Conferenza internazionale sugli investimenti a Mostar
L’incontro, funestato dalla morte del presidente macedone Boris Trajkovski, è stato seguito da numerosi media nazionali e internazionali. Al centro la questione del cosiddetto Corridoio V.
Si è conclusa venerdì scorso a Mostar – con la dichiarazione comune dei sette primi ministri, rappresentanti di Bosnia Erzegovina (BiH), Albania, Macedonia, Slovenia, Croazia, Bulgaria e Serbia Montenegro – la Conferenza internazionale sugli investimenti in BiH. I sette hanno lanciato un appello agli investitori stranieri, esortandoli a riconoscere il progresso che è stato fatto in Bosnia in questi ultimi anni. Purtroppo, l’evento principale della conferenza è diventato il tragico incidente aereo nel quale ha perso la vita il presidente macedone Boris Trajkovski insieme ad altri otto passeggeri.
"La conferenza di Mostar ha rappresentato una occasione di comunicazione diretta tra possibili soci, i rappresentanti del potere politico e della comunità di affari – ha dichiarato alla fine Dragan Covic, a capo della Presidenza bosniaca. Alla conferenza, durata tre giorni, hanno partecipato più di 2.300 persone provenienti da 50 Paesi del mondo. "Ci auguriamo che questi contatti prossimamente generino progetti concreti, nuovi investimenti e una collaborazione più solida tra investitori locali e stranieri – ha detto Covic."
Durante la conferenza si sono tenute diverse tavole rotonde: sul sistema bancario, industriale ed energetico, su agricoltura ed alimentazione, sui trasporti, comunicazione, turismo, commercio ed investimenti…
Berislav Kutle, moderatore della tavola rotonda sul sistema bancario, ha cercato di presentare agli ospiti stranieri il sistema bancario bosniaco, le assicurazioni, i sistemi di leasing e la politica monetaria del Paese. "Lo sviluppo del sistema finanziario si è accentuato, così come il mercato del denaro, le azioni, i diversi fondi…" Secondo Kutle in Bosnia, oggi, il sistema bancario è diventato la branca più sviluppata dell’industria. "Adesso, ci aspettiamo il rafforzamento delle banche bosniache e una armonizzazione con il sistema bancario dei Paesi della Unione Europea."
Nella tavola rotonda su industria ed energia, Petar Milanovic, della Camera di Commercio della BiH, ha toccato per l’ennesima volta il tema delle privatizzazioni, che in futuro dovranno assicurare maggiormente l’arrivo degli investitori stranieri e la promozione dei loro investimenti in Bosnia Erzegovina. Nel settore industriale, in questa occasione, sono stati presentati 137 progetti tra cui 45 riguardanti il settore energetico. Più di 60 progetti sono stati invece presentati nel settore agricolo, e la maggior parte di questi erano relativi alla frutticoltura, erboristeria e produzione di miele. Tra quelli più interessanti anche la produzione di latte, carne, le piscicolture, la produzione di acqua minerale naturale. In Bosnia, oggi, ci sono più di 2,5 milioni ettari di terra da lavorare…
Alla tavola rotonda sul turismo si è parlato di possibili investimenti specifici.
Come progetto principale per la Bosnia Erzegovina, tuttavia, durante tutta la conferenza è stato presentato quello relativo al cosiddetto Corridoio V, futura autostrada che attraverserà la BiH e costerà circa 5,1 miliardi km (all’incirca 2,7 miliardi di euri), e sarà uno dei 12 corridoi tra Europa e Mediterraneo. La parte Bosniaca sarà lunga 330 km. A collegare la Bosnia e la parte balcanica ci saranno anche i fiumi. I rappresentanti della ditta francese Aigis hanno infatti espresso interesse verso la costruzione di porti a Brcko e Samac sul fiume Sava.
La conferenza di Mostar sugli investimenti in Bosnia Erzegovina è stata seguita da 350 giornalisti, 25 media bosniaci e 30 stranieri. Contatti molti, discorsi troppi, promesse altrettante. E’ tutto da vedere. Le cose concrete dovrebbero apparire in futuro. Dovrebbero…