La cooperazione decentrata italiana vista dai Balcani

Kragujevac, Serbia centrale, una delle città dei Balcani che in questi anni ha stretto rapporti più intensi con gli enti locali italiani. Abbiamo intervistato Dobrica Milovanovic, presidente del Consiglio Comunale

28/12/2006, Luca Lietti -

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Dobrica Milovanovic ha una lunga esperienza nella gestione delle relazioni tra la città di Kragujevac – 160.000 abitanti, centro principale della regione Sumadija nella Serbia centrale – e soggetti di cooperazione internazionale. Dal febbraio 2004 ricopre anche la carica di vicepresidente dell’Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale (ALDA). I suoi rapporti con l’Italia sono sempre stati molto stretti, soprattutto con alcune amministrazioni locali che da anni collaborano con la municipalità di Kragujevac in diversi settori: dallo sviluppo economico alla tutela sociale e ambientale.

Quali sono le città italiane legate a Kragujevac da un rapporto di cooperazione decentrata?

Kragujevac è gemellata in Italia da anni con Reggio Emilia e Carrara, in più abbiamo recentemente firmato un accordo territoriale con il Comune di Torino, con cui stiamo lavorando su più progetti in special modo intorno al problema della riqualificazione della Zastava (industria automobilistica, ndr). All’interno del programma Seenet sostenuto dalla Regione Toscana, abbiamo sviluppato partenariati con il comune di Firenze e Arezzo. Altre collaborazioni sono state portate avanti con l’Aquila sui temi dell’ambiente. All’interno del progetto INTERREG "NEW" (tutela sociale) abbiamo collaborato attivamente con il Comune di Forlì. Ultimamente abbiamo siglato un accordo con la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia per la costruzione di una nuova zona industriale alla periferia di Kragujevac. E queste sono solo una parte delle tante relazioni che abbiamo con le realtà amministrative locali italiane. A questi poi vanno aggiunte le collaborazioni con sindacati (CGIL – Progetto sviluppo, ndr) e associazioni no-profit italiane.

Si riesce ad individuare un carattere comune nel modo di fare cooperazione dei soggetti italiani?

Con gli italiani noi collaboriamo da anni, si è creato un rapporto di fiducia che rispecchia l’interesse delle due nazioni a collaborare in diversi settori. Quando si parla di gestione e promozione del territorio, anche in senso di sviluppo economico e industriale, le municipalità italiane sono leader a livello europeo. Per noi diventa importante avere partner così preparati.

Esistono progetti in cui collaborano più soggetti italiani? E’ possibile parlare di rete di questi soggetti sul territorio di Kragujevac?

I progetti di cooperazione per lo più prevedono un unico partner straniero, anche se non è difficile che gli italiani collaborino insieme soprattutto in seno ad organizzazioni come l’Associazione per la Democrazia Locale (ADL) della Serbia Centro Meridionale, di cui Kragujevac e molti dei suoi partner italiani fanno parte. Un esempio è il progetto, su cui stanno lavorando anche altre ADL nei Balcani, sulla gestione del sistema dei rifiuti urbani, dalla raccolta allo smaltimento.

Qual è il grado di consapevolezza tra i cittadini di Kragujevac dei rapporti con le città italiane?

Ogni delegazione che viene dall’Italia, ogni progetto o attività che viene presentato pubblicamente, viene ripreso dalla stampa e dalle tre televisioni locali. La cittadinanza è consapevole del supporto che i nostri partner italiani stanno dando a Kragujevac.

Come può essere migliorata la collaborazione con i partner italiani?

Il problema fondamentalmente risiede nell’individuazione delle priorità e dei bisogni reciproci. Molte associazioni vengono a Kragujevac con gli stessi progetti, senza tenere conto di queste priorità. L’importante è quindi individuare, anche in un’ottica di cammino verso gli standard richiesti dall’Unione Europea, una scala di priorità da condividere con i nostri partner italiani. Cominciare a fare progetti in comune una volta che ci siamo conosciuti e abbiamo compreso i bisogni dell’uno e dell’altro. La situazione ideale sarebbe quella che tutti insieme, come rete, collaboriamo sullo stesso progetto, anno per anno.

In che modo la cooperazione con le città ha favorito lo sviluppo di competenze all’interno della Municipalità di Kragujevac?

La situazione di partenza, parlo del 2000, ci vedeva molto arretrati rispetto ai nostri partner internazionali, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie e i sistemi informatici. Grazie alla collaborazione con i partner, soprattutto grazie ai tecnici che i nostri amici di Reggio Emilia ci hanno mandato in questi anni per l’implementazione del sistema GIS (Geographic Information System), siamo riusciti non solo ad ammodernare gli strumenti che avevamo a disposizione ma anche a sviluppare nuove competenze e ad arricchirci di nuove professionalità.

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