Romania, impronte di gioia

Operare a favore degli animali abusati ed educare ad un nuovo rapporto con loro. Da anni Save the dogs opera in Romania ed ha aperto da poco un "rifugio modello", che vuole essere luogo di socializzazione e aperto. Abbiamo sentito la presidente e la fondatrice dell’associazione, Sara Turetta

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Prosegue in Romania, presso le due cittadine di Cernavoda e Medgidia ma non solo, il lavoro dell’associazione italiana Save the dogs, in favore degli animali randagi e abusati e di una nuova cultura della relazione uomo-animale. Le cronache riportate dai volontari e dallo staff della ong raccontano sempre più di un paese dove i guai della povertà materiale e culturale e di uno Stato fragile e spesso poco organizzato (che si traducono in nessuna campagna nazionale di sterilizzazione e adozioni e in condizioni spesso drammatiche di detenzione e abuso degli animali) si incrociano con cambiamenti interessanti e positivi e con storie di impegno personale.

Intanto il 4 ottobre è stato ufficialmente inaugurato il rifugio modello di Footprints of Joy, a Cernavoda. “L’evento ha visto la presenza di circa 200 persone – ci ha raccontato la presidente, fondatrice e anima, la cittadina italiana Sara Turetta – tra loro spiccavano l’ambasciatore italiano in Romania Mario Cospito, l’ambasciatore inglese Martin Harris, il sindaco di Cernavoda George Hansa (da poco eletto, ndr) con alcuni esponenti del consiglio comunale e l’europarlamentare Andrea Zanoni. In rappresentanza della comunità italiana sono intervenuti inoltre i membri del CIAO, il Comitato delle Associazioni e ONG italiane attive in Romania”.

Il discorso di apertura di Sara Turetta ha ribadito il valore culturale e simbolico di questo progetto, a scanso di riduzionismi e banalizzazioni. Il progetto infatti, al di là dell’impatto sul randagismo e sul benessere di migliaia di animali, che in questo centro saranno accuditi con ampi spazi e professionalità garantita. "Vuole essere un modello innovativo di concezione e costruzione dei rifugi in Romania; questi devono diventare infatti luoghi aperti, piacevoli e accessibili alla popolazione”, argomenta la presidente. A questo proposito, Turetta ha annunciato i progetti educativi previsti per il 2013: le visite guidate con le scolaresche di Medgidia e Cernavoda (le due città dove da anni è impegnata l’associazione) e un percorso didattico destinato ai bambini. Già in passato l’associazione ha introdotto un percorso didattico di sensibilizzazione dei bambini sul sano rapporto con gli animali nelle scuole cittadine.

Presso il moderno rifugio, che nelle intenzioni di Save the dogs diventerà anche un centro di aggregazione sociale e di didattica, sono ospitati oltre a centinaia di cani, anche gatti, asini e cavalli, quasi tutti sottratti alle strade o a maltrattamenti, come spesso documentano foto, video e testimonianze pubblicate sul sito e sul profilo facebook dell’associazione.

Piacevolmente sorpresa dalla qualità del rifugio, realizzato grazie alle donazioni di migliaia di persone dall’Italia e da altri paesi europei – raccontano gli organizzatori – è rimasta anche la rappresentante inviata dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo, una realtà molto coinvolta in progetti di ricerca sulla gestione della popolazione canina e sul benessere dei cani in canile. Questa presenza non deve stupire: una caratteristica infatti del lavoro di STD in Romania è l’aver creato una rete di intense relazioni con varie associazioni (e rifugi) italiani (come l’ENPA, per esempio) e straniere, come le svedesi Dogs rescue e Hundhjälpen o il britannico Donkey Sanctuary. Da queste buone relazioni conseguono svariate visite in Romania e generose donazioni da parte dei partner, con una ricca documentazione resa pubblica, che illustra bene i progressi di Save the dogs.

Con grande soddisfazione dello staff di STD, i media nazionali e locali rumeni hanno dato molto risalto all’iniziativa di Footprints of joy e diverse testate giornalistiche e televisive del paese hanno intervistato Sara Turetta e il suo staff.

Per dare qualche numero, sono ben oltre 8.000 i cani e i gatti randagi sterilizzati grazie alla clinica mobile dell’associazione, che spesso fa tappa anche nei piccoli centri dove opera anche in favore di animali di proprietà di persone non abbienti. Oltre 11.000 invece sono invece le sterilizzazioni operate nel corso degli anni presso la clinica di Cernavoda. Le adozioni internazionali di cani nel 2012 sono già state 348 (al 30 ottobre).

A questo si aggiunga che il lavoro di Save the dogs in tutela degli animali nel paese, rivolto anche alle persone, attraverso la pet therapy e la didattica, permette anche di creare un ponte di conoscenza e condivisione fra cittadini rumeni, italiani, svedesi e di altri paesi, in un periodo in cui il concetto di Europa sembra declinato quasi solo attraverso la lente delle regole di bilancio.

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