Trionfa Mesić, guai per Sanader
I Croati riconfermano con il 66% dei voti il moderato Stjepan Mesić alla presidenza del Paese. La destra della Unione Democratico Croata (HDZ), guidata dal premier Ivo Sanader, perde dappertutto tranne che tra la diaspora. Discorso conciliante del neo presidente dopo una dura campagna elettorale. In aprile le amministrative. Una ong segnala che tra i Croati di Bosnia avrebbero votato anche i morti…
Il presidente Stjepan Mesić ha ottenuto una convincente vittoria nel secondo turno delle presidenziali che si è tenuto ieri, domenica 16 gennaio, in Croazia. Mesić, secondo i primi risultati, ha ottenuto il 66% dei voti di fronte al 34% realizzato dalla concorrente Jadranka Kosor, candidata della Unione Democratico Croata (HDZ), il partito al governo nel Paese. Mesić resterà così alla presidenza della Croazia per i prossimi cinque anni, con la prospettiva realistica di essere ricordato come capo dello Stato in carica nel momento in cui il Paese diverrà membro della Unione Europea.
«Oggi la Croazia compie un passo importante nella direzione dell’Europa e in questo momento dobbiamo essere uniti, ci occorre il consenso nazionale per realizzare i nostri obiettivi», ha dichiarato Mesić nel discorso televisivo alla nazione alcuni minuti dopo che la Commissione Elettorale Statale ha confermato il suo successo. «Abbiamo diversi partiti e punti di vista, ma gli obiettivi strategici devono essere unici. Mi appello a voi perchè tutti insieme possiamo proseguire in modo giusto, verso una Croazia moderna per tutti i suoi cittadini», ha dichiarato Mesić.
Mesić è risultato vincitore in tutte le circoscrizioni elettorali della Croazia e nella città di Zagabria, mentre Jadranka Kosor ha vinto solamente tra la diaspora. Proprio il voto della diaspora, che si tiene in base alla legge approvata ai tempi del primo presidente croato, Franjo Tuđman, ha provocato grande malumore tra i votanti in Croazia, dato che alla diaspora appartengono anche i Croati della Bosnia Erzegovina, nonostante il parere contrario di molti analisti. Eppure, proprio quella diaspora è stata (e rimane) il serbatoio di voto dell’HDZ, il baluardo all’interno del quale tale partito e i suoi candidati vincono regolarmente.
Tuttavia, i voti della diaspora non sono riusciti a mettere in pericolo la vittoria di Mesić, benchè proprio lì, nel corso della prima tornata elettorale, siano stati registrati gravi omissioni e abusi. La organizzazione non governativa Gong, che da anni sorveglia la regolarità delle elezioni, ha reso noto – cosa poi confermata anche dalla Commissione Elettorale Statale – che nei seggi elettorali in Bosnia Erzegovina hanno votato persone già decedute, cioè qualcun altro ha votato al posto loro.
Il vantaggio di Mesić, tuttavia, era tale che niente ha potuto mettere a rischio la sua vittoria. La candidata presidenziale Jadranka Kosor, che ricopre la carica di vice premier nel governo, ha dichiarato, visibilmente contrariata, immediatamente dopo la proclamazione dei risultati, che il 34% dei voti da lei realizzato era un «risultato rispettabile». La Kosor ha ringraziato il premier Ivo Sanader, presidente dell’HDZ, affermando che ha «avuto la forza e il coraggio di presentare una donna come candidata del maggior partito della Croazia.» Si è poi congratulata con Mesić per la sua vittoria, aggiungendo però di essere orgogliosa di essersi presentata nella campagana elettorale come candidata di un solo partito, mentre Mesić era sostenuto da 10 partiti dell’opposizione.
Nella domenica elettorale della Croazia si sono recati alle urne poco più del 51% degli aventi diritto, in un rapporto di 2,3 milioni sul totale di 4,4. Cinque anni fa, quando Mesić aveva ottenuto il primo mandato presidenziale, aveva votato circa il 61% degli elettori. Mesić aveva allora ottenuto il 56% dei voti, mentre il suo rivale Dražen Budiša il 44%. In quella occasione Mesić, così come nelle votazioni di ieri, aveva ottenuto all’incirca lo stesso numero di voti – un milione e quattrocentomila.
Jadranka Kosor aveva valutato di poter raccogliere voti attaccando Mesić come persona che stava lavorando contro gli interessi della Croazia. La Kosor aveva sottolineato il fatto che lei non si sarebbe mai scusata con l’aggressore, alludendo alle scuse espresse da Mesić in occasione della sua visita ufficiale a Belgrado, quando aveva affermato di voler chiedere scusa ai Serbi che erano stati vittime di crimini di guerra. Presso la sede dell’HDZ erano state distribuite ai giornalisti copie della testimonianza resa da Mesić all’Aja, per presentarlo come uno che aveva messo in pericolo persone sospettate dal Tribunale Internazionale. Alcune associazioni di veterani, legate da vicino all’HDZ, hanno distribuito dei pamphlets nei quali Mesić viene presentato come un serbofilo, per il fatto di avere una moglie serba.
La questione del Tribunale dell’Aja, e la collaborazione di Zagabria con i giudici internazionali, è stata oggetto di molti dibattiti nel quadro della campagna presidenziale. Su questo punto, le posizioni tra il presidente Mesić e quella che fino a ieri aspirava al suo posto, Jadranka Kosor, erano assolutamente distanti. Lo testimonia la risposta alla domanda del conduttore di un programma televisivo, che aveva chiesto ai due candidati come si sarebbero comportati nel caso che avessero incontrato casualmente in un ristorante il generale latitante Ante Gotovina. Mentre Mesić ha risposto che lo avrebbe invitato a discutere per suggerirgli di consegnarsi, Jadranka Kosor ha risposto che avrebbe fatto finta di nulla e si sarebbe comportata come se non l’avesse neanche visto!
La netta sconfitta di Jadranka Kosor rappresenta una disfatta dell’attuale Primo Ministro Ivo Sanader, che avviene solo pochi giorni dopo che, sotto la pressione dell’opposizione e dei media, il premier ha dovuto accogliere le dimissioni del Ministro degli Affari Esteri del suo governo, Miomir Žužul, coinvolto in alcuni scandali. Il fatto che Jadranka Kosor abbia perso anche in molte circoscrizioni nelle quali l’HDZ tradizionalmente risultava vincitore, mostra che il partito sta seriamente perdendo popolarità.
Tutto questo sta avvenendo nel momento meno opportuno. In aprile si terranno le elezioni amministrative, e nel caso queste venissero vinte dall’opposizione, sarebbero in pochi a ritenere che Sanader potrebbe raggiungere la fine del proprio mandato quadriennale. Il motivo principale è che anche all’interno dell’HDZ cresce sempre di più la insoddisfazione, in particolare presso i falchi, che ritengono che la sua eccessiva condiscendenza nei confronti dell’Unione Europea sia il motivo principale della perdita di popolarità del partito.
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