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Esercito in Romania: dalla leva ai professionisti

A partire dal 2007 5000 giovani rumeni e rumene potranno fare dell’esercito la loro scelta di vita. Si passa infatti dall’esercito di leva ad un esercito di professionisti. Le candidature non mancano, in molti attirati da un lavoro garantito e uno stipendio decente

21/11/2006, Mihaela Iordache -

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Truppe rumene in Afghanistan

L’esercito romeno diventa composto esclusivamente da professionisti. Non vi sarà più servizio di leva obbligatorio. D’ora in poi sarà composto solo da volontari. E sembra per ora che le candidature non manchino. Dall’anno prossimo inoltre l’esercito apre le porte anche alle donne. Ed il 35% delle richieste sino ad ora pervenute al ministero sarebbero state inoltrate proprio da donne.

L’uniforme sembra attirare giovani dalle più svariate professioni, tra questi anche insegnanti e medici. Un lavoro sicuro e uno stipendio decente sembrano gli stimoli principali nella loro scelta.

Un’altra categoria è rappresentata da quelli che hanno avuto già parenti nell’esercito e ne fanno quindi una sorta di tradizione famigliare.

L’anno prossimo 5000 giovani donne e uomini potranno entrare nell’esercito romeno, la maggior parte nelle forze terrestri. Tra i requisiti richiesti vi sono età tra 18-26 anni, la cittadinanza romena, la residenza in Romania, buone condizioni fisiche e psichiche, non aver avuto problemi con la giustizia e non fare parte di alcun partito politico. I futuri soldati riceveranno 385 euro al mese. A questi si potranno aggiungere altri compensi in base alla specializzazione, le condizioni di lavoro, nonché facilità abitative oppure una somma in denaro per l’affitto quando si tratta di soldati che provengono da un’altra località rispetto a quella dove svolgeranno il loro lavoro.

I volontari dovranno prima passare un concorso dopo di che seguono 4 mesi di preparazione e poi l’aspirante militare potrà firmare un contratto per 4 anni. Possono restare sottufficiali ma avranno la possibilità di diventare ufficiali.

Intervistata da un giornale di Bucarest una giovane insegnante spiega così la sua scelta per l’esercito: "Certamente contano anche i soldi. Io sono insegnante di lingua romena e mi piace questo mestiere. Ma per quanto riguarda lo stipendio, non sono contenta. La stabilità finanziaria conta molto".

Invece, una cameriera ha un altro punto di vista: "Mi piace fare attività fisica; sono una persona attiva. Mi piace l’ordine e come si lavora nell’esercito.

Un maggiore dell’esercito romeno, citato dalla stampa si ricorda l’esperienza di una scuola militare dove tre anni fa il numero delle donne aveva superato quello degli uomini. "Erano 100 posti e le donne avevano il diritto di entrare al apri degli uomini. Ma abbiamo cominciato a porre poi dei limiti …".

L’anno prossimo l’esercito romeno avrà 75.000 militari e 15.000 dipendenti civili. La Romania è dal 2004 membro della Nato e in più occasioni le autorità romene hanno ribadito l’intenzione di svolgere un ruolo di stabilità nella regione del Mar Nero, anche in veste di futuro membro dell’Unione europea.

Bucarest inoltre negli ultimi anni è scesa in campo al fianco degli Stati uniti nell’impegno "contro il t[]ismo". Circa 900 militari romeni si trovano in Iraq mentre altri 500 sono dislocati in Afghanistan. Inoltre i militari romeni hanno partecipato a missioni per il mantenimento della pace in Somalia, Ruanda, Angola e sono presenti in Congo, Kosovo, Etiopia, Costa d’Avorio, Burundi, Liberia, Georgia.

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