A casa di Biljana
A Lopatnica, in Serbia,a sud di Kraljevo, Biljana Milojević accoglie in un ambiente famigliare gli ospiti del suo agriturismo. Un ottimo punto di partenza per visitare questa zona della Serbia, coinvolta nel programma SeeNet II con un progetto di valorizzazione del turismo ambientale
Il piccolo villaggio di Lopatnica è nascosto in un angolo incantevole a 339 m sotto le cime del monte Troglav, nella Serbia centrale. Da Kraljevo si procede per circa 20 Km verso sud, lungo la verde valle del fiume Ibar. Dopo un ponte, si lascia la strada principale e si prosegue per Bogutovačka Banja, costeggiando il fiume Lopatnica. Altri 6 Km e si giunge finalmente all’agriturismo Milojević.
Giungere qui non è semplicissimo, soprattutto con il buio, ma è come arrivare a casa di un’amica. Biljana Milojević, la proprietaria dell’agriturismo, ci accoglie infatti con il suo caloroso sorriso, insieme a Gina, una vivace cucciola di pastore tedesco di tre mesi. Qui a Lopatnica, Biljana poco meno di dieci anni fa ha iniziato a costruire un ottimo esempio di turismo rurale. Quando le chiediamo come le sia venuta questa idea, ci racconta di aver studiato economia, “…ma poi, con la transizione, ho deciso di tornare qui dove sono nata”.
A disposizione degli ospiti, in una bella casa a fianco della sua abitazione, ha preparato tre stanze pulite e accoglienti, arredate con mobili fatti a mano con il legno delle foreste vicine. Un’altra stanza è in corso di allestimento in un edificio sul retro, in quella che Biljana ci racconta essere la vecchia casa dove è nato suo nonno. Qui ha ricavato anche una sala dove, quando è freddo, è possibile mangiare e rilassarsi vicino al camino, circondati da tanti vecchi oggetti di uso quotidiano che raccontano la storia di questa casa e di questa famiglia.
Quando l’agriturismo è donna
Biljana ci mostra la sua creazione con un sorriso soddisfatto. A ragione, visto che a gestire l’agriturismo c’è solo lei, con l’aiuto del padre e talvolta del figlio. Ci racconta con orgoglio che qui tutto è idea sua, anche se poi a realizzare concretamente gli edifici e gli arredi ha chiamato maestranze locali, creando quindi opportunità di lavoro non solo per sé e la propria famiglia, ma anche per la sua comunità. “In questi anni ho imparato ad essere manager, cuoca, architetto … tutto quello che serve”, ci racconta.
Biljana è in effetti un’ottima cuoca ed offre l’opportunità ai suoi ospiti di assaggiare le specialità gastronomiche locali, preparate con i prodotti dell’agriturismo. Frutta e verdura, biologici, provengono infatti dall’orto della famiglia Milojević. Un gregge di pecore, insieme a due mucche, fornisce il latte con cui in casa si prepara kajmak (formaggio fresco) e altri ottimi formaggi, oltre al kiselo mleko (latte fermentato) che vengono offerti a colazione. Colazione e cena vengono servite, in estate, sulla veranda che si affaccia su un incantevole giardino. Anche le marmellate, il pane, i dolci sono preparati dalle instancabili mani di Biljana.
Che, tra le altre cose, sa anche lavorare il legno: è opera sua la copertina scolpita del libro degli ospiti che ci mostra, nel quale ha raccolto lettere e disegni di chi è passato di qui in questi dieci anni. Non solo turisti serbi o provenienti da altre zone dei Balcani, ma anche francesi, irlandesi, molti italiani. L’agriturismo è stato inserito, tra l’altro, da Viaggiare i Balcani, partner del programma SeeNet II, come meta delle sue proposte di viaggio in questa zona della Serbia.
Punto di partenza
A casa di Biljana gli ospiti trovano un rifugio dove è possibile rilassarsi tra il verde e i suoni della natura, nella piscina sul retro alimentata dalla fresca acqua di uno dei torrenti che scendono dalle vicine montagne. Ma l’agriturismo è anche un ottimo punto di partenza per andare alla scoperta del patrimonio ambientale e storico che caratterizza la regione di Kraljevo.
Immersa in una natura incontaminata, ideale per escursioni a piedi o in bicicletta, questa zona è conosciuta per la ricchezza d’acqua. Sul fiume Lopatnica è possibile praticare la pesca, soprattutto delle trote. A breve distanza si trovano le terme di Bogutovačka Banja, conosciute fin dal Medio Evo e particolarmente rinomate per la cura di disturbi del sistema nervoso.
Altre aree termali si trovano localizzate un po’ in tutta la regione a sud di Kraljevo e sono state inserite dal 2004 in un percorso denominato “Put Vode” (Strada dell’Acqua), ideato durante un corso di formazione organizzato dal Tavolo trentino con Kraljevo, in collaborazione con la locale Agenzia per la Democrazia Locale. Il circuito collega Kraljevo, Mataruška Banja, Tolišnica, Maglić, Ušće, Rudno, Gradac, Goč e Brezna per ritornare poi attraverso un’altra strada a Kraljevo, dando l’opportunità al turista di visitare non solo importanti zone termali, ma anche castelli e fortezze medioevali, monasteri ortodossi, zone di interesse naturalistico e di assaggiare le specialità locali in agriturismi come quello di Biljana, che è partner del progetto.
Patrimonio storico
Oltre al patrimonio naturale la zona a sud di Kraljevo è ricca di testimonianze storiche: nella valle del fiume Ibar, infatti, è nato lo stato medioevale serbo. A soli 11 Km da Lopatnica, sulla sponda destra del fiume, si erge la fortezza di Maglić, costruita nel XIII secolo, anch’essa oggetto di un intervento di recupero all’interno del Programma Seenet II. Più a sud è possibile visitare il Monastero ortodosso di Studenica, costruito tra il 1183 e il 1196 dallo župan (prefetto) Stefan Nemanja, fondatore dello stato indipendente serbo e della dinastia Nemanjić che governò la Serbia per due secoli. Oggi il monastero è inserito nella lista dei siti Patrimonio Culturale Mondiale dell’UNESCO e continua ad essere un importante centro religioso.
Nelle vicinanze di Kraljevo si trova anche il Monastero di Žiča, detto “monastero rosso” per l’intenso colore che contraddistingue le mura della chiesa. L’agriturismo è un buon punto di partenza anche per raggiungere la città di Novi Pazar, ai confini con il Kosovo, caratterizzata da un’architettura che mostra l’alternanza della dominazione serba e ottomana nei secoli. Nelle vicinanze si trova un altro importante esempio di architettura religiosa ortodossa, il Monastero di Sopoćani, anch’esso sito UNESCO.
La piccola economia
Questo importante patrimonio storico e ambientale rappresenta una grande opportunità per questa zona della Serbia. Come ha sottolineato Lazar Nišavić, presidente dell’ONG Sodalis di Kraljevo, in una recente videointervista rilasciata a OBC, la Serbia si trova infatti oggi quasi al termine di un importante processo di transizione, che però non ha coinvolto la “piccola economia”, quella dei piccoli produttori e delle famiglie, soprattutto in queste zone di montagna generalmente povere. Qui non arriveranno mai le grandi industrie e il turismo rappresenta quindi la più concreta opportunità di sviluppo economico.
Un’opportunità che il programma SeeNet II si propone di appoggiare attraverso il progetto “Valorizzazione del turismo ambientale nei territori di Scutari, Niš, Kraljevo, Nikšić e Peć/Peja”, che porterà tra l’altro alla costituzione di un ecomuseo nella valle del fiume Ibar. Il progetto vuole rappresentare una chance di sviluppo e occupazione che non si basa solo sulla valorizzazione del patrimonio storico e ambientale, ma anche sul potenziale rappresentato dalle tradizioni locali e soprattutto dalle persone, come Biljana Milojević, capaci di accogliere il turista come un amico e di farlo sentire a casa.