Zagabria no Seks
Le indagini sui crimini di guerra commessi a Osijek contro civili serbi potrebbero coinvolgere Vladimir Seks, terza carica istituzionale dello Stato. Un possibile terremoto con conseguenze in politica interna e sulla strada verso Bruxelles
I media e l’opposizione chiedono le dimissioni di Vladimir Seks, presidente del parlamento croato e terza carica istituzionale del paese. Il 64enne esponente politico, deputato al Parlamento sin dall’indipendenza della Croazia nel 1990 e al quale si attribuisce la paternità della Costituzione croata, è stato seriamente e politicamente colpito per essere sempre più spesso collegato con la responsabilità dei crimini di guerra commessi in Slavonia, regione al nord est del paese, durante la guerra nel 1991.
L’indagine avviata sui crimini di guerra a Osijek, che coinvolge Branimir Glavas, amico di lunga data di Seks e suo stretto collaboratore, riguarda sempre più anche l’attuale presidente del parlamento. Secondo alcuni, Seks dovrebbe dimettersi finché l’indagine non verrà conclusa. La sua posizione renderebbe infatti più difficile quella della Croazia, perché non è accettabile che su di una persona che svolge una funzione di tale importanza circolino voci relative ad un possibile coinvolgimento in crimini di guerra.
Seks è stato seriamente accusato proprio da Branimir Glavas, contro il quale, molto probabilmente, presto sarà formalizzata l’accusa per crimini di guerra. Glavas, che continua a ripetere che nel suo caso si tratta di un processo politicamente orchestrato perché si è separato dal suo partito, l’Unione democratica croata (HDZ), insiste nel dire: "Se fossi responsabile per quello di cui sono accusato, allora è ugualmente colpevole Vladimir Seks, che durante la guerra a Osijek era il capo del Comitato di crisi, ed aveva il proprio ufficio sul piano sopra il mio".
Il leader dell’opposizione al Parlamento ed ex premier, il socialdemocratico Ivica Racan, insieme a Josip Friscic, presidente del Partito croato dei contadini (HSS), il terzo partito del paese, hanno fatto pubblicamente appello al presidente del Parlamento affinché si dimetta spontaneamente.
"Sarebbe una cosa positiva se Seks si ritirasse di sua volontà finché le cose non vengono chiarite", ha detto Racan, ripetendo una frase simile a quella che il giorno prima, durante la trasmissione della televisione croata "Di domenica alle due", aveva pronunciato il presidente dell’HSS, Friscic. Anche l’eminente membro del Partito popolare croato (HNS) ed ex ministro dell’edilizia, Radimir Cacic, crede che Seks dovrebbe ritirarsi: "Se foste in stretti rapporti con qualcuno che è sotto indagine per efferati omicidi, ciò non sarebbe certo una buona cosa né per voi né per la vostra funzione".
Ma Seks per ora rifiuta ogni eventualità di abbandono della carica, sebbene le pressioni ogni giorno siano più forti. Queste, ben presto, potrebbero diventare ancora più intense, perché il mese scorso alla Procura statale della Repubblica di Croazia sono giunte dall’Aja 14.000 pagine di informazioni, alle quali sono giunti gli investigatori dell’Aja nel tentativo di scoprire il ruolo di Tomislav Mercep nei crimini commessi contro la popolazione serba a Vukovar e a Pakracka Poljana. I crimini di Vukovar, e si tratta di una trentina di casi di persone scomparse e uccise, sono stati commessi all’inizio dell’estate del 1991, prima che si espandesse la guerra in questa città. Mercep era segretario della difesa popolare, cioè la persona più importante che controllava le forze armate di stanza in quella zona.
Mercep ha già annunciato quello che sta facendo anche Glavas: se ci dovesse essere il processo, dirà tutto anche sul ruolo dei suoi superiori, prima di tutto su Vladimir Seks, che era il capo del Comitato di crisi. Seks adesso sta convincendo l’opinione pubblica che la sua funzione durante la guerra non aveva nessuna subordinazione militare e che lui in nessun modo può essere responsabile di ciò che Glavas, Mercep e loro simili hanno fatto durante la guerra. Egli afferma che i Comitati di crisi sono stati formati su decisione dell’ex presidente Franjo Tudjman e che il loro lavoro principale consisteva nel coordinare le attività del governo civile e militare alla vigilia della imminente guerra.
Ma, secondo gli analisti, fare il nome di Seks in questo contesto danneggia il paese, dal momento che risulta piuttosto scomodo che dietro ad una delle tre cariche statali più importanti compaiano questi strascichi. La Croazia è sulla strada verso l’Unione europea e non è opportuno che venga rappresentata da persone che potrebbero avere un qualche coinvolgimento con i crimini di guerra.
Il premier croato Ivo Sanader, che allo stesso tempo è pure il presidente del partito di governo, HDZ, si è posto in difesa del suo collega di partito. Sanader, secondo alcuni analisti, non vuole che Seks se ne vada, perché ciò potrebbe scuotere il partito e probabilmente contribuire ad un ulteriore calo di popolarità. Siccome le elezioni parlamentari in Croazia si terranno alla fine dell’anno prossimo, gli analisti credono che Sanader farà di tutto per mantenere Seks fino ad allora.
Ma ci sono anche opinioni contrarie. Il giornalista del "Feral Tribune", Ivica Djikic, sostiene che la difesa di Sanader è stata molto tiepida e in realtà obbligata, e che Sanader voglia invece liberarsi il prima possibile dall’attuale capo del parlamento. Sanader, da quando è salito alla guida dell’HDZ dopo la morte di Tudjman, è riuscito a riformare il partito e ad escludere o rendere marginali gli individui che sono stati in qualche modo compromessi. Djikic ricorda che Sanader fino alla metà dell’anno scorso difendeva anche Glavas dalle accuse di crimini di guerra, ma quando si è reso conto che si trattava di una cosa indifendibile, ha sfruttato l’occasione per liberarsene.
"Seks da anni si trova in cima alla lista dei politici meno popolari e a Sanader non era particolarmente difficile liberarsi di lui. Ma adesso gli serve la stabilità del partito, così come del paese, e lui probabilmente rimarrà accanto al capo del parlamento fino alle prossime elezioni. Ma Sanader è un politico pragmatico e se dovesse valutare che Seks sta diventando un peso troppo ingombrante, non è da escludere che si liberi di lui anche prima delle elezioni", afferma un alto funzionario dell’HDZ.