Serbia: i giovani e l’ultradestra
Crescono i movimenti della destra radicale in Serbia. Le recenti azioni intimidatorie e razziste che si sono verificate nel centro di Belgrado e in altre città suscitano perplessità e diverse domande. Il settimanale "Vreme" ne parla con un sociologo e un pubblicista
di Jovana Gligorijević, Vreme, 7 aprile 2005 (tit. orig. Bal pomračenih umova)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak
L’ultradestra serba non ha pace. Alla fine di marzo, ha colpito di nuovo, ripetutamente. E’ iniziato martedì 22 marzo, quando il centro di Belgrado si è svegliato coperto di manifesti con la stella di David e al centro lo stemma dell’emittente B92. Gli autori dei manifesti, un certo "Schieramento nazionale", invitano al boicottaggio di questo media, "a causa dell’attività anti serba, dell’influenza dannosa che ha sulla gioventù serba, dell’appoggio all’indipendenza del Kosovo, dell’appoggio allo sviluppo della narcomania, dell’omosessualità e delle altre malattie dell’Occidente e dell’appoggio del nuovo sistema mondiale multirazziale". La stessa notte, qualcuno ha scritto dei graffiti di contenuto simile all’ingresso del Cimitero ebraico e davanti al cinema Reks in via Jevrejska (degli ebrei, ndt.) a Belgrado. Soltanto alcune ore dopo che è echeggiata la notizia sui graffiti antisemiti e sui manifesti a Belgrado, i media hanno fatto sapere di altri graffiti antisemiti e nazionalisti a Negotin e Kragujevac, oltre alla notizia dell’arresto di Ilija Milenkovic (19) per l’aggressione al gruppo Rom di Vrsac. Gli organi competenti hanno reagito in modo relativamente veloce. Il giudice civile il 30 marzo ha condannato Nikola Stamenkovic (19), Aleksandar Joksic (21) e Ratko Sakic (20) a dieci giorni di prigione per aver affisso i manifesti contro B92, e soltanto un giorno dopo è stato arrestato anche Nenad Lazic (24) che ha scritto le parole antisemite all’ingresso del Cimitero ebraico.
Giovani e folli
Quando nel giugno 2001 i giovanotti coi capelli corti riempivano di botte tutti quelli che si sarebbero riuniti in Piazza della Repubblica, l’opinione pubblica per la prima è venuta a sapere dell’esistenza di qualcosa che si chiama Movimento patriottico Obraz (guancia, ndt.). Si trattava della prima azione di Obraz che aveva come scopo di disperdere la prima e per ora unica parata gay di Belgrado. Obraz, allora, non fu vietato, nessuno fu arrestato, la reazione del governo fu tiepida, sicché si sono formate subito dopo altre associazioni, come il gruppo degli studenti di storia "Sveti Justin Filosof", del Srpski sabor Dveri, del movimento popolare serbo "Svetozar Miletic", e un’altra ventina di simili organizzazioni, che si richiamano alla discriminazione religiosa, nazionale e sessuale.
Perché l’opzione della destra radicale è così attraente per alcuni giovani? Il pubblicista Mirko Djordjevic a colloquio con "Vreme" dice che la causa principale è lo scombussolato sistema dei valori: "L’intera generazione dei giovani è uscita da un sistema di guerre ed è rimasta delusa dai valori politici. Da noi adesso si prova il risentimento per quattro guerre perdute, e i giovani sono in cerca di rapper all’interno di un sistema di valori distrutto. Trovano l’appoggio in una nazione che è considerata assoluta." Con le parole di Djordjevic è d’accordo anche il sociologo Vladimir Ilic, il quale aggiunge che i giovani sono attratti dalla destra anche perché la grande parte di loro non riesce a tenere il passo con le richieste della transizione e non è realmente in grado di imparare la lingua inglese e di usare il computer.
Uomini in nero
I giovani della destra radicale hanno un sostegno, se non aperto almeno tacito, di certi circoli all’interno della SANU (Accademia serba delle scienze e delle arti, ndt.), della SPC (Chiesa serba ortodossa, ndt.) o dell’università. Mirko Djordjevic sottolinea che queste organizzazioni in modo programmatico si appoggiano alla Chiesa, ma quando si tratta del sostegno che la destra riceve dalla SPC, sottolinea che si tratta di alcuni vescovi, e non della Chiesa nel suo insieme: "Tali vescovi vedono nelle associazioni della destra giovanile delle forze che potranno godere di maggiori libertà nella vita politica, perché la Chiesa ufficialmente non si immischia nella politica, nonostante tutti noi siamo testimoni del fatto che di Chiesa in politica ce ne sia fin troppa. "Riguardo all’appoggio che la destra gode nei circoli accademici, il dott. Vladimir Ilic considera che gli intellettuali che sostengono la destra non sono molto più colti dei loro assaltatori: "Loro sono i promotori delle idee dell’ultra destra, e se guardate la letteratura che usano nei lavori scientifici, vedrete che là non c’è nulla che sia scritto in una lingua straniera. Sono retrivi e non informati rispetto la destra straniera, questi nostri martiri sono ad un livello di coscienza tribale."
L’ordine e la legge
Nonostante nell’ultima serie di incidenti non sia mancata la reazione della polizia e degli organi giudiziari, bisogna riconoscere che l’incapacità del governo d’ingegnarsi nel processo di transizione rappresenta uno dei fattori importanti che in genere rende possibile il vandalismo della destra radicale. Come esempio che rinforza questa affermazione, Vladimir Ilic ricorda l’ex Germania dell’est nella quale, subito prima dell’unione con la Germania del Ovest, si era alzato il numero dei gruppi di estrema destra: "Lì ce ne erano molti di più che da noi adesso, ma sono stati applicati dei provvedimenti coi quali è stato diminuito il loro numero e limitata la loro attività. Da noi ciò non è possibile perché non c’è una difesa della Costituzione, e le leggi non valgono ugualmente per tutti. La soluzione sarebbe quella di applicare in modo parallelo e coerente le leggi e di combinare la civilizzazione con la repressione legale." Un particolare problema è che in Serbia la maggior parte dei partiti tende di più verso la destra, mentre la sinistra sulla scena politica è quasi inesistente. Vladimir Ilic spiega questo fatto dicendo che nel governo di Slobodan Milosevic durato dieci anni: "Milosevic ha compromesso la sinistra. Egli è stato l’uomo di una sinistra sciovinista e isolazionista, ma comunque – un uomo di sinistra. In questo modo ha compromesso la sinistra e ha impedito che risultasse simpatica." Dall’altra parte, Mirko Djordjevic lo spiega con il nazionalismo di Milosevic che ha creato dei cliché da cui è difficile liberarsi. La migliore posizione della destra da queste parti, è spiegata da Djordjevic con il fatto che viviamo nel tempo delle sindromi del dopo guerra e come nazione non abbiamo un atteggiamento definito verso il passato.
Come jevropa
La Serbia non è certo un’eccezione riguardo all’esistenza di gruppi radicali di destra. Paragonando la destra serba a quella europea, gli interlocutori di "Vreme" sono d’accordo che la differenza principale sta nel fatto che in Europa questi gruppi sono un fenomeno marginale, e da noi c’è il rischio che si espandano. Parlando delle attività della destra in Francia, Mirko Djordjevic dice: "Quando loro protestano, se domandate a qualcuno di cosa si tratta, vi risponderà che sì si tratta della destra, ma le istituzioni democratiche in Francia sono talmente forti che loro possono soltanto fare baccano e risultare una parte del folclore locale."
Qual è la prospettiva dei gruppi della destra radicale? "I gruppi di destra in Serbia si moltiplicano perché il tempo lavora contro di loro", dice Vladimir Ilic: "Loro urlano perché sprofondano. E’ impossibile guidare con successo la destra radicale in un paese piccolo in un contorno di anti destra." Ilic aggiunge che non si aspetta un’escalation del vandalismo di destra, ma che i più capaci fra i leader si corromperanno e prima o poi passeranno dalla parte dei mondialisti: "Il problema non sta nella élite di destra, ma nei ricettori, cioè nella massa. Dovrebbe spaventarci cosa fare con la massa, perché l’estremismo si nutre della coscienza della sinistra", conclude Ilic.