Elezioni in Romania: 1 X 2

Ha vinto la coalizione al governo, guidata da Nastase, attuale premier. Ma è una vittoria di misura che assomiglia tanto ad un pareggio e l’opposizione se otterrà al ballottaggio del 12 dicembre la poltrona di Presidente potrà anche riuscire a formare un governo di minoranza. In ogni caso non sarà un governo stabile quello a cui toccherà guidare la Romania verso il 2007 e l’integrazione nell’Unione europea.

01/12/2004, Mihaela Iordache -

Elezioni-in-Romania-1-X-2

E’ oramai irrimediabilmente passata in Romania l’epoca delle elezioni "romantiche". Se finora i risultati elettorali sono stati abbastanza prevedibili, le elezioni di quest’anno hanno lasciato poche chance alle anticipazioni sul voto.

Nessuna delle alleanze politiche che si contrapponevano ha ottenuto la maggioranza. Ha ottenuto il maggior numero di voti – e quindi si dovrebbe considerarla la vincitrice – l’Unione PSD+PUR dell’ uscente primo ministro social-democratico, Adrian Nastase.

Per la poltrona da Presidente Nastase si è imposto sul candidato della coalizione d’opposizione "Giustizia e verità, il sindaco di Bucarest Traian Basescu ottenendo il 40% dei suffragi contro il 33% ottenuti dallo sfidante. Ma nulla è ancora deciso dato che si andrà al ballottaggio.

I socialdemocratici di Nastase guidano anche i risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento, con il 36% dei voti, mentre ”Giustizia e Verità”’ si è fermata al 31%.

Alta l’affluenza alle urne. Hanno votato il 62,60% degli aventi diritto. Secondo i più di 60 osservatori elettorali presenti tutto è stato ben organizzato e si è svolto in modo regolare anche se, precisa l’OSCE, vi sarebbero alcuni "dubbi procedurali che vanno chiariti".

Non della stessa opinione il leader dell’opposizione Traian Basescu il quale ha richiesto l’annullamento delle elezioni. A suo avviso si sarebbe svolta una frode legata al conteggio elettronico dei voti che lo avrebbe danneggiato di almeno 2,5% punti percentuali. Secondo Basescu più di 200.000 voti nulli sono stati invece conteggiati a favore dei socialdemocratici e del loro candidato alle presidenziali, Adrian Nastase. Basescu sostiene inoltre che 687 cittadini avrebbero votato più volte. Dal partito di governo accusano però il leader dell’opposizione di sfruttare il "clima Ucraina".

L’annullamento del voto è stato richiesto anche da parte del partito dell’ultranazionalista Corneliu Vadim Tudor. Aleggia quindi una certa tensione a Bucarest e sarà la Corte Costituzionale ad accogliere o meno le richieste di annullamento anche se dall’Ufficio elettorale centrale è già stato specificato che se annullamento dei risultati vi sarà questo deve avvenire esclusivamente nei seggi dove si ritiene si siano verificate irregolarità. Emil Ghergut, presidente dell’Ufficio, ha inoltre aggiunto che ad oggi non sono emerse prove concrete a sostegno dell’ipotesi che si siano verificati brogli.

Per la formazione del governo saranno decisivi i voti dei magiari della Romania. Infatti l’UDMR
(l’Unione Democratica dei Magiari di Romania) che ha un elettorato stabile e riesce sempre ad eleggere propri rappresentanti in Parlamento con il suo 6% si profila il vero arbitrio del futuro governo romeno.

Un governo che ha un impegno strategico per il Paese: portarlo entro il 2007 nell’Unione europea.

Sia l’Unione PSD+PUR (social-democratici e Partito Umanista) dell’ uscente premier Adrian Nastase che l’Alleanza "Giustizia e Verità" PNL-PD (tra liberali e democratici) potranno
governare solo nel caso ricevano l’appoggio dei magiari della Romania. Nessuno ha la maggioranza per poter governare da solo ed anche con l’appoggio dei magiari nessuna delle due coalizioni otterrebbe la maggioranza assoluta in Parlamento. Ciò significa che ogni volta che le forze d’opposizione si coalizzeranno il governo rischierà di finire in minoranza.

Il terzo partito, che ha ottenuto quasi il 13% dei voti, è Romania Grande (PRM) dell’ultranazionalista Corneliu Vadim Tudor. Ma né nella campagna elettorale né attualmente nessuno prende in considerazione una possibile alleanza con il partito di Tudor perché nessuno vuole "compromettersi" quando il cammino del Paese è già ben definito verso
l’UE.

Fondamentale sarà non solo l’alleanza con i magiari di Marko Bela ma anche chi sarà effettivamente eletto Presidente della Romania al ballottaggio del 12 dicembre. Questo perché la costituzione prevede che sia proprio il Presidente a nominare il Primo ministro.

Al ballottaggio, dopo aver sconfitto la concorrenza di altri 10 candidati, andranno due personalità molto differenti tra loro. Da una parte c’è il primo ministro uscente Adrian Nastase, 54 anni, europeista, filo-occidentale, dal linguaggio tecnico, diplomatico e a volte ironico. Dall’altra Basescu, 53 anni, sindaco di Bucarest, ex capitano della marina commerciale, linguaggio colorato, discorsi sempre a braccio, poco attento ad essere politically correct e molte promesse di punire i corrotti.

Nastase è stato premier negli ultimi quattro anni, periodo in cui la Romania ha registrato una forte crescita economica ed è diventata membro della NATO. Il Paese dovrà anche chiudere entro il 17 dicembre anche i negoziati con l’UE per poter firmare l’anno prossimo il trattato di adesione ed entrare a far parte dell’Unione cominciando con il primo gennaio 2007.

Nei suoi discorsi, il candidato dell’opposizione, Traian Basescu, ha puntato in campagna elettorale il dito verso il partito di governo, ne ha denunciato il modo in cui si sono svolti i negoziati tra la Romania e l’Ue, ha parlato della mancanza delle riforme nel campo della giustizia e della sanità. Ma soprattutto il suo cavallo di battaglia è stato quello della corruzione e del clientelismo dilagante tra i politici al potere. Basescu è anche conosciuto in Europa per la sua campagna contro i cani randagi di Bucarest, che alcune associazioni ambientaliste non hanno esitato a definire vero e proprio "massacro".

Per le elezioni più importanti dalla caduta del comunismo, legate alla futura adesione all’Ue, c’è stata una campagna dura, spesso poco leale ed avvelenata. Molti i colpi sotto la cinta.

A tuonare le invettive peggiori anche questa volta, l’ultranazionalista Corneliu Vadim Tudor che nonostante abbia fato alcuni "cambiamenti" ideologici è risultato in caduta libera.

Se alle elezioni del 2000 era riuscito ad andare al ballottaggio con Ion Iliescu (quest’anno nell’impossibilità di candidarsi perché già al secondo mandato) stavolta i suoi voti si sono assestati intorno al 11%, meno addirittura di quanto ottenuto alle parlamentari dal proprio partito.

Vadim, considerato finora "la locomotiva" del partito Romania Grande, si è trovato relegato al ruolo di semplice carrozza ed ha preferito la sera della chiusura delle urne restare a casa a "festeggiare" il proprio compleanno, invece di apparire in TV come tutti gli altri leader.

Il suo atteggiamento è stato interpretato da molti come un vero e proprio abbandono dei suoi compagni di partito che si sono ritrovati da soli a denunciare le "frodi elettorali".

Il 12 dicembre i romeni sono di nuovo chiamati alle urne per il ballottaggio delle presidenziali. Mai sino ad ora vi è stata una lotta tanto serrata per la carica più alta dello stato. Anche se Nastase ha ottenuto più voti di Basescu nel primo turno, la differenza resta minima.

Importantissimo, quindi, a chi andranno i voti di Corneliu Vadim Tudor e Marko Bela rappresentante dei magiari. Vadim ha ottenuto intorno all’11% mentre Bela il 6%. I temi di Vadim sono stati molto vicini a quelli del co-presidente dell’Alleanza di centro-destra, Traian Basescu. Innanzitutto il tema della lotta alla corruzione. Anche i linguaggi usati sono stati simili, almeno in termini di colore e dinamicità. Ma non si può parlare di una vicinanza ideologica tra loro.

Per quanto riguarda i voti del rappresentante dei magiari, Marko Bela, questi potranno andare sia da una parte che dall’altra. Dipende da quello che deciderà l’Unione Democratica dei Magiari di Romania. Se optare per allearsi con i social-democratici e gli umanisti o con i liberali e i democratici. Il presidente dell’Unione dei Magiari di Romania(UDMR) non ha escluso alcuna possibilità.

L’UDMR avvierà negoziati con entrambe le alleanze ed in seguito deciderà a chi dare il proprio appoggio. E, come ha affermato Bela, l’UDMR andrà alle trattative con dei programmi concreti che hanno al centro gli interessi della minoranza magiara in Romania, in pratica più di 1.500.000 di persone, circa il 7,1% della popolazione.

Negli ultimi quattro anni l’UDMR ha fatto un patto con il governo di Nastase, assicurandogli l’appoggio parlamentare. Ma la stessa UDMR tra il 1996-2000 si è trovata al governo assieme ai liberali e i democratici.

La più probabile alleanza rimane comunque quella tra PSD+PUR e l’UDMR. Ma affinché essa abbia successo c’è bisogno che Adrian Nastase vinca le elezioni presidenziali.

Nel caso si raggiungesse invece un accordo tra l’Alleanza PNL-PD+PUR e l’UDMR ne uscirebbe un governo con un appoggio ancora più risicato in Parlamento. Ma per concretizzare quest’opzione Traian Basescu dovrebbe vincere le elezioni.

In entrambi casi sembra difficile che sarà un governo stabile a traghettare il Paese verso l’UE ed il tempo stringe. Basti considerare che entro il prossimo 17 dicembre il Paese dovrà arrivare alla firma dei negoziati con l’UE.

Vedi anche:
Elezioni in Romania: ancora sul filo del rasoio
Presidenziali e politiche in Romania: testa a testa

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta