Selim Beslagić: l’acqua di Tuzla

Nel quadro dell’iniziativa "Acqua fonte di pace", organizzata a Mostar dal Contratto mondiale per l’acqua e da diverse organizzazioni italiane e bosniache, abbiamo intervistato Selim Beslagić, già Sindaco di Tuzla e oggi parlamentare bosniaco

26/07/2004, Andrea Oskari Rossini - Mostar

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Selim Beslagić a Mostar (primo da sinistra)

Osservatorio sui Balcani: Qual è la situazione idrica a Tuzla?

Selim Beslagić: A Tuzla abbiamo un problema cronico per quanto riguarda l’acqua. Esiste una rete sviluppata ma non una capacità adeguata della fonte e oggi si avverte la necessità di sviluppare una capacità di 300 litri al secondo. Nella fase attuale riceviamo fondi da parte del governo ungherese e aspettiamo che ci arrivi una conferma da parte del parlamento. Se partirà questo progetto entro l’anno, allora il problema dell’acqua potabile di Tuzla sarà definitivamente risolto, grazie a questo tipo di acquedotto.

OB: Si parla anche di un progetto che riguarda l’interruzione del fiume Krivaja mediante una diga, per costituire un bacino idrico per la città di Tuzla.

SB: Sì, esistono più progetti in tale direzione. Uno riguarda la possibilità di trasferire l’acqua dalla Krivaja verso il bacino e quindi di utilizzare il fiume per la necessità di Tuzla. Sono tutti progetti di grandi investimenti che, alle condizioni attuali, diverse persone in quella regione contestano. Il progetto della Krivaja è stato sottoposto all’analisi di parecchie persone. Noi ci siamo rivolti verso un altro progetto, che è quello di prendere l’acqua dal lago di Modrac, mediante la cosiddetta tecnologia a membrane. Una sorta di rene artificiale che filtra l’acqua potabile.

Oltre al progetto della Krivaja esiste un altro progetto per prendere l’acqua dalla regione del fiume Drina e portarla a tutta la Bosnia nord orientale. Noi crediamo più a quel progetto di carattere locale che garantirebbe di sicuro l’acqua agli abitanti di Tuzla per i prossimi venti anni.

OB: Le istituzioni internazionali desiderano privatizzare l’acqua nei Balcani. Lei che è nel parlamento, ci può dire che tipo di sensibilità esiste da parte dei politici su questa questione?

SP: La questione dell’acqua è una questione di diritti umani fondamentali. Noi dobbiamo capire che la categoria della libertà democratica deve contenere gli elementi dell’acqua potabile. E finché la quantità d’acqua potabile potrà essere garantita come diritto di tutti, credo che non ci sarà niente in contrario, neanche per quelli che sono a favore della privatizzazione. Non si può entrare nel sistema della completa globalizzazione, della completa privatizzazione dell’acqua, perché questo sarebbe veramente inaccettabile, e credo semplicemente che non potrebbe passare.

OB: C’è una differenza tra i partiti politici della BiH per quanto riguarda il problema dell’acqua? C’è una qualche discussione politica su questo tema?

SP: In questo momento non c’è alcuna discussione, perché nessuno si è ancora confrontato con questo problema. Si trova una fonte e poi si imbottiglia l’acqua, ma non è un problema. Non è una fonte pensata per l’acqua potabile dei cittadini. Invece, esiste una tendenza, come dicevamo prima relativa alla globalizzazione, di determinate aziende all’interno della Bosnia che chiedono le concessioni per questa acqua. Questa questione non è ancora giunta alla discussione. Non c’è una differenza tra i partiti della Bosnia a tale riguardo, perché non c’è nemmeno un dibattito su questo tema.

OB: Quindi voi siete una sorta di exraterrestri per quanto riguarda questo problema…

SB: Ma direi proprio così. Ci sono diversi movimenti verdi e iniziative che si occupano della difesa dell’acqua, per fare in modo che l’acqua non venga inquinata. Noi avevamo una grande quantità d’acqua per la necessità dei cittadini, come diritto civile, persino la possibilità di esportare l’acqua. Però, nei riguardi della nostra natura, nei riguardi di noi stessi questo non è corretto. Noi siamo adesso in una situazione cruciale, con la quale dobbiamo fare i conti e questo progetto deve essere accettato dall’intera Bosnia Erzegovina.

OB: Cosa prevede per le elezioni che si terranno in Bosnia nell’ottobre prossimo, in particolare per quanto riguarda il possibile risultato dei partiti politici nazionalisti?

SB: Nel mese di ottobre le elezioni saranno locali. La cosa interessante è che a queste elezioni verranno eletti i sindaci direttamente. Io personalmente considero che dove si presenteranno i candidati sindaci dell’SDP andrà bene. Là dove non abbiamo candidati sindaci non ci possiamo di certo arrabbiare. Io penso che i cittadini alle prossime elezioni dimostreranno definitivamente un segnale per le elezioni politiche del 2005. Personalmente mi attendo dei buoni risultati per l’SDP, ma non sono sicuro che i cittadini voteranno solo per questo partito e per i partiti democratici, perché ci sono sempre i partiti nazionalisti, che minacciano la gente. Sia nella Federacija che nella Republika Srpska.

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