Croazia: pressioni del governo sui media

Il presidente del Parlamento Croato, Vladimir Šeks (HDZ), convoca il direttore della televisione pubblica minacciando la abrogazione del canone. Il tempo dedicatogli dal palinsesto televisivo sarebbe insufficiente. Reazioni nel Paese

15/09/2004, Drago Hedl -

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Il primo ministro croato Vladimir Šeks

Insoddisfatto della quantità di tempo a propria disposizione nella programmazione della Televisione Croata (HRT), il presidente del Parlamento, Vladimir Šeks, ha convocato la settimana scorsa nel proprio ufficio il direttore e il redattore capo della televisione per esercitare pressioni sull’argomento. La telefonata di Šeks è giunta solo pochi giorni dopo che lo stesso aveva passato mezz’ora sulla televisione locale Open Television, di Zagabria, elencando esempi su quanto la televisione pubblica lo ignorasse, e non tenesse conto delle sue attività. Parlando della programmazione della Televisione Croata (HRT), Šeks ha dichiarato che i principali notiziari iniziano proprio come ai tempi dell’ex presidente della Jugoslavia Josip Broz Tito, con "Buonasera, signor presidente", alludendo al fatto che HRT presta molta più attenzione al presidente Mesić che allo stesso Šeks, presidente del Parlamento.

L’incontro di Šeks con il direttore e il redattore capo della Televisione Croata, per influenzare la loro politica editoriale, rappresenta ad oggi la più forte pressione esercitata sui media da quando è in carica il governo del Primo Ministro Ivo Sanader, a seguito della vittoria della Unione Democratica Croata (HDZ) alle elezioni dello scorso anno. Il pubblico croato ha tuttavia espresso il proprio sconcerto rispetto alla minaccia, menzionata nel corso dell’incontro, che il Parlamento avrebbe approvato una legge per abolire l’abbonamento a HRT, o che l’abbonamento stesso sarebbe stato messo in comune con le reti televisive commerciali. L’abbonamento mensile di 8 € è pagato da tutti i possessori di un apparecchio televisivo in Croazia e la HRT, come gran parte delle televisioni pubbliche al mondo, deriva una parte significativa delle proprie entrate proprio da questo canone.

"Potremmo considerare questo come un ammonimento, o anche una minaccia, e si potrebbe dire che, in caso questo accadesse, la Croazia sarebbe probabilmente l’unico Paese al mondo a finanziare reti televisive commerciali" – ha dichiarato il redattore capo della HRT, Vladimir Rončević. Mirko Galić, direttore della Televisione Croata, ha dichiarato di essere d’accordo con l’affermazione che potrebbero esserci []i nella programmazione televisiva, ma che "nessun altro Parlamento è rappresentato altrettanto bene in televisione quanto il Parlamento croato."

"I nostri politici devono capire che non è più il tempo in cui la Croazia aveva solo una televisione e un partito che la controllava. La concorrenza è troppo grande perché si possano mandare in onda solo notizie di protocollo", dichiara Stipe Alfier, uno dei redattori di "Diario", il più importante programma informativo tv.

Da alcuni anni ormai, dai tempi del governo della coalizione di centro sinistra (dall’inizio del 2000 alla fine del 2003), e da dopo la morte dell’ex presidente Tuđman, la televisione croata ha fatto enormi passi in avanti verso la trasformazione da una televisione di partito/Stato ad una televisione pubblica. I suoi programmi informativi si sono progressivamente spostati verso tematiche più concrete e verso questioni di interesse del pubblico, mentre le notizie di protocollo sono state ridotte al minimo. Dal 1990 al 2000, durante il governo di Franjo Tuđman e del suo HDZ, nove sui dieci dei più importanti programmi informativi cominciavano con i resoconti delle attività dell’ex presidente. Tali notizie non trovano più spazio nella programmazione televisiva.

Insoddisfatto con la quantità di tempo che gli viene attribuita dalla Televisione, il presidente del Parlamento cerca di suggerire che si tratta in realtà di una sottovalutazione della importanza del Parlamento. Ma lo stesso Šeks deve ammettere che la proposta avanzata da un parlamentare – di prendersi cura delle necessità dei parlamentari costruendo una palestra nel palazzo del Parlamento – era molto più interessante di qualsiasi altra notizia sul protocollo. "L’idea di costruire una palestra nel Parlamento sarebbe stata ripresa da qualsiasi televisione pubblica, compresa la BBC" – ha dichiarato Miroslav Bago, da otto anni giornalista parlamentare.

Il leader dell’opposizione ed ex Primo Ministro della Croazia, Ivica Račan, il cui governo ha visto la transizione della Televisione Croata verso una vera rete pubblica, è inorridito di fronte ai tentativi dei politici di affermare nuovamente il proprio controllo sui media: "Nel corso dei suoi quattro anni di governo, il partito socialdemocratico ha estromesso la politica dall’esercito, dalla cultura, dallo sport e dai media, e siamo inorriditi di fronte ai tentativi dell’HDZ di riportarci alla situazione degli anni ’90, quando in Croazia era la politica a decidere su tutto – dalla composizione di una squadra di calcio ai pedinamenti di giornalisti ad opera della polizia segreta ."

"Non è pratica comune in una società democratica che il presidente del Parlamento – o qualsiasi altro funzionario statale di alto rango – convochi nel proprio ufficio i responsabili della televisione pubblica e usi la propria posizione per criticare la programmazione o semplicemente per richiedere un trattamento speciale, come se la Televisione Croata fosse una branca del protocollo statale, e non un media pubblico", afferma il rapporto del Consiglio per i Media del Comitato Helsinki Croato per i Diritti Umani.

La intenzione del presidente del Parlamento di influenzare la politica editoriale della televisione pubblica non rappresenta, sfortunatamente, l’unico tentativo da parte del governo di controllare i media. Diversi mesi fa, il vice presidente del governo, Andrija Hebrang, contrariato dal fatto che le informazioni sulla visita del Primo Ministro Ivo Sanader in Irlanda fossero mostrate solamente durante la seconda parte del più importante programma informativo, aveva chiamato i redattori del "Diario" mentre andava in onda la trasmissione, per lamentarsi della programmazione. Secondo Hebrang, questa notizia avrebbe dovuto essere mostrata per prima, nonostante il fatto che Sanader quel giorno in Irlanda avesse avuto solamente incontri di protocollo.

Sembra che le pressioni del presidente del Parlamento sui responsabili della televisione pubblica abbiano sortito degli effetti, almeno nel breve periodo. Alcuni giorni dopo il suo intervento, Šeks sta diventando più importante nei notiziari principali. Così sabato scorso, la televisione mostrava le immagini del politico alla gara dei tagliaboschi a Nasice, un piccolo centro nella Croazia nord orientale, mentre tagliava un albero da solo…

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