serbi del Kossovo, sostenuti da Belgrado, affermano il loro diritto a condizionare quest’ultima.
Ma per arrivare alla definizione di posizioni negoziali serve ancora del tempo. La crisi politica in Serbia implica del tempo per la creazione ed il consolidamento di un governo. Per quanto invece riguarda il Kossovo il dibattito è centrato su una sola questione: sarà sempre Covic (il suo partito non è entrato in Parlamento) a continuare ad occuparsi del Kossovo, sarà sempre un gruppo di coordinamento ed un Ministero ad occuparsene?
Allo stesso tempo, in Kossovo, si continuerà a discutere di questioni interne quali le privatizzazioni, il trasferimento di competenze dall’UNMIK al governo e l’implementazione degli standard. In effetti non sarà che un disperdere energie in vista della campagna elettorale che sembra già iniziata con alcune iniziative protocollari di Ibrahim Rugova e con gli attacchi sulla corruzione lanciati dal PDK contro l’LDK.
Qualsiasi cosa ne esca questo dibattito non potrà rimanere a lungo ai margini dell’attenzione dell’opinione pubblica. In un certo modo stiamo assistendo al riposizionamento politico dei serbi che era stato interrotto dall’omicidio del Primo ministro Djindjic. Quest’ultimo già prospettava un anno fa, alla vigilia della propria morte, i possibili scenari per quanto riguarda il Kossovo, in particolare sottolineando quello della divisione. Attualmente i politici locali e gli analisti di Belgrado hanno iniziato a parlare dell’autonomia territoriale serba in Kossovo considerando quindi l’ipotesi di un Kossovo indipendente.

Tre grandi interrogativi

Dall’inizio dell’anno si è entrati nel dibattito sullo status finale. Le tre parti coinvolte dovranno porsi una questione fondamentale, con delle variazioni specifiche ad ognuno.
Per gli albanesi l’interrogativo è: come farà il Kossovo ad essere indipendente ed allo stesso tempo soddisfare i bisogni dei serbi che vi abitano?
Per i serbi del Kossovo e Belgrado la questione è di sapere quali saranno le competenze serbe in Kossovo in modo che l’indipendenza della provincia non intacchi i loro interessi.
Per la comunità internazionale occorre provare a scoprire come un Kossovo indipendente possa diventare uno stato funzionante.

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